“Le Lauree in Farmacia e CTF sono per coloro che desiderano lavorare nel mondo del farmaco: farmacie, farmacie territoriali, ASL, aziende o istituti di ricerca del settore. Ricordiamo che chi si iscrive a CTF può sostenere l’esame di Stato per accedere sia all’Ordine dei Farmacisti sia a quello dei Chimici, mentre chi si iscrive a Farmacia può iscriversi al solo Ordine dei Farmacisti, perché esiste un differente bilanciamento di crediti tra chimica e biologia”, spiega il Preside Cirino nell’offrire un quadro di insieme degli approdi lavorativi delle lauree a ciclo unico. “La nostra è una Facoltà che ha ben risposto alle esigenze del mondo del lavoro. I laureati in Farmacia e CTF lavorano benissimo”, così come i laureati delle triennali, nota il prof. Giuseppe Caliendo, Coordinatore della Classe 24. “La situazione degli sbocchi può essere definita buona se comparata con quella delle altre lauree”, conferma il prof. Novellino: “Il mercato della salute è in continua crescita, ma è un ritmo inferiore a quello di produzione dei laureati. Siamo riusciti ad ottimizzare il percorso formativo, abbiamo elevato la percentuale dei laureati in corso. Siamo intorno al 20-25%. Il resto degli studenti impiega al massimo un anno in più. Organizzazione e razionalizzazione didattica hanno dato i loro frutti. Abbiamo reso meno pesante il I anno. Il carico di lavoro aumenta gradualmente al II e III anno. Al IV si riduce la parte frontale per lasciare spazio al tirocinio e alla parte laboratoriale per la tesi”.
La Facoltà si è attrezzata per rendere più scorrevole il passaggio dall’Università al mondo del lavoro. “Abbiamo attivato una banca dati dei laureati consultabile dalle aziende che ne fanno richiesta. Tra coloro che hanno svolto la tesi direttamente nelle aziende, quelli più validi vi rimangono con contratti a termine o borse di studio”, sottolinea la prof.ssa Ciminiello. Non mancano anche richieste dall’estero “soprattutto per dottorati, ma non sempre si riesce a trovare persone valide disposte a trasferirsi. La mentalità è troppo legata alle radici. Soggiornare all’estero è ancora una cosa che scoraggia i più. E’ limitante”. La stessa logica vale anche per il tirocinio: “Si cerca di svolgerlo quanto più è possibile vicino casa”, afferma la docente che però conclude, a conferma della disponibilità della Facoltà verso i suoi studenti: “Se i ragazzi individuano un’azienda in cui avrebbero piacere di svolgere il tirocinio, noi siamo sempre aperti a stipulare nuove convenzioni”.
Le Lauree Triennali sono ideate per chi desidera cominciare a lavorare presto e la risposta del mercato è confortante, fermo restando le difficoltà di assunzione del momento. “Tantissime sono le aziende che hanno bisogno di esperti per fare il controllo di qualità. Informazione scientifica è una Laurea molto settoriale. Se soffre il mercato dell’informazione, soffre anche il Corso di Laurea. Scienze Erboristiche è una buona Laurea ma è indifesa dal punto di vista legislativo. C’è una proposta di legge al Senato sul riordino del settore erboristico. Se passerà, sancirà che per esercitare la professione dell’erborista bisogna avere la Laurea triennale”, sintetizza la situazione il Preside Cirino. La prof.ssa Aiello sottolinea un “dato significativo”, il fatto che “il 40% dei laureati in Controllo di Qualità lavora nel settore. Non è poca cosa per un laureato triennale in Italia e soprattutto in Campania. Basti pensare che gli ingegneri triennali non vengono assunti”. I laureati in Controllo di Qualità hanno anche la possibilità, se si iscrivono nella sezione b dell’albo dei Chimici, di effettuare analisi chimiche di vario tipo con metodi standardizzati. Possono quindi lavorare come liberi professionisti accedendo a un ventaglio ampio di offerte, come rimarca la prof.ssa Aiello: “Per esempio tutte le piscine hanno bisogno di un chimico per verificare la qualità delle acque della balneazione, stesso dicasi per gli impianti di areazione. Assieme al prof. Luigi Romano, Presidente dell’Ordine dei Chimici della Campania, abbiamo istituito uno sportello informativo presso l’Ordine. Se un laureato in Controllo di Qualità, un chimico, un biologo costituissero una società potrebbero coprire più settori: quello alimentare, dell’aria, del suolo”. “Il 50% dei laureati in Controllo di Qualità viene assunto a breve – conferma il prof. Caliendo – Per Informazione Scientifica sul Farmaco ci vuole un po’ più di tempo ma poi trovano anche loro una collocazione. L’attesa per entrare nel mondo del lavoro è generalizzata, investe tutte le Facoltà, ma chi consegue il titolo da noi trova occupazione”.
“Gli studenti di Informazione scientifica svolgono il tirocinio in affiancamento agli informatori, per cui spesso capita che le aziende tentino di far proseguire la collaborazione di quelli più brillanti. Nell’ultimo anno l’industria farmaceutica ha subito una battuta d’arresto ma il settore si riprenderà in breve tempo”, aggiunge la Aiello. Per chi voglia lavorare in questo campo, essenziali sono le competenze: “Mentre in passato chiunque poteva improvvisarsi informatore, i nuovi assunti dovranno avere dei requisiti specifici, uno di questi è la Laurea triennale”, nota la professoressa che però osserva come siano necessarie anche altre qualità: “Se uno studente ha difficoltà a colloquiare, questo è un mestiere che non fa per lui”. Per adesso i laureati in Scienze Erboristiche lavorano nelle aziende soprattutto del Lazio, della Puglia e dell’Emilia Romagna. La prof.ssa Aiello ribadisce che le loro opportunità si moltiplicheranno non appena passerà la legge che sancirà il possesso del titolo per chi vuole svolgere la professione: “Le erboristerie per adesso sono semplici esercizi commerciali che, però, vendono preparati contenenti principi attivi. Presto tutte le erboristerie avranno bisogno di un laureato”. Quasi tutti i laureati delle Triennali si fermano dopo il triennio, solo un 10% prosegue gli studi.
La Facoltà si è attrezzata per rendere più scorrevole il passaggio dall’Università al mondo del lavoro. “Abbiamo attivato una banca dati dei laureati consultabile dalle aziende che ne fanno richiesta. Tra coloro che hanno svolto la tesi direttamente nelle aziende, quelli più validi vi rimangono con contratti a termine o borse di studio”, sottolinea la prof.ssa Ciminiello. Non mancano anche richieste dall’estero “soprattutto per dottorati, ma non sempre si riesce a trovare persone valide disposte a trasferirsi. La mentalità è troppo legata alle radici. Soggiornare all’estero è ancora una cosa che scoraggia i più. E’ limitante”. La stessa logica vale anche per il tirocinio: “Si cerca di svolgerlo quanto più è possibile vicino casa”, afferma la docente che però conclude, a conferma della disponibilità della Facoltà verso i suoi studenti: “Se i ragazzi individuano un’azienda in cui avrebbero piacere di svolgere il tirocinio, noi siamo sempre aperti a stipulare nuove convenzioni”.
Le Lauree Triennali sono ideate per chi desidera cominciare a lavorare presto e la risposta del mercato è confortante, fermo restando le difficoltà di assunzione del momento. “Tantissime sono le aziende che hanno bisogno di esperti per fare il controllo di qualità. Informazione scientifica è una Laurea molto settoriale. Se soffre il mercato dell’informazione, soffre anche il Corso di Laurea. Scienze Erboristiche è una buona Laurea ma è indifesa dal punto di vista legislativo. C’è una proposta di legge al Senato sul riordino del settore erboristico. Se passerà, sancirà che per esercitare la professione dell’erborista bisogna avere la Laurea triennale”, sintetizza la situazione il Preside Cirino. La prof.ssa Aiello sottolinea un “dato significativo”, il fatto che “il 40% dei laureati in Controllo di Qualità lavora nel settore. Non è poca cosa per un laureato triennale in Italia e soprattutto in Campania. Basti pensare che gli ingegneri triennali non vengono assunti”. I laureati in Controllo di Qualità hanno anche la possibilità, se si iscrivono nella sezione b dell’albo dei Chimici, di effettuare analisi chimiche di vario tipo con metodi standardizzati. Possono quindi lavorare come liberi professionisti accedendo a un ventaglio ampio di offerte, come rimarca la prof.ssa Aiello: “Per esempio tutte le piscine hanno bisogno di un chimico per verificare la qualità delle acque della balneazione, stesso dicasi per gli impianti di areazione. Assieme al prof. Luigi Romano, Presidente dell’Ordine dei Chimici della Campania, abbiamo istituito uno sportello informativo presso l’Ordine. Se un laureato in Controllo di Qualità, un chimico, un biologo costituissero una società potrebbero coprire più settori: quello alimentare, dell’aria, del suolo”. “Il 50% dei laureati in Controllo di Qualità viene assunto a breve – conferma il prof. Caliendo – Per Informazione Scientifica sul Farmaco ci vuole un po’ più di tempo ma poi trovano anche loro una collocazione. L’attesa per entrare nel mondo del lavoro è generalizzata, investe tutte le Facoltà, ma chi consegue il titolo da noi trova occupazione”.
“Gli studenti di Informazione scientifica svolgono il tirocinio in affiancamento agli informatori, per cui spesso capita che le aziende tentino di far proseguire la collaborazione di quelli più brillanti. Nell’ultimo anno l’industria farmaceutica ha subito una battuta d’arresto ma il settore si riprenderà in breve tempo”, aggiunge la Aiello. Per chi voglia lavorare in questo campo, essenziali sono le competenze: “Mentre in passato chiunque poteva improvvisarsi informatore, i nuovi assunti dovranno avere dei requisiti specifici, uno di questi è la Laurea triennale”, nota la professoressa che però osserva come siano necessarie anche altre qualità: “Se uno studente ha difficoltà a colloquiare, questo è un mestiere che non fa per lui”. Per adesso i laureati in Scienze Erboristiche lavorano nelle aziende soprattutto del Lazio, della Puglia e dell’Emilia Romagna. La prof.ssa Aiello ribadisce che le loro opportunità si moltiplicheranno non appena passerà la legge che sancirà il possesso del titolo per chi vuole svolgere la professione: “Le erboristerie per adesso sono semplici esercizi commerciali che, però, vendono preparati contenenti principi attivi. Presto tutte le erboristerie avranno bisogno di un laureato”. Quasi tutti i laureati delle Triennali si fermano dopo il triennio, solo un 10% prosegue gli studi.