Claudio Gubitosi racconta i 50 anni di storia di “Giffoni”

20 novembre 1970 – 2020. 50 anni di storia, un progetto che mette al centro bambini e ragazzi, che è opportunità, innovazione, ri(e)voluzione, creatività, socialità, sviluppo del territorio. È un evento che dura 365 giorni l’anno, è il diritto al lavoro, ai sogni, alla felicità. È tutto questo e molto altro “Giffoni” il cui logo mostra, quest’anno, un bel 50’. A raccontare alla classe di Governo ed Etica di Impresa del prof. Mauro Sciarelli, c’è il fondatore e direttore di Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi. Imprenditore della cultura, ai circa 120 studenti in collegamento Teams, martedì 17 novembre, si è presentato ancora una volta come narratore d’eccezione, narratore della storia di Giffoni e del grande progetto di ri(e)voluzione per il futuro. “Una persona di enorme umanità oltre che di grande visionarietà imprenditoriale, che cinquant’anni fa ha pensato di sviluppare un’idea e farla diventare un progetto straordinario mettendo al centro la sua passione per il cinema e le generazioni future – lo introduce il prof. Sciarelli – Finalmente nell’ambito della politica e dei modelli economici di sviluppo si parla di quello che sarà il futuro, di mettere al centro la next generation. Claudio, questo, lo aveva capito cinquant’anni fa”. “Questa è l’opportunità di poter riparlare anche dentro me stesso di questo nuovo mondo di Giffoni, nuovo modo di proporsi, esprimersi, essere utile nell’ambito delle nostre diverse società – esordisce Gubitosi – Oggi avete l’opportunità di vedere in anteprima questo progetto, frutto di tanti tormenti, di un lavoro immane di distruzione e ricostruzione, della ricerca di una nuova direzione per ricominciare, ancora una volta, da capo”. Il 2019 è stato per Giffoni nel suo complesso uno spartiacque importante, anche in termini di partecipazione e attività proposte. Il 2020 attendeva una rivoluzione ulteriore, una rivisitazione, e ha coinciso con il tempo del Covid-19. Proprio la pandemia è stata la spinta definitiva per mettere in moto nuove energie e rivoluzionare quanto fatto fino ad oggi. “Mi sono chiesto ora in che modo possiamo ragionare nel post-Covid – prosegue Gubitosi – Mentre altri si sono fermati, Giffoni ha agito. Dobbiamo riflettere ora, non quando saremo liberi di uscire, quando sarà troppo tardi e non saranno accettate tutte quelle realtà culturali che hanno semplicemente pensato di rimbiancare la loro identità. Il mondo è cambiato. Adesso è già Giffoni post-Covid”. È Giffoni 2021-2027. Si va incontro ad una nuova era di rinascimento, che necessita di iniziative capaci di reinventarsi, in cui l’obiettivo è restituire fiducia, felicità, entusiasmo al pubblico. “Giffoni-azienda, insieme ad altre, vuole essere protagonista della ripresa sociale, economica e culturale italiana”.
Un esempio virtuoso
Ed ecco, in una serie di slide, la proposta di un nuovo rapporto tra prodotto e produttore, una riscrittura delle relazioni con i finanziatori e gli investitori pubblici e privati. E ancora, modelli di business in cui si evidenzia la scommessa vincente per l’occupazione giovanile e i conseguenti dati sulla ricaduta economica, progetti e programmi da mettere in cantiere, lavori in corso, che sono una costante, e che, dopo il completamento della prima parte di Giffoni Multimedia Valley, continuano con la realizzazione degli Studios e del Campus. “Giffoni è un esempio virtuoso di una regione in grande fermento come la Campania e di un Sud capace di essere protagonista in Italia, in Europa e nel mondo – prosegue – È un’idea che genera idee, è l’immaterialità della creatività che è diventata una materia prima fondamentale che crea ricchezza”. Faro nella tempesta, in piena pandemia, si è fatto in quattro, dividendosi su più mesi in quattro periodi ed è stato un input alla ripresa delle attività culturali e dello stare insieme, nel pieno rispetto delle regole e delle disposizioni delle Autorità. Le proiezioni dell’azienda per il futuro sono di piena crescita. Si intende incrementare il numero di dipendenti, direttori dipartimento, organizzatori permanenti – 75 nel 2020 che si intende portare a 170 nel 2027 ad esempio – così come attività, aziende coinvolte, protocolli d’intesa. Si prevede di portare l’età media del team, ad oggi di 39,6 anni, a 32 e di arrivare all’85% degli organizzatori che abbia conseguito una laurea. Quanto al pubblico, in cinquant’anni di storia, sono state coinvolte fisicamente oltre 3.700.000 persone. Dalle 450.000 attese per il 2021, nel 2027 se ne attendono 1 milione. Tante anche le mission tra festival, cinema, edutainment, formazione, scuola e università, arte e spettacolo, turismo, verde Giffoni. Ricchissima anche la slide dei Goals, tra cui “diventare ancora di più azienda culturale leader in Europa, aumentare l’internazionalizzazione, l’innovazione, sempre più impresa, sempre più territorio, sperimentare, utilizzare al massimo la nostra community”. E ancora: “incrementare le attività produttive della video factory, far emergere ancora di più il nostro grande patrimonio che sono i valori, destagionalizzazione, arrivare al riconoscimento dell’UNESCO come bene immateriale dell’umanità, quindi inclusione, ambiente, lavoro ai giovani”. Le ultime slide riportano i dati di natura più economica. Il piano, la visione, la strategia per i prossimi anni partono dall’assunto di voler trasformare Giffoni nella più grande azienda culturale d’Europa. Riassumendo queste slide, tra gli obiettivi a lungo termine, per il 2027, c’è stabilizzare la voce investimenti e finanziamenti (Regione Campania e Mibact) ed incrementare le risorse proprie arrivando ad una sommatoria di 16 milioni da poter investire nel territorio, nell’evento e nell’azienda. Un rapido passaggio, quindi, sugli incrementi legati a obiettivi di marketing, progetti sociali e culturali e proventi da altre attività. Una nota di merito importante: la correttezza delle procedure adottate, la documentazione, gli atti, il riverbero sul territorio, l’occupazione, la destagionalizzazione e l’internazionalizzazione hanno determinato la concessione della bandiera verde alla Regione Campania per come ha scelto di investire sul brand di Giffoni. In chiusura colpisce l’input sulla notevole ricaduta economica sul territorio connessa alla realizzazione del Giffoni Film Festival. Tanti complimenti arrivano a Claudio Gubitosi dalla platea studentesca; molte voci fanno anche riferimento ad esperienze personali vissute al festival. Tra le domande, c’è la richiesta di ricordare le origini di questa brillante idea lunga cinquant’anni e Gubitosi ritorna al giorno piovoso in cui esclamò ‘Lunedì si comincia’. Domanda conclusiva, come l’emergenza sanitaria abbia influito sull’edizione 2020. Organizzare il festival non è stato facile, conferma il direttore, nonostante un programma straordinario: “Siamo stati il primo evento internazionale a farsi nella doppia forma, in presenza e online – risponde – Ho dovuto combattere contro tutti a livello locale, spiegare alla comunità, nonostante tutte le costosissime misure di sicurezza, l’importanza di quello che stavamo facendo. Pensate che, dal 14 agosto e fino a due settimane fa, Giffoni ha distribuito su tutto il territorio circa 4 milioni e mezzo. In un momento di grande depressione generale, questi finanziamenti non sono solo una risposta, ma un sostegno reale”. Sui saluti finali del prof. Sciarelli si rinnova, infine, la promessa di riempire, appena possibile, pullman di studenti per permettere loro di toccare con mano questa grande realtà che non riguarda solo il mondo dello spettacolo, e che è stata fonte di valorizzazione e potenziamento del territorio.
Carol Simeoli

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