Docenti, studenti, personale tecnico- amministrativo e cittadini: tutti uniti nel segno della musica e del bel canto in occasione del concerto del Coro dell’Università Vanvitelli, tenutosi domenica 7 maggio presso il Teatro Garibaldi. Un evento che ha visto l’Università uscire dalle proprie mura per recarsi nel cuore della cittadina di Santa Maria Capua Vetere, aprendo le porte anche ai non addetti ai lavori. A suonare sono docenti e studenti che si
dilettano in brani classici, ma anche rivisitazioni in chiave jazz e moderna, a tratti contemporanea: To the mothers in Brazil: Salve Regina, The
ground, The dark night of the soul, A little jazz mass (Kyrie – Sanctus – Benedictus – Gloria), Dirait-on, Somebody that I used to know, The
lion sleeps tonight, e Il cerchio della vita, sono le composizioni eseguite dal Coro brillantemente diretto dal Maestro Carlo Forni. Entusiasta il pubblico, composto in buona parte da studenti. “È la prima volta che assisto a questo tipo di spettacolo organizzato dal nostro Ateneo – afferma Simona, studentessa iscritta al primo anno del percorso Magistrale in Filologia Classica e Moderna – e devo dire che è stata una bellissima esperienza. Il Coro è davvero molto preparato e ben organizzato e traspariva l’entusiasmo del direttore d’orchestra che trascinava con sé il pubblico in un ritmo incalzante!”. Aggiunge Giuseppe, iscritto al quarto anno del Corso di Studi Magistrale in Giurisprudenza: “Mi ha particolarmente attratto la versione rivisitata in chiave polifonica di Somebody that I used to know, in quanto si tratta di un classico senza tempo, uno dei singoli più venduti di sempre, e ascoltarlo in una chiave diversa è stato inaspettato e piacevole allo stesso tempo”. Il complesso di voci era accompagnato da Elisabetta Signoriello, diplomata in pianoforte, specialista in Neurologia e Dottoranda di ricerca, Massimiliano Mattei, docente di Meccanica del volo presso il Dipartimento di Ingegneria industriale
e dell’Informazione, al pianoforte, e Salvatore Ponte, docente di Sistemi avionici di navigazione aerospaziale presso lo stesso Dipartimento, al contrabbasso. Tanto l’entusiasmo del pubblico che, sul finire, è stato richiesto a gran voce un bis, a cui i cantori non si sono sottratti, esibendosi nella deliziosa Stia con noi, classico Disney per eccellenza. L’ensemble, che porta il nome Singing in the Sun, affonda le proprie radici nel 2011 come progetto di incontro e di testimonianza della ricchezza culturale della comunità accademica. È composto da studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo e amici dell’Ateneo che dagli albori ad oggi hanno partecipato alle attività, compreso 21 studenti Erasmus provenienti da vari Paesi europei. Il gruppo, oltre che in occasioni accademiche, si esibisce anche in concerti di beneficenza, con associazioni impegnate nel sociale.Nel 2016 ha partecipato ad Urbino in occasione della terza edizione di UninCanto, rassegna nazionale dei Cori universitari. Una mission che si inscrive nell’ambito della terza missione dell’Ateneo, quella dedita alla divulgazione. “Il nostro obiettivo è sviluppare il rapporto con il territorio, quello dell’Università che esce dalle sue aule, in questo caso con il suo Coro formato da professori, impiegati dell’amministrazione, studenti – afferma la Prorettrice alla Cultura Rosanna Cioffi – Abbiamo quindi cominciato con il Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere ma poi ci sposteremo anche al Cimarosa di Aversa, a Capua, e a Caserta. È già in corso un programma che abbiamo stilato in collaborazione con i sindaci dei vari paesi che ospitano le sedi del nostro Ateneo. Questo è chiaramente un discorso che riprenderemo ad ottobre con l’avvio del nuovo anno accademico”. Un impegno che si esprime a suon di musica, da sempre un importantissimo strumento di diffusione. “Le nostre iniziative vedranno impegnato il Coro, ma anche con altre forme di carattere musicale – continua la Prorettrice – La musica è una forma d’arte molto aggregante, con il suo linguaggio universale arriva direttamente all’animo delle persone”. Dopo l’esibizione della Corale, la giornata si è conclusa con la visita all’Anfiteatro organizzata dagli allievi del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte, guidati dalla prof.ssa Giuseppina Renda. “Eravamo circa cento persone in visita e forte era lo spirito universitario nel senso più alto del termine. Interessante è stato anche lo spostamento da Napoli di diversi professori appartenenti al nostro Ateneo e provenienti da Medicina – conclude la Cioffi – i quali, insieme ad altri ospiti del napoletano, che non erano mai stati in visita all’Anfiteatro, hanno potuto scoprire e apprezzare le bellezze del territorio
casertano e, in particolar modo, della zona archeologica di Santa Maria Capua Vetere col suo anfiteatro che è il secondo al mondo per importanza dopo il Colosseo”.
Maria Teresa Perrotta
dilettano in brani classici, ma anche rivisitazioni in chiave jazz e moderna, a tratti contemporanea: To the mothers in Brazil: Salve Regina, The
ground, The dark night of the soul, A little jazz mass (Kyrie – Sanctus – Benedictus – Gloria), Dirait-on, Somebody that I used to know, The
lion sleeps tonight, e Il cerchio della vita, sono le composizioni eseguite dal Coro brillantemente diretto dal Maestro Carlo Forni. Entusiasta il pubblico, composto in buona parte da studenti. “È la prima volta che assisto a questo tipo di spettacolo organizzato dal nostro Ateneo – afferma Simona, studentessa iscritta al primo anno del percorso Magistrale in Filologia Classica e Moderna – e devo dire che è stata una bellissima esperienza. Il Coro è davvero molto preparato e ben organizzato e traspariva l’entusiasmo del direttore d’orchestra che trascinava con sé il pubblico in un ritmo incalzante!”. Aggiunge Giuseppe, iscritto al quarto anno del Corso di Studi Magistrale in Giurisprudenza: “Mi ha particolarmente attratto la versione rivisitata in chiave polifonica di Somebody that I used to know, in quanto si tratta di un classico senza tempo, uno dei singoli più venduti di sempre, e ascoltarlo in una chiave diversa è stato inaspettato e piacevole allo stesso tempo”. Il complesso di voci era accompagnato da Elisabetta Signoriello, diplomata in pianoforte, specialista in Neurologia e Dottoranda di ricerca, Massimiliano Mattei, docente di Meccanica del volo presso il Dipartimento di Ingegneria industriale
e dell’Informazione, al pianoforte, e Salvatore Ponte, docente di Sistemi avionici di navigazione aerospaziale presso lo stesso Dipartimento, al contrabbasso. Tanto l’entusiasmo del pubblico che, sul finire, è stato richiesto a gran voce un bis, a cui i cantori non si sono sottratti, esibendosi nella deliziosa Stia con noi, classico Disney per eccellenza. L’ensemble, che porta il nome Singing in the Sun, affonda le proprie radici nel 2011 come progetto di incontro e di testimonianza della ricchezza culturale della comunità accademica. È composto da studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo e amici dell’Ateneo che dagli albori ad oggi hanno partecipato alle attività, compreso 21 studenti Erasmus provenienti da vari Paesi europei. Il gruppo, oltre che in occasioni accademiche, si esibisce anche in concerti di beneficenza, con associazioni impegnate nel sociale.Nel 2016 ha partecipato ad Urbino in occasione della terza edizione di UninCanto, rassegna nazionale dei Cori universitari. Una mission che si inscrive nell’ambito della terza missione dell’Ateneo, quella dedita alla divulgazione. “Il nostro obiettivo è sviluppare il rapporto con il territorio, quello dell’Università che esce dalle sue aule, in questo caso con il suo Coro formato da professori, impiegati dell’amministrazione, studenti – afferma la Prorettrice alla Cultura Rosanna Cioffi – Abbiamo quindi cominciato con il Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere ma poi ci sposteremo anche al Cimarosa di Aversa, a Capua, e a Caserta. È già in corso un programma che abbiamo stilato in collaborazione con i sindaci dei vari paesi che ospitano le sedi del nostro Ateneo. Questo è chiaramente un discorso che riprenderemo ad ottobre con l’avvio del nuovo anno accademico”. Un impegno che si esprime a suon di musica, da sempre un importantissimo strumento di diffusione. “Le nostre iniziative vedranno impegnato il Coro, ma anche con altre forme di carattere musicale – continua la Prorettrice – La musica è una forma d’arte molto aggregante, con il suo linguaggio universale arriva direttamente all’animo delle persone”. Dopo l’esibizione della Corale, la giornata si è conclusa con la visita all’Anfiteatro organizzata dagli allievi del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte, guidati dalla prof.ssa Giuseppina Renda. “Eravamo circa cento persone in visita e forte era lo spirito universitario nel senso più alto del termine. Interessante è stato anche lo spostamento da Napoli di diversi professori appartenenti al nostro Ateneo e provenienti da Medicina – conclude la Cioffi – i quali, insieme ad altri ospiti del napoletano, che non erano mai stati in visita all’Anfiteatro, hanno potuto scoprire e apprezzare le bellezze del territorio
casertano e, in particolar modo, della zona archeologica di Santa Maria Capua Vetere col suo anfiteatro che è il secondo al mondo per importanza dopo il Colosseo”.
Maria Teresa Perrotta