Concerto di beneficenza del Coro della SUN

Una serata piena di magia a scopo benefico, quella organizzata in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Napoli dal Coro “Singing in the SUN” diretto da Carlo Forni. Il 28 ottobre, alle 20.00, nella splendida basilica di S. Giovanni Maggiore, docenti e studenti hanno dato prova delle proprie abilità canore per combattere l’Ictus cerebrale, raccogliendo fondi per la Onlus A.L.I.Ce. L’occasione è la Giornata mondiale Ictus del 29 ottobre, proclamata dalla World Stroke Organization. L’impegno assume un significato particolare nella nostra regione, dove la mortalità per Ictus è la più alta d’Italia e la Rete delle unità per la cura dell’Ictus in acuto è ancora inesistente. “Il nostro Coro è nato nel 2011 come progetto d’incontro e testimonianza della ricchezza culturale della nostra comunità accademica. È composto da 55 elementi, tra studenti che stanno con noi dal primo anno di Medicina e ora sono al quinto, Erasmus e non, docenti e personale tecnico amministrativo. Gli Erasmus sono quest’anno cinque: due spagnoli, due ungheresi e un olandese. La nostra pianista, Elisabetta Signorello, è una specializzanda in Neurologia”, spiega il prof. Ciro Gallo, che insegna Statistica Medica alla SUN ed è l’ideatore e il
promotore del coro. Dopo l’esibizione con i nove brani, dal Cerchio della vita del Re Leone al Somebody that I used to know del cantautore belga Gotye, passando per The lion sleeps tonight e The dark night of the soul, alcuni studenti raccontano le motivazioni che li hanno spinti a partecipare attivamente alle iniziative del Coro. “Cantavo come solista ancor prima di iscrivermi al coro SUN e qui ho avuto l’occasione di continuare. Sono stata finalista al Festival di Castrocaro, ma, iniziata Medicina, mi sono fermata per necessità. Con i ragazzi del Coro si è creato un bel gruppo, siamo cresciuti praticamente insieme, proprio per questo non li abbandonerei mai, se continuassi a stare a Napoli. Purtroppo sono di Milano e penso che dovrò tornarci. Per quel che riguarda i docenti, qui non sono mai solo docenti, vanno oltre la medicina e si prendono cura degli studenti”, commenta Fiammetta Danzo, al quinto
anno. “Mi è sempre piaciuto cantare e il primo anno di Medicina lessi l’avviso del Coro troppo tardi. Ora sono cinque anni che ne faccio parte. L’ambiente che si è creato è sereno e permette di sentirti sempre a tuo agio, perché sei con persone che condividono le tue stesse esperienze. Ci riuniamo una volta alla settimana, il lunedì dalle 16.30 alle 18.30. Come eventi fissi abbiamo l’inaugurazione dell’anno accademico a marzo e il Natale. L’anno
scorso abbiamo partecipato a una manifestazione a Montepulciano nel teatro Poliziano e quest’anno siamo andati ad Urbino per la terza edizione di UninCANTO, Rassegna nazionale di Cori universitari”, aggiunge la collega Maria Rocco. Al sesto anno c’è Mario Fusco: “ho sempre desiderato cantare e lo facevo solo per passione sotto la doccia, prima di far parte del Coro, mai in modo professionale. Al primo anno di Medicina il prof. Gallo ha presentato l’iniziativa e io ho colto l’occasione; sono stato il primo studente del Coro SUN. Oggi per me è una seconda famiglia, perché siamo tutti amici che innanzitutto si divertono insieme. Quando si avvicinano le date d’esame, i docenti capiscono che per noi è difficile partecipare assiduamente alle prove, ma recuperiamo velocemente. Invito sia quelli che non lo conoscono, che quelli che si vergognano, a partecipare, perché qui si impara a cantare divertendosi, non ci si diverte sapendo cantare”.
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