“La valutazione della riforma universitaria mediante l’uso del focus group” è il titolo della tesi di laurea di Giovanni Forte, ex rappresentante degli studenti in Senato accademico, laureatosi in Sociologia lo scorso 25 ottobre con la votazione di 110 e lode. Relatrice la prof.ssa Dora Gambardella, correlatrice la prof.ssa Enrica Amaturo.
Il lavoro è una valutazione della riforma mediante un metodo innovativo per approfondire l’implementazione e i miglioramenti possibili alla nuova architettura degli studi universitari. “L’idea di questo lavoro di tesi – ci spiega Giovanni – è nata dalla somma di vari fattori: prima di tutto, dalla costituzione di gruppi di discussione nati all’interno del corso di Ricerca valutativa tenuto dalla prof.ssa Gambardella, poi dalla mia esperienza come coordinatore di Ateneo e, infine, dall’aver vissuto la riforma e i conseguenti cambiamenti sulla pelle, essendo uno studente del vecchio ordinamento”. Dopo un’analisi già avviata durante il corso, Giovanni ha pensato bene di mettere a confronto tutti i resoconti raccolti per arrivare ad una valutazione molto più approfondita e, dopo un lavoro durato circa due anni, ci dice: “abbiamo adoperato un approccio costruttivista attraverso il quale siamo giunti alla rilevazione di questioni ricorrenti, quali ad esempio l’uso della parola ‘cavie’ espressa da molti ragazzi per indicare la loro condizione di studenti sottoposti ai repentini cambiamenti imposti dalla riforma, o il sentimento di ‘esclusione’ che riferivano molti studenti del vecchio ordinamento riguardo ad attività nuove come i corsi per la patente informatica o, ancora, la preoccupazione degli studenti del nuovo ordinamento relativa alla questione dei crediti non proporzionali alla difficoltà degli esami da sostenere”.
Il lavoro è una valutazione della riforma mediante un metodo innovativo per approfondire l’implementazione e i miglioramenti possibili alla nuova architettura degli studi universitari. “L’idea di questo lavoro di tesi – ci spiega Giovanni – è nata dalla somma di vari fattori: prima di tutto, dalla costituzione di gruppi di discussione nati all’interno del corso di Ricerca valutativa tenuto dalla prof.ssa Gambardella, poi dalla mia esperienza come coordinatore di Ateneo e, infine, dall’aver vissuto la riforma e i conseguenti cambiamenti sulla pelle, essendo uno studente del vecchio ordinamento”. Dopo un’analisi già avviata durante il corso, Giovanni ha pensato bene di mettere a confronto tutti i resoconti raccolti per arrivare ad una valutazione molto più approfondita e, dopo un lavoro durato circa due anni, ci dice: “abbiamo adoperato un approccio costruttivista attraverso il quale siamo giunti alla rilevazione di questioni ricorrenti, quali ad esempio l’uso della parola ‘cavie’ espressa da molti ragazzi per indicare la loro condizione di studenti sottoposti ai repentini cambiamenti imposti dalla riforma, o il sentimento di ‘esclusione’ che riferivano molti studenti del vecchio ordinamento riguardo ad attività nuove come i corsi per la patente informatica o, ancora, la preoccupazione degli studenti del nuovo ordinamento relativa alla questione dei crediti non proporzionali alla difficoltà degli esami da sostenere”.