Conflitti e cooperazione nel Mediterraneo

“Occasioni come queste servono a sprovincializzare. Il mondo è un po’ più grande di via Mezzocannone e noi, come Orientale, siamo un ateneo che per vocazione guarda lontano”. Il Rettore dell’Ateneo Mario Agrimi riassume con queste parole il senso della tre giorni di studi sui conflitti e sulla cooperazione nel Mediterraneo, svoltasi a palazzo Corigliano dal 20 al 22 marzo. Le sue considerazioni si ricollegano a quelle espresse dal Presidente della Camera dei deputati Luciano Violante nel messaggio che ha fatto pervenire ai partecipanti: “l’intenso programma di queste tre giornate napoletane si inserisce nella storica tradizione internazionalista e non eurocentrica dell’Istituto Universitario Orientale”. Violante ha dedicato uno specifico passaggio al Corso di laurea dedicato alle lingue, culture ed istituzioni dei Paesi del Mediterraneo. Attivato quest’anno dalla facoltà di Lettere, è stato scelto da un numero di matricole nettamente  inferiore alle aspettative di chi lo ha promosso. Eppure, secondo Violante, “con tale indirizzo questo ateneo si è assunto l’importante compito di formare operatori in grado di inserirsi, con adeguate competenze, nei processi di comunicazione e di cooperazione all’interno della realtà mediterranea ed in connessione con l’Unione europea”.
Tutti di prestigio gli interventi che si sono succeduti nel corso del convegno. Molto apprezzato, tra gli altri, quello di Samir Amin, del Forum del Terzo Mondo, nel corso della sessione dedicata ai conflitti ed alla centralità del Mediterraneo. Amin ha letto una relazione su “Conflitti e periferizzazione del Mediterraneo del Sud”. Una tematica, questa, presente anche nella relazione di Dominique Bendo Soupou, coordinatore dell’Unità operativa del Progetto Strategico CNR, che si è occupata della cooperazione tra il sud dell’Italia ed il Maghreb centrale, del partenariato Euro – Arabo visto dagli arabi, dei rapporti del Libano col Mediterraneo. “Abbiamo cercato di analizzare il Maghreb nella dinamica euromediterranea – ha sottolineato Bendo Soupou- tenendo presenti la percezione araba e quella europea del mediterraneo, senza dimenticare il problema dell’integrazione di questa regione nel mondo arabo”. La ricerca condotta nell’ambito del progetto strategico del CNR è ora in corso di pubblicazione presso l’editore l’Harmattan di Parigi.
Il convegno si è chiuso il 22 marzo con una tavola rotonda dedicata alla  prevenzione dei conflitti, alle soluzioni della pace, al dialogo tra le culture. Hanno partecipato a questo dibattito: Samir Amin, Michele Capasso, il Preside di Scienze Politiche Franco Mazzei, Pasquale Coppola, Marta Dasso, Giovanni Levi, Lucio Villari. Coordinatore della tavola rotonda: il Rettore Agrimi.
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