Disinfettante per tutti. Aggiornamenti continui per tenere a casa le paure. Queste le prime manovre della Task Force messa in piedi dalla Federico II per parare i colpi del Coronavirus attuando tutte le necessarie misure di prevenzione. A presiedere il gruppo multidisciplinare è la prof.ssa Maria Triassi, docente di Igiene generale e applicata, già Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica. Il messaggio alla comunità accademica: “è un problema che bisogna affrontare senza farsi prendere dal panico e con nervi saldi. Evitare episodi di isteria è fondamentale”. I giorni, per chi è in trincea, non ammettono pause, a maggior ragione se il nemico travalica i confini di casa propria: “per quanto mi riguarda, sono impegnata in prima linea sull’Azienda Ospedaliera. Ci sono due casi positivi, quindi stiamo affrontando il problema dei contagi”. Tra i temi messi sul tavolo di discussione dall’emergenza c’è la teledidattica: “stenta a partire, vediamo che succede nei prossimi giorni”. Preferiscono non rilasciare dichiarazioni gli altri due componenti della Task Force, la prof.ssa Rosa Lanzetta, Direttore del Dipartimento di Scienze Chimiche, e l’ing. Maurizio Pinto, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Ateneo. Un ulteriore approfondimento dei primi giorni di lavoro arriva invece da via Montesano, sponda Dipartimento di Farmacia, attraverso le parole del Direttore Angela Zampella. “È partita una macchina da guerra. Siamo più forti di qualunque cosa”, l’incoraggiamento. Il laboratorio di Tecnologia farmaceutica ha lavorato senza sosta per dotare l’Ateneo, e non solo, del disinfettante mani, prodotto in contemporanea con i colleghi del Dipartimento di Scienze Chimiche. Le forze coinvolte a Farmacia: “la prima, a cui non smetteremo mai di essere grati, è la prof.ssa Agnese Miro, responsabile del laboratorio (e docente di farmaceutico tecnologico applicativo). Sono coinvolti anche il tecnico del laboratorio di tecnologia Ferdinando Guerriero, i tecnici di altri laboratori didattici come Fulvio Aurioso, una parte dell’amministrazione che è dedicata soltanto a questo, come Amedeo Tufano e Salvatore Saviano. Poi c’è la collaborazione di molti docenti e perfino del Direttore (scherza riferendosi a sé stessa) che in questo momento, mentre parla con lei al telefono, è nel laboratorio. Abbiamo ritenuto che il contributo del Dipartimento fosse il minimo che si potesse fare in un Ateneo inteso come una grandissima famiglia”. In una settimana Farmacia ha fornito all’Ateneo 200 chili di “un gel disinfettante mani a base alcolica, come previsto dal Ministero della salute e come prescritto dalla farmacopea ufficiale. Quello prescritto dal Ministero prevede una concentrazione di alcol che va dal 65 all’85%, noi lo prepariamo al 70%”. L’impegno è stato gravoso: “la prof.ssa Miro e tutti i tecnici hanno lavorato anche di sabato e domenica. In questo la sospensione dell’attività didattica ci aiuta”. Al Dipartimento sono giunte richieste anche dalla “Protezione civile, dalla Regione Campania, dall’ASL Napoli 1, del Comune di Napoli. Siamo riusciti a rispondere anche a una richiesta della Rettrice de L’Orientale a cui consegneremo 30 kg”. Le richieste dall’esterno potrebbero aumentare: “è evidente quanto la Federico II riesca a essere un punto di riferimento sul nostro territorio. È uno dei nostri grandi privilegi, non doveri. Per ora parliamo di Campania, non so dove stiamo andando perché la reperibilità dei gel che siano conformi e prescritti dalle farmacopee è complessa. Realizzarli è stato complicatissimo. Ci sono stati problemi di reperibilità di materie prime. Abbiamo dato fondo a tutti i rapporti che abbiamo con i fornitori. La nostra offerta formativa prevede un Master in Galenica, quindi storicamente sul territorio abbiamo una serie di contatti che in questo momento ci consentono di reperire le materie prime per la produzione in larga scala del gel”. L’insegnamento che arriva da sfide del genere: “nel momento di emergenza è importante il senso di appartenenza e del ruolo istituzionale che si riveste. Io sono grata a tutti i componenti del Dipartimento che hanno risposto con piena partecipazione, senso di responsabilità ed estrema serenità”. Per gli studenti: “siamo riusciti ad avviare tutta la parte della didattica da remoto. Avevo già investito in questo nell’ottica di una sperimentazione di didattica innovativa, adeguando le aule a un approccio del genere. Al momento terremo a distanza i corsi più pesanti in termini di crediti perché sono quelli che richiedono un maggior numero di ore di lezione in presenza e da remoto”.
Ciro Baldini