Ricominciato a pieno ritmo il nuovo anno accademico al Dipartimento di Economia di Capua: il 18 settembre tutti in aula per le prime lezioni, anche se le matricole hanno anticipato di una settimana il loro ingresso nel mondo accademico. In circa 600 hanno sostenuto lo scorso 6 settembre il test di autovalutazione, “ma non vuol dire che sarà questo il numero definitivo di iscritti ai due Corsi di Laurea – specifica il Direttore di Dipartimento, Francesco Izzo – Ogni anno si aggiungono in media 50/60 studenti che non hanno fatto il test ed altri che si iscrivono entro l’ultimo termine di dicembre. Sono ovviamente dati che fornisco a naso e che sono in linea con quelli registrati gli altri anni. Solo a fine anno, quando tireremo le somme, potrò essere più preciso”. La didattica resta pressoché invariata: “i corsi e gli insegnamenti obbligatori sono rimasti gli stessi – spiega il prof. Izzo – non c’è bisogno di cambiare perché gli studenti ne sono contenti, ma ovviamente qualche novità per quanto riguarda gli insegnamenti singoli a scelta libera o i corsi integrativi per le Magistrali è stata introdotta. E questa è stata una mia battaglia personale: l’inserimento ad esempio dei corsi avanzati di lingua inglese, francese e spagnolo o la conferma dei corsi supplementari di Digital Marketing e Finanza Avanzata che lo scorso anno, in via sperimentale, hanno ricevuto un riscontro positivo e che da quest’anno e l’anno prossimo saranno presenti nell’offerta didattica”. In cantiere poi ci sono anche progetti, ancora top secret, che prevedono collaborazioni con altri Atenei e che arricchiscono la già nutrita offerta formativa e didattica del Dipartimento capuano.
Dunque, le matricole stanno già prendendo confidenza con il mondo universitario e, visto il numero elevato di iscritti e le piccole dimensioni
delle aule, sono state divise in gruppi, secondo un ordine alfabetico: per alcuni insegnamenti, quelli in comune tra i due Corsi di Laurea Triennale, come ad esempio Economia Aziendale, Diritto Privato e Economia Politica, sono previste tre cattedre, per le quali è in vigore una rotazione biennale dei docenti. Ai corsi mattutini si aggiunge un corso pomeridiano per coloro che non possono frequentare di mattina. Economia Aziendale è certamente un insegnamento importante al primo anno, il cui corso si svolge appunto al primo semestre, da settembre a dicembre, con una prova scritta e una orale previste per gennaio e febbraio. “Il corso è costituito da una parte teorica e una applicativa – spiega uno dei titolari di cattedra, il prof. Giuseppe Sannino – ma oramai le differenze tra le due parti oggi sono molto sfumate perché si tratta di una scienza sociale e non vanno più nettamente separate”. Quindi via libera a lezioni frontali ma anche a tante esercitazioni specifiche già dai primi incontri, “e ovviamente sono previsti alcuni seminari tenuti da uomini d’azienda proprio al fine di abituare gli studenti alle inevitabili implicazioni pratiche ed operative della materia”. L’obiettivo è quello di catturare l’attenzione e scatenare la curiosità dei ragazzi, aiutandoli nell’apprendimento. “Il mio approccio con le matricole è mirato alla loro partecipazione attiva durante le lezioni – afferma il professore – mi piace che dimostrino il loro interesse ponendo domande, anche se magari dicono qualcosa di stupido, ma in questo
modo si abituano a parlare quando c’è un pubblico e superano timori e paure”. I libri di testo hanno il loro ruolo e contribuiscono alla buona riuscita dell’esame, “quest’anno abbiamo adottato una edizione nuovissima di un testo scritto da un gruppo di docenti che insegnano tra Capua, Napoli e Salerno che raccoglie le esperienze di ciascuno con lo scopo di comunicare meglio e in maniera più diretta con lo studente – aggiunge – È ideato e curato dal professore Emerito della Federico II, Lucio Potito”. Per il corso in Economia Aziendale dunque c’è sempre più una predilezione per la parte applicativa e per tutte le implicazioni operative delle attuali problematiche aziendali: “non a caso con il prof. Tartaglia abbiamo formulato e pensato anche a un libro di esercitazioni che per noi è molto utile”. Nel secondo semestre gli studenti del primo anno di Economia Aziendale ed Economia e Commercio frequenteranno un corso più settoriale, quello di Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda, suddiviso sempre in tre cattedre. “La struttura di questo corso è ormai rodata – spiega il prof. Francesco Agliata, che tiene anche il corso pomeridiano di Economia Aziendale – cerco di fare più didattica possibile perché i miei studenti assumano sempre più competenze, non mi piace integrare con i seminari ma ci sono ovviamente esercitazioni a corredo dei vari argomenti trattati”. È assodato che siamo di fronte a una disciplina molto concreta ma che deve essere sorretta da una buona base teorica che durante il corso viene trattata attraverso slide, presentazioni in power point ed esercitazioni alla lavagna. “Cerco di avere un approccio meno distaccato possibile, seppure tradizionale ed ortodosso nella didattica, e costruire nel tempo un rapporto diretto che inevitabilmente si crea in aule piccole come quelle in cui facciamo lezione”. Gli esami di diritto Una parte consistente nei piani di studi è affidata al Diritto e alle materie giuridiche, tra le quali Diritto Privato, Istituzioni di Diritto Pubblico ed Amministrativo, Diritto Commerciale e Tributario. “Prendo a modello le metodologie didattiche adottate dalla professoressa Ciocia – afferma la docente Giovanna D’Alfonso, professore associato di Diritto Privato e titolare di una delle tre cattedre – quindi accanto
alle lezioni ordinarie e frontali cerco di fissare insieme ai ragazzi delle esercitazioni fuori lezione proprio perché sono poche le ore che abbiamo. Sono momenti in cui gli studenti possono ripetere gli argomenti trattati a lezione, per la maggior parte attinenti a contesti economici, per chiarire dubbi o per interrogarli perché al primo anno è importante superare la timidezza e l’emotività. È sempre il primo esame in Diritto”. Quotidiani alla mano per essere
sempre aggiornati, con un’idea precisa dell’internazionalizzazione e un confronto continuo con gli imprenditori e il mondo del lavoro, gli studenti cooperano con la docente affinché sia meno ostico il percorso verso l’esame orale: l’invito al ricevimento e la prova intercorso sono strumenti per facilitare lo studio e
riuscire a superare l’esame con un buon voto. “Lo scorso anno il 95% degli studenti che ha partecipato attivamente alle lezioni, alle ore supplementari di studio e alla prova intercorso, ha superato in maniera brillante l’orale – conclude la prof. ssa D’Alfonso – Vado incontro agli studenti perché ci tengo che seguano e che interagiscano ma poi nel giorno dell’esame sono ovviamente molto esigente”. Più avanti nel percorso formativo di entrambe le lauree Triennali gli studenti imparano sempre di più ad interagire con il docente e con i loro colleghi. Un esempio è fornito da un altro insegnamento in comune che i piani di studi prevedono al secondo anno. Si tratta del corso in Economia e Gestione delle Imprese, tenuto dalla prof.ssa Clelia Mazzoni. In particolare, è proprio l’organizzazione in gruppi a caratterizzare le metodologie didattiche previste per il corso, l’esperienza dei lavori di gruppo si propone di fornire allo studente “esperienza di team working, di elaborazione di proprie idee e di discussione di gruppo e con il docente”, secondo la prof.ssa Mazzoni che integra volentieri la didattica con testimonianze di imprenditori e rappresentanti delle istituzioni economiche, politiche e del mondo accademico.
Claudia Monaco
Dunque, le matricole stanno già prendendo confidenza con il mondo universitario e, visto il numero elevato di iscritti e le piccole dimensioni
delle aule, sono state divise in gruppi, secondo un ordine alfabetico: per alcuni insegnamenti, quelli in comune tra i due Corsi di Laurea Triennale, come ad esempio Economia Aziendale, Diritto Privato e Economia Politica, sono previste tre cattedre, per le quali è in vigore una rotazione biennale dei docenti. Ai corsi mattutini si aggiunge un corso pomeridiano per coloro che non possono frequentare di mattina. Economia Aziendale è certamente un insegnamento importante al primo anno, il cui corso si svolge appunto al primo semestre, da settembre a dicembre, con una prova scritta e una orale previste per gennaio e febbraio. “Il corso è costituito da una parte teorica e una applicativa – spiega uno dei titolari di cattedra, il prof. Giuseppe Sannino – ma oramai le differenze tra le due parti oggi sono molto sfumate perché si tratta di una scienza sociale e non vanno più nettamente separate”. Quindi via libera a lezioni frontali ma anche a tante esercitazioni specifiche già dai primi incontri, “e ovviamente sono previsti alcuni seminari tenuti da uomini d’azienda proprio al fine di abituare gli studenti alle inevitabili implicazioni pratiche ed operative della materia”. L’obiettivo è quello di catturare l’attenzione e scatenare la curiosità dei ragazzi, aiutandoli nell’apprendimento. “Il mio approccio con le matricole è mirato alla loro partecipazione attiva durante le lezioni – afferma il professore – mi piace che dimostrino il loro interesse ponendo domande, anche se magari dicono qualcosa di stupido, ma in questo
modo si abituano a parlare quando c’è un pubblico e superano timori e paure”. I libri di testo hanno il loro ruolo e contribuiscono alla buona riuscita dell’esame, “quest’anno abbiamo adottato una edizione nuovissima di un testo scritto da un gruppo di docenti che insegnano tra Capua, Napoli e Salerno che raccoglie le esperienze di ciascuno con lo scopo di comunicare meglio e in maniera più diretta con lo studente – aggiunge – È ideato e curato dal professore Emerito della Federico II, Lucio Potito”. Per il corso in Economia Aziendale dunque c’è sempre più una predilezione per la parte applicativa e per tutte le implicazioni operative delle attuali problematiche aziendali: “non a caso con il prof. Tartaglia abbiamo formulato e pensato anche a un libro di esercitazioni che per noi è molto utile”. Nel secondo semestre gli studenti del primo anno di Economia Aziendale ed Economia e Commercio frequenteranno un corso più settoriale, quello di Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda, suddiviso sempre in tre cattedre. “La struttura di questo corso è ormai rodata – spiega il prof. Francesco Agliata, che tiene anche il corso pomeridiano di Economia Aziendale – cerco di fare più didattica possibile perché i miei studenti assumano sempre più competenze, non mi piace integrare con i seminari ma ci sono ovviamente esercitazioni a corredo dei vari argomenti trattati”. È assodato che siamo di fronte a una disciplina molto concreta ma che deve essere sorretta da una buona base teorica che durante il corso viene trattata attraverso slide, presentazioni in power point ed esercitazioni alla lavagna. “Cerco di avere un approccio meno distaccato possibile, seppure tradizionale ed ortodosso nella didattica, e costruire nel tempo un rapporto diretto che inevitabilmente si crea in aule piccole come quelle in cui facciamo lezione”. Gli esami di diritto Una parte consistente nei piani di studi è affidata al Diritto e alle materie giuridiche, tra le quali Diritto Privato, Istituzioni di Diritto Pubblico ed Amministrativo, Diritto Commerciale e Tributario. “Prendo a modello le metodologie didattiche adottate dalla professoressa Ciocia – afferma la docente Giovanna D’Alfonso, professore associato di Diritto Privato e titolare di una delle tre cattedre – quindi accanto
alle lezioni ordinarie e frontali cerco di fissare insieme ai ragazzi delle esercitazioni fuori lezione proprio perché sono poche le ore che abbiamo. Sono momenti in cui gli studenti possono ripetere gli argomenti trattati a lezione, per la maggior parte attinenti a contesti economici, per chiarire dubbi o per interrogarli perché al primo anno è importante superare la timidezza e l’emotività. È sempre il primo esame in Diritto”. Quotidiani alla mano per essere
sempre aggiornati, con un’idea precisa dell’internazionalizzazione e un confronto continuo con gli imprenditori e il mondo del lavoro, gli studenti cooperano con la docente affinché sia meno ostico il percorso verso l’esame orale: l’invito al ricevimento e la prova intercorso sono strumenti per facilitare lo studio e
riuscire a superare l’esame con un buon voto. “Lo scorso anno il 95% degli studenti che ha partecipato attivamente alle lezioni, alle ore supplementari di studio e alla prova intercorso, ha superato in maniera brillante l’orale – conclude la prof. ssa D’Alfonso – Vado incontro agli studenti perché ci tengo che seguano e che interagiscano ma poi nel giorno dell’esame sono ovviamente molto esigente”. Più avanti nel percorso formativo di entrambe le lauree Triennali gli studenti imparano sempre di più ad interagire con il docente e con i loro colleghi. Un esempio è fornito da un altro insegnamento in comune che i piani di studi prevedono al secondo anno. Si tratta del corso in Economia e Gestione delle Imprese, tenuto dalla prof.ssa Clelia Mazzoni. In particolare, è proprio l’organizzazione in gruppi a caratterizzare le metodologie didattiche previste per il corso, l’esperienza dei lavori di gruppo si propone di fornire allo studente “esperienza di team working, di elaborazione di proprie idee e di discussione di gruppo e con il docente”, secondo la prof.ssa Mazzoni che integra volentieri la didattica con testimonianze di imprenditori e rappresentanti delle istituzioni economiche, politiche e del mondo accademico.
Claudia Monaco