Corsi di recupero di greco e latino elementare ad Archeologia

L’Anvur (Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) richiede nuovi requisiti minimi per la docenza; il Presidente del Corso di Laurea in Lettere Classiche, Marisa Squillante, e di Archeologia e Storia delle Arti, Gennaro Luongo, sono intenti nella compilazione delle schede di autovalutazione da consegnare al Ministero entro maggio. “In queste schede si dà molta importanza ai risultati, partendo dagli obiettivi. Nostro obiettivo primario è quello di formare per l’insegnamento, la modalità con cui raggiungerlo è: fornire un’adeguata preparazione agli studenti, mediante corsi di recupero per colmare le lacune laddove fosse necessario”, spiega la prof.ssa Squillante. Il Nucleo di valutazione interno è formato da un responsabile e quattro docenti. “Nelle schede, in quanto responsabile, devo specificare la criticità e la possibilità di risoluzione di quest’ultima. Se non viene risolta, con la Valutazione esterna il Corso di Laurea rischia di chiudere”, continua la docente. Mezzo principale con cui risolvere possibili problemi sono, appunto, i corsi di recupero, che verranno attivati anche quest’anno ad Archeologia e Storia delle Arti. Ne parla il Presidente: “sono corsi di greco e latino elementare che partiranno a marzo per questo secondo semestre, visto che hanno riscosso grande successo l’anno scorso. La valutazione serve appunto ad arginare il problema dei fuoricorso, con il Nuovissimo Ordinamento in parte risolto. Ci sono però ancora ragazzi che non hanno la preparazione di base adeguata per affrontare materie a loro sconosciute”, aggiunge il docente. Sono gli esami di greco e latino a preoccupare maggiormente gli studenti. “L’esame in queste materie va preparato con passione. Dico sempre che bisogna tenere i classici sul comodino. Lettere è una scelta impegnativa per chi la vuole portare avanti seriamente ed ha da sempre avuto un pubblico di grandi appassionati, ma anche di persone che si iscrivono per ripiego”, precisa la prof.ssa Squillante. Fare una scelta senza reale interesse, però, non serve a niente. Ci vuole tanta passione e non bisogna abbandonare la speranza nel futuro: “Bisogna mantenersi ottimisti e pensare che l’insegnamento non è l’unico sbocco possibile. Ci stiamo attivando anche per tirocini post-lauream, allo scopo di formare professionalità adatte al mondo del lavoro”, conclude la docente. Restano però i soliti problemi, come sottolinea il prof. Luongo: “Mancano le aule studio, ci sono difficoltà con il calendario per corsi ed esami, le strumentazioni non sono adeguate, ma soprattutto la Biblioteca è lontana dal Dipartimento e chiude troppo presto. Questa è una grave carenza che incide sulla formazione degli studenti e sulla possibilità di fare ricerca dei docenti”.
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