È di pochi giorni fa l’individuazione, da parte dell’Istituto Pascale in sinergia con l’Università Federico II, di un’ulteriore variante del Covid-19, mai isolata prima nel nostro Paese. Il suo nome è B.1.525 ed è stata riscontrata finora in Gran Bretagna, per prima, e in alcuni paesi europei, africani e negli Stati Uniti. In una nota diffusa dalla Regione Campania si legge che questa variante è stata identificata a seguito di un tampone effettuato su un professionista di ritorno dall’Africa. Il prof. Giuseppe Portella, docente di Patologia Clinica alla Federico II, ha individuato il caso sospetto e l’équipe di Nicola Normanno dell’Istituto Tumori Pascale ha scoperto la variante mai descritta sinora in Italia.
Ne chiediamo contezza alla prof.ssa Maria Triassi, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia: “Il Coronavirus è noto per essere un virus che muta tanto. Credo, però, che non si debba creare un eccessivo allarmismo in merito alle varianti, con il rischio di distrarci da questioni fondamentali quali l’accelerazione della campagna vaccinale e la sorveglianza epidemiologica”. La scoperta scientifica “condotta a seguito della collaborazione tra un istituto di ricerca come il Pascale e una Scuola di Medicina sottolinea quanto siano fondamentali gli investimenti sulla ricerca”. Le Scuole di Medicina non sono sovrapponibili ad ospedali, sono luoghi dove si eroga assistenza e in cui tale assistenza va valorizzata per fare ricerca: “In questo momento, il contributo delle Scuole di Medicina è rivolto principalmente a mantenere elevati standard di ricerca e assistenza che rendono sostenibili i Corsi di Laurea e le Scuole di Specializzazione”. Poi conclude: “Valorizzare la ricerca vuol dire anche continuare a garantire una grande formazione a quelli che saranno i professionisti futuri della sanità”.
Ne chiediamo contezza alla prof.ssa Maria Triassi, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia: “Il Coronavirus è noto per essere un virus che muta tanto. Credo, però, che non si debba creare un eccessivo allarmismo in merito alle varianti, con il rischio di distrarci da questioni fondamentali quali l’accelerazione della campagna vaccinale e la sorveglianza epidemiologica”. La scoperta scientifica “condotta a seguito della collaborazione tra un istituto di ricerca come il Pascale e una Scuola di Medicina sottolinea quanto siano fondamentali gli investimenti sulla ricerca”. Le Scuole di Medicina non sono sovrapponibili ad ospedali, sono luoghi dove si eroga assistenza e in cui tale assistenza va valorizzata per fare ricerca: “In questo momento, il contributo delle Scuole di Medicina è rivolto principalmente a mantenere elevati standard di ricerca e assistenza che rendono sostenibili i Corsi di Laurea e le Scuole di Specializzazione”. Poi conclude: “Valorizzare la ricerca vuol dire anche continuare a garantire una grande formazione a quelli che saranno i professionisti futuri della sanità”.
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