CUS, “si paga troppo”

Spettabile Ateneapoli, siamo un folto numero di studenti della Federico II, iscritti al Centro Universitario Sportivo di Napoli. Vorremmo sapere come mai una struttura che dovrebbe essere dedicata al tempo libero degli universitari e sovvenzionata dalle nostre stesse tasse, propone l’iscrizione, nonché rate mensili, ben superiori ad una palestra normale. Ci chiediamo a questo punto quale sia la differenza fra una palestra gestita da privati con giusto fine di lucro, ed una palestra al servizio degli studenti, che dovrebbe avere ben altri fini. 
Da un sondaggio effettuato fra frequentatori di palestre a Napoli, molti, per non dire tutti, hanno riferito che l’iscrizione è solitamente gratuita, e che le rate mensili sono uguali, se non minori in alcuni casi; con l’unica differenza che nelle altre strutture si può avere accesso tutti i giorni della settimana, mentre noi siamo costretti a sceglierne solo tre, se poi si è impossibilitati, non è previsto nessun recupero del giorno perso. Inoltre, da quest’anno la struttura è stata aperta completamente a tutti, universitari e non, naturalmente con tariffe diverse che certo non ci favoriscono clamorosamente. Ciò mette ancor più in evidenza come il CUS Napoli sia divenuta una normale palestra a scopo di lucro. 
Con questo non vogliamo passare come discriminatori nei confronti dei non universitari, ma riteniamo che tale struttura sia dedicata esclusivamente a noi, e anche la denominazione Cus sembra dirlo: “Centro Universitario Sportivo”. 
Inoltre da quando l’accesso è stato consentito a tutti e in tutti i giorni, non solo si trovano grandi difficoltà di parcheggio ma principalmente per quanto concerne le attrezzature sportive, si formano lunghe code per accedervi. 
Sull’aumento delle tariffe ci è stato risposto che una palestra così grande, con tutte queste attrezzature sportive moderne che hanno un costo alto di gestione, l’aumento è necessario. Purtroppo qualcuno si è dimenticato che le attrezzature della palestra sono acquistate con sovvenzioni dell’università, che supponiamo vengano prelevate dalle tasse che andiamo a pagare annualmente. 
Riteniamo giusto attraverso il vostro giornale richiamare l’attenzione di chi di competenza, della scandalosa situazione venutasi a creare. 
Qualora i preposti non dovessero dare ascolto a questa nostra esternazione, saremo costretti a sottoscrivere una petizione da presentare al Magnifico Rettore. 
Infine ci farebbe piacere conoscere il vostro pensiero in merito tramite vostra carta stampata.
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