Una vera e propria esperienza di lavoro: è questo che la partecipazione agli stage, nati dalla convenzione tra il Navale e l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli, promette agli studenti che avranno superato la selezione (il colloquio si tiene il 9 novembre mentre andiamo in stampa, n.d.r.). Un centinaio i candidati. L’iniziativa, presentata ufficialmente il 24 ottobre scorso -c’erano il Rettore Gennaro Ferrara, il Preside della Facoltà di Economia Claudio Quintano, il prof. Vincenzo Pace delegato del rettore per i contatti con gli Ordini Professionali, il dott. Riccardo Izzo, segretario dell’ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli, e il dott. Michele Saggese consigliere dell’Ordine- ha richiamato una numerosa platea di studenti e di rappresentanti dei giovani praticanti dottori commercialisti.
“L’Università -dice il Rettore- da sempre impegnata nel processo formativo in itinere, sta cambiando. Si è resa conto che deve occuparsi anche dello studente che deve ancora iscriversi e del neo laureato accompagnandolo nell’ingresso nel mondo del lavoro”. L’Università al pari di un’azienda guarda con attenzione alla domanda potenziale. “Da queste premesse nasce sia l’attivazione dei corsi zero -non una selezione all’accesso ma la garanzia per il nuovo iscritto di laurearsi bene e presto- che quella dello stage, un primo e formidabile strumento formativo per garantire il successo dell’inserimento nel mondo del lavoro”.
“Questa convenzione, la prima nella sua tipologia, permetterà agli studenti che vi parteciperanno, di avere un utile contatto con il mondo del lavoro” sottolinea il prof. Pace. “In linea con quanto deciso nella Conferenza dei Rettori” evidenzia il Preside Quintano.
Ad illustrare ai numerosi studenti intervenuti i contenuti della convenzione è il dott. Izzo. “Le attività di stage si articoleranno per un massimo di 80 ore nell’arco di 6 mesi, durante i quali lo stagista lavorerà presso lo studio di un dottore commercialista. Più dei requisiti richiesti saranno fondamentali la motivazione e la volontà del candidato di intraprendere la libera professione -sottolinea Izzo-. I partecipanti avranno la possibilità di acquisire crediti formativi in ambito universitario, e, se verrà approvato il disegno di legge, i sei mesi varranno anche ai fini del tirocinio obbligatorio”. Ancora “ci stiamo attivando affinché ai dottori commercialisti che si offrono per ospitare gli stagisti venga riconosciuta una attività di formazione retribuita”. “Tenteremo per quanto possibile di abbinare l’area di interesse del candidato con il settore di operatività del dottore commercialista –sottolinea il dott. Saggese-. Il numero degli stage attivati sarà in proporzione al numero dei dottori commercialisti, iscritti all’Ordine, che dichiareranno la propria disponibilità ad aderire all’iniziativa, per cui invitiamo gli studenti a proporre anche dottori commercialisti di loro conoscenza”.
“Per promuovere le attività di stage verrà aperto al Navale uno sportello di informazione gestito dalla Corporate, l’Associazione Nazionale Praticanti Dottori Commercialisti e Dottori Commercialisti” anticipa il prof. Pace.
“La Corporate si preoccupa di tutelare le categorie -spiega il dott. Francesco Tripoldi vice presidente della Corporate- è formata da un gruppo di persone operante nello stesso campo che interagisce, scambiandosi idee confrontandosi, crescendo e diventando un’unica voce nel portare avanti battaglie comuni”.
Grazia Di Prisco
“L’Università -dice il Rettore- da sempre impegnata nel processo formativo in itinere, sta cambiando. Si è resa conto che deve occuparsi anche dello studente che deve ancora iscriversi e del neo laureato accompagnandolo nell’ingresso nel mondo del lavoro”. L’Università al pari di un’azienda guarda con attenzione alla domanda potenziale. “Da queste premesse nasce sia l’attivazione dei corsi zero -non una selezione all’accesso ma la garanzia per il nuovo iscritto di laurearsi bene e presto- che quella dello stage, un primo e formidabile strumento formativo per garantire il successo dell’inserimento nel mondo del lavoro”.
“Questa convenzione, la prima nella sua tipologia, permetterà agli studenti che vi parteciperanno, di avere un utile contatto con il mondo del lavoro” sottolinea il prof. Pace. “In linea con quanto deciso nella Conferenza dei Rettori” evidenzia il Preside Quintano.
Ad illustrare ai numerosi studenti intervenuti i contenuti della convenzione è il dott. Izzo. “Le attività di stage si articoleranno per un massimo di 80 ore nell’arco di 6 mesi, durante i quali lo stagista lavorerà presso lo studio di un dottore commercialista. Più dei requisiti richiesti saranno fondamentali la motivazione e la volontà del candidato di intraprendere la libera professione -sottolinea Izzo-. I partecipanti avranno la possibilità di acquisire crediti formativi in ambito universitario, e, se verrà approvato il disegno di legge, i sei mesi varranno anche ai fini del tirocinio obbligatorio”. Ancora “ci stiamo attivando affinché ai dottori commercialisti che si offrono per ospitare gli stagisti venga riconosciuta una attività di formazione retribuita”. “Tenteremo per quanto possibile di abbinare l’area di interesse del candidato con il settore di operatività del dottore commercialista –sottolinea il dott. Saggese-. Il numero degli stage attivati sarà in proporzione al numero dei dottori commercialisti, iscritti all’Ordine, che dichiareranno la propria disponibilità ad aderire all’iniziativa, per cui invitiamo gli studenti a proporre anche dottori commercialisti di loro conoscenza”.
“Per promuovere le attività di stage verrà aperto al Navale uno sportello di informazione gestito dalla Corporate, l’Associazione Nazionale Praticanti Dottori Commercialisti e Dottori Commercialisti” anticipa il prof. Pace.
“La Corporate si preoccupa di tutelare le categorie -spiega il dott. Francesco Tripoldi vice presidente della Corporate- è formata da un gruppo di persone operante nello stesso campo che interagisce, scambiandosi idee confrontandosi, crescendo e diventando un’unica voce nel portare avanti battaglie comuni”.
Grazia Di Prisco