Hanno scelto di fare sport appese a un filo. Soddisfatte, si preparano a rispondere di nuovo presente. Sono le allieve del corso di Danza aerea, attività giovane del Centro Universitario Sportivo (Cus) che, dopo l’esordio dello scorso anno, si accinge a riaprire i battenti. Prima dell’estate il rompete le righe. Il 2 ottobre è previsto il ritorno in palestra agli ordini dall’istruttrice Loredana Bosco. Il lunedì e il mercoledì i corsi avanzati di primo e secondo livello e quello per adulti. I principianti, invece, potranno arrampicarsi sul tessuto il martedì e il venerdì. Il listino del nuovo anno parla di 46 euro mensili per gli under 18 e di 61 per gli adulti. Non mancherà al rientro Federica Porciello, studentessa iscritta al terzo anno di Psicologia all’Università Suor Orsola Benincasa:
“mi sono allenata per tre mesi l’anno scorso. È stato bellissimo. Non vedo l’ora di tornarci”. Per lei, abituata ad affrontare le discese, salire è stata una scoperta: “sono maestra di sci, sport che pratico da quando avevo tre anni. La danza aerea è completamente diversa. Il primo giorno ho fatto una prova, non credevo di farcela, invece ho imparato più facilmente di quanto pensassi. L’istruttrice riesce a farci divertire e appassionare. Da maestra di sci
so quanto è importante”. La sportiva si è subito messa in gioco: “non mi piace essere una principiante, quindi mi sono impegnata dal primo momento. Ho scoperto nuovi movimenti del corpo, sul tessuto sei snodabile”. Tra riscaldamento ed esercizi sul tessuto, ogni allenamento dura circa due ore: “dalla palestra usciamo rinate”, spiega la professoressa Vincenza Tirone, docente di Inglese con alle spalle esperienze di insegnamento al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della Federico II. “Loredana ci trasmette tanta energia durante l’allenamento, ci fa superare ogni limite e, quando il corso non è molto affollato, riesce a fare lezioni ad personam. La prima parte è dedicata allo stretching, con esercizi di yoga e di scioglimento muscolare. Il resto è incentrato sulla danza”. Un’attività che ha scelto per dare continuità al suo passato da sportiva: “da piccola facevo ginnastica artistica. Cercavo qualcosa che riuscisse a darmi le stesse soddisfazioni. Con danza aerea l’ho trovato”. Quanto è faticosa? “Tantissimo. Serve una preparazione tecnica elevatissima unita a molta forza”. Sul filo si è da soli, ma anche il gruppo conta: “è uno sport molto meditativo, ma per diversi aspetti aiuta a fare squadra”. Nonostante le forti reticenze iniziali, ha vinto ogni paura Annalisa, una veterana del CUS che, prima di danza aerea, a via Campegna ha praticato nuoto e fitness: “durante la prima lezione sono stata l’unica a non essersi affatto avvicinata al tessuto. Mai pensavo di riuscire a salire lassù”. Come ha superato la paura di cadere? “Con tanta concentrazione e fiducia nei confronti dell’insegnante. È sempre molto attenta e non ci fa fare determinati esercizi fino a quando
non siamo sufficientemente preparate”. Le cose, quindi, sono andate man mano migliorando: “sono rimasta fino a fine corso. Il mio è stato un innamoramento graduale. Durante il primo anno ho acquisito la tecnica necessaria per equilibrio e movimenti”. A beneficiarne non è stato soltanto il corpo: “mi sono liberata psicologicamente. Il tessuto dà forza fisica e mentale, aiutando ad acquisire fiducia nei propri mezzi”. Partito anche per lei il conto alla rovescia verso il 2 ottobre: “tornerò sicuramente. Sarò la prima a entrare in palestra”.
“mi sono allenata per tre mesi l’anno scorso. È stato bellissimo. Non vedo l’ora di tornarci”. Per lei, abituata ad affrontare le discese, salire è stata una scoperta: “sono maestra di sci, sport che pratico da quando avevo tre anni. La danza aerea è completamente diversa. Il primo giorno ho fatto una prova, non credevo di farcela, invece ho imparato più facilmente di quanto pensassi. L’istruttrice riesce a farci divertire e appassionare. Da maestra di sci
so quanto è importante”. La sportiva si è subito messa in gioco: “non mi piace essere una principiante, quindi mi sono impegnata dal primo momento. Ho scoperto nuovi movimenti del corpo, sul tessuto sei snodabile”. Tra riscaldamento ed esercizi sul tessuto, ogni allenamento dura circa due ore: “dalla palestra usciamo rinate”, spiega la professoressa Vincenza Tirone, docente di Inglese con alle spalle esperienze di insegnamento al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della Federico II. “Loredana ci trasmette tanta energia durante l’allenamento, ci fa superare ogni limite e, quando il corso non è molto affollato, riesce a fare lezioni ad personam. La prima parte è dedicata allo stretching, con esercizi di yoga e di scioglimento muscolare. Il resto è incentrato sulla danza”. Un’attività che ha scelto per dare continuità al suo passato da sportiva: “da piccola facevo ginnastica artistica. Cercavo qualcosa che riuscisse a darmi le stesse soddisfazioni. Con danza aerea l’ho trovato”. Quanto è faticosa? “Tantissimo. Serve una preparazione tecnica elevatissima unita a molta forza”. Sul filo si è da soli, ma anche il gruppo conta: “è uno sport molto meditativo, ma per diversi aspetti aiuta a fare squadra”. Nonostante le forti reticenze iniziali, ha vinto ogni paura Annalisa, una veterana del CUS che, prima di danza aerea, a via Campegna ha praticato nuoto e fitness: “durante la prima lezione sono stata l’unica a non essersi affatto avvicinata al tessuto. Mai pensavo di riuscire a salire lassù”. Come ha superato la paura di cadere? “Con tanta concentrazione e fiducia nei confronti dell’insegnante. È sempre molto attenta e non ci fa fare determinati esercizi fino a quando
non siamo sufficientemente preparate”. Le cose, quindi, sono andate man mano migliorando: “sono rimasta fino a fine corso. Il mio è stato un innamoramento graduale. Durante il primo anno ho acquisito la tecnica necessaria per equilibrio e movimenti”. A beneficiarne non è stato soltanto il corpo: “mi sono liberata psicologicamente. Il tessuto dà forza fisica e mentale, aiutando ad acquisire fiducia nei propri mezzi”. Partito anche per lei il conto alla rovescia verso il 2 ottobre: “tornerò sicuramente. Sarò la prima a entrare in palestra”.