Resta ancora avvolta nel mistero la vera identità dell’autore (docente al Suor Orsola Benincasa) di una lista di consigli, di seguito elencati in diversi punti, tutti rivolti allo studente neofita. “Un professore di navigata esperienza”, si definisce l’artefice, senza fornire dettagli ulteriori se non le sue iniziali a firma del tutto. “E. G.”, possibile abbreviazione di “exempli gratia”, suggerisce, come a indicare alcune linee guida per orientarsi dopo il diploma. È la prima puntata questa di un manuale d’istruzioni – cui seguirà presto un sequel – svelando in pochi passaggi i trucchi più semplici per sopravvivere,
o meglio vivere bene, tra le mura universitarie.
****
Scelta della Facoltà
“Su questo punto nutro pochi dubbi: ascoltare il proprio istinto, interrogare le proprie passioni, confrontarle con ciò che è o appare, in questo momento, ragionevole. Scegliere il percorso che ci attrae, anche se in controtendenza. Soprattutto non intrupparsi, non iscriversi ad una facoltà alla moda perché lo fanno gli amici, i figli degli amici dei nostri genitori, in una parola gli altri. L’Universitas è una comunità di individui allo stato nascente e in formazione – gli studenti – e di studiosi – docenti che hanno imparato a governare il proprio individualismo in funzione della trasmissione del sapere e delle particolari competenze. Inoltre lo studioso, l’intellettuale, è sempre in formazione. All’Università nessuno è gregario, a nessun livello. Ma questo richiedecoraggio e coscienza di sé. Forza! Avanti, Avanti!
Perlustrazione preventiva
“Giova alla matricola andare in ricognizione sui luoghi dove passerà molte ore, giorni, mesi, anni della sua vita. Cosicché quando vi entrerà per la prima volta, con le classi dei corsi o per l’orientamento, non sarà veramente la ‘prima volta’. È un’elementare regola del saper vivere mostrarsi sempre già preparati, in questo caso neofiti, ma non smarriti. È necessario conoscere in anticipo i luoghi, lo spazio delle operazioni, proprio come il generale deve conoscere benissimo il terreno dello scontro. Qui non c’è conflitto, ma dialogo reattivo con i professori e con l’istituzione che essi rappresentano (molto giustamente il grande linguista Luca Serianni ha detto, durante la sua ultima lezione alla Sapienza prima del pensionamento, che per i suoi studenti lui
rappresentava lo Stato. È propriocosì). E c’è inoltre la competizione, più o meno sotterranea e sottaciuta, con gli altri studenti ed allievi. Primeggiare è cosa che fa bene alla autocoscienza e alla salute, credetemi. Conoscere preventivamente i luoghi è molto utile. Intanto serve a verificare se ci piacciono, se ci fanno sentire bene, se sono confortevoli e belli, se bene tenuti (se è possibile usufruire delle toilettes, visto che dovremo trascorrervi giornate intere. Non è particolare irrilevante). E poi lo spazio è connesso al tempo. Esiste uno spazio-tempo universitario che concerne: spostamenti da una lezione all’altra, da una aula all’altra, da un prof. più o meno suscettibile all’altro di solito più suscettibile. Conviene verificare il comfort di una Biblioteca dove
studiare, prendere fiato, radunare le idee, osservare i nostri simili. E cercare la caffetteria, controllarne i prezzi. Ci sono giornate lunghissime con laboratori faticosi, con test intermedi, di controllo. Ma ci sono anche i bei giorni, in cui tutto ci è chiaro e i professori ci parlano di questioni e di temi che ci interessano
e sollecitano e di cui, sì, ci approprieremo. Quello spazio-tempo sarà il vostro habitat per tre-cinque anni decisivi della vostra formazione, sarà il vostro Bildungsroman (prendete l’abitudine di andare a consultare dizionari on line in tutte le lingue), il vostro racconto quotidiano. E, naturalmente, verificate la qualità e agibilità del sito web. Sito significa appunto spazio e lo spazio in rete è ormai altrettanto reale di quello topografico, il quale a sua volta ridisegna l’interiorità del giovane. Nel sito la matricola riconoscerà il funzionamento dell’istituzione che ha prescelto, ne valuterà la facilità di navigazione, ne trarrà tutte le informazioni possibili. Ma sarà attento alla verifica della realtà, dei professori, dei bidelli, degli impiegati nelle segreterie.
Professori
Nel sito web cominciate ad immaginarvi il percorso, a scorrere i titoli dei programmi, i nomi dei prof. L’incontro con un buon professore è decisivo. Nonostante si continui a parlare male dell’Università nel suo complesso, i buoni ed anche gli ottimi docenti sono numerosi, spesso sono giovani, pieni di entusiasmo e di energia. La matricola sappia individuarli, spesso i più bravi sono anche quelli dotati di miglior carattere e pazienza. È la verità. Rispetto al periodo in cui io frequentavo l’Università, oggi lo studente è al centro dell’istituzione. Lo studente se ne renda conto e, negli incontri che si auspicano frequenti con i prof., siano flessibili sulle pagine da studiare, si mostrino interessati alla cosa-in-sé, non al minimo sindacale. O almeno sappia mettere in scena la propria parte, faticata e non s-faticata.
Valutazione
È una parola oggi ricorrente, incrementata proprio dal fatto che non ci sono, come in ogni transizione, valori da tutti riconosciuti. Il trionfo dell’opinione, il ‘secondomeismo’, ha portato alla valutazione pratica di tutti e di tutto. I professori valutano gli studenti, questi valutano i professori, il Ministero valuta
questi e quelli. A chi conviene la secessione dell’allievo dal maestro, delle maestranze dal capomastro? È un lungo discorso che faremo la prossima volta.
E. G.
o meglio vivere bene, tra le mura universitarie.
****
Scelta della Facoltà
“Su questo punto nutro pochi dubbi: ascoltare il proprio istinto, interrogare le proprie passioni, confrontarle con ciò che è o appare, in questo momento, ragionevole. Scegliere il percorso che ci attrae, anche se in controtendenza. Soprattutto non intrupparsi, non iscriversi ad una facoltà alla moda perché lo fanno gli amici, i figli degli amici dei nostri genitori, in una parola gli altri. L’Universitas è una comunità di individui allo stato nascente e in formazione – gli studenti – e di studiosi – docenti che hanno imparato a governare il proprio individualismo in funzione della trasmissione del sapere e delle particolari competenze. Inoltre lo studioso, l’intellettuale, è sempre in formazione. All’Università nessuno è gregario, a nessun livello. Ma questo richiedecoraggio e coscienza di sé. Forza! Avanti, Avanti!
Perlustrazione preventiva
“Giova alla matricola andare in ricognizione sui luoghi dove passerà molte ore, giorni, mesi, anni della sua vita. Cosicché quando vi entrerà per la prima volta, con le classi dei corsi o per l’orientamento, non sarà veramente la ‘prima volta’. È un’elementare regola del saper vivere mostrarsi sempre già preparati, in questo caso neofiti, ma non smarriti. È necessario conoscere in anticipo i luoghi, lo spazio delle operazioni, proprio come il generale deve conoscere benissimo il terreno dello scontro. Qui non c’è conflitto, ma dialogo reattivo con i professori e con l’istituzione che essi rappresentano (molto giustamente il grande linguista Luca Serianni ha detto, durante la sua ultima lezione alla Sapienza prima del pensionamento, che per i suoi studenti lui
rappresentava lo Stato. È propriocosì). E c’è inoltre la competizione, più o meno sotterranea e sottaciuta, con gli altri studenti ed allievi. Primeggiare è cosa che fa bene alla autocoscienza e alla salute, credetemi. Conoscere preventivamente i luoghi è molto utile. Intanto serve a verificare se ci piacciono, se ci fanno sentire bene, se sono confortevoli e belli, se bene tenuti (se è possibile usufruire delle toilettes, visto che dovremo trascorrervi giornate intere. Non è particolare irrilevante). E poi lo spazio è connesso al tempo. Esiste uno spazio-tempo universitario che concerne: spostamenti da una lezione all’altra, da una aula all’altra, da un prof. più o meno suscettibile all’altro di solito più suscettibile. Conviene verificare il comfort di una Biblioteca dove
studiare, prendere fiato, radunare le idee, osservare i nostri simili. E cercare la caffetteria, controllarne i prezzi. Ci sono giornate lunghissime con laboratori faticosi, con test intermedi, di controllo. Ma ci sono anche i bei giorni, in cui tutto ci è chiaro e i professori ci parlano di questioni e di temi che ci interessano
e sollecitano e di cui, sì, ci approprieremo. Quello spazio-tempo sarà il vostro habitat per tre-cinque anni decisivi della vostra formazione, sarà il vostro Bildungsroman (prendete l’abitudine di andare a consultare dizionari on line in tutte le lingue), il vostro racconto quotidiano. E, naturalmente, verificate la qualità e agibilità del sito web. Sito significa appunto spazio e lo spazio in rete è ormai altrettanto reale di quello topografico, il quale a sua volta ridisegna l’interiorità del giovane. Nel sito la matricola riconoscerà il funzionamento dell’istituzione che ha prescelto, ne valuterà la facilità di navigazione, ne trarrà tutte le informazioni possibili. Ma sarà attento alla verifica della realtà, dei professori, dei bidelli, degli impiegati nelle segreterie.
Professori
Nel sito web cominciate ad immaginarvi il percorso, a scorrere i titoli dei programmi, i nomi dei prof. L’incontro con un buon professore è decisivo. Nonostante si continui a parlare male dell’Università nel suo complesso, i buoni ed anche gli ottimi docenti sono numerosi, spesso sono giovani, pieni di entusiasmo e di energia. La matricola sappia individuarli, spesso i più bravi sono anche quelli dotati di miglior carattere e pazienza. È la verità. Rispetto al periodo in cui io frequentavo l’Università, oggi lo studente è al centro dell’istituzione. Lo studente se ne renda conto e, negli incontri che si auspicano frequenti con i prof., siano flessibili sulle pagine da studiare, si mostrino interessati alla cosa-in-sé, non al minimo sindacale. O almeno sappia mettere in scena la propria parte, faticata e non s-faticata.
Valutazione
È una parola oggi ricorrente, incrementata proprio dal fatto che non ci sono, come in ogni transizione, valori da tutti riconosciuti. Il trionfo dell’opinione, il ‘secondomeismo’, ha portato alla valutazione pratica di tutti e di tutto. I professori valutano gli studenti, questi valutano i professori, il Ministero valuta
questi e quelli. A chi conviene la secessione dell’allievo dal maestro, delle maestranze dal capomastro? È un lungo discorso che faremo la prossima volta.
E. G.