Diga in Malawi, l’impegno del Laboratorio di Idraulica federiciano

Il Laboratorio di Idraulica e Costruzioni Idrauliche del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile, Ambientale della Federico II partecipa al progetto di costruzione di una diga a Lilongwe, in Malawi, stato dell’Africa orientale. L’impianto è finanziato dalla Banca Mondiale ed è progettato dallo studio Pietrangeli di Roma, su committenza del Ministero dell’Irrigazione del Malawi. “Noi di Ingegneria – dice il professore Armando Carravetta, che è il responsabile del Laboratorio – abbiamo stipulato una convenzione con Pietrangeli e siamo stati incaricati di eseguire i modelli in scala sui quali si realizzano le prove ed i test di simulazione delle condizioni di operatività dell’impianto”. Non è stato facile, perchè gli ingegneri federiciani sono entrati in competizione, nel bando di gara, con centri di ricerca europei di assoluto prestigio, tra i quali i Politecnici federali di Losanna e di Zurigo. “Abbiamo già realizzato – racconta Carravetta – tre modelli, su scala diversa, che prevedono una parte in muratura, una parte in plexiglass, prese di pressione ed altri strumenti. Sono adesso in corso le prove di funzionamento degli impianti. I primi risultati hanno già convinto il progettista ad apportare alcune varianti”.
Un lavoro importante, quello degli Idraulici, che coinvolge, oltre al professore Carravetta ed al suo collega Giuseppe Del Giudice, che sono i responsabili scientifici dell’operazione, un ricercatore, Oreste Fecarotta, due contrattisti ed alcuni tesisti, impegnati a tempo pieno sul modello.
“La convenzione che abbiamo stipulato con Pietrangeli – dice il professore Del Giudice – vale 75.000 euro. Con quei soldi abbiamo realizzato i modelli e finanziamo l’attività dei giovani ricercatori che abbiamo coinvolto. Più che l’aspetto economico, però, a dare valore alla nostra partecipazione è la possibilità di operare in un contesto internazionale ed al fianco di uno dei più importanti progettisti al mondo di dighe”. Gli fa eco Carravetta: “È una maniera per mettersi sul mercato e per sfatare il preconcetto negativo diffuso verso gli atenei del Sud”. 
Entro fine febbraio ad Ingegneria attendono la visita degli ispettori della Banca Mondiale, che saranno spediti a Napoli per verificare lo stato di avanzamento delle prove in laboratorio. “Nel frattempo lavoriamo – conclude Carravetta – forti della soddisfazione del risultato ottenuto e con la speranza che, in futuro, possano essere rimossi anche quegli ostacoli che attualmente, alla Federico II, complicano la possibilità di lavorare e di svolgere attività di ricerca per conto terzi. Bisognerebbe snellire e velocizzare la burocrazia, perchè i tempi dell’amministrazione dell’Ateneo sono spesso incompatibili con quelli dei privati che partecipano ai progetti e con i quali capita a volte di collaborare”.
Fabrizio Geremicca
- Advertisement -




Articoli Correlati