Distabif: laboratori all’avanguardia al servizio degli studenti

Fra i 50 laboratori presenti al Dipartimento di Scienze e Tecnologie ambientali biologiche e farmaceutiche (Distabif) c’è uno stabulario all’avanguardia dove ogni anno studenti appassionati di Fisiologia, Genetica, Biologia cellulare e Biologia molecolare entrano in contatto con l’applicazione del dato teorico. “I nostri studenti sono consapevoli che quando si iscrivono presso il nostro Dipartimento dovranno poi indossare il camice – afferma la prof.ssa Antonia Lanni, docente di Fisiologia – per le attività laboratoriali. Si inizia da un corso di sicurezza alle Triennali dove gli allievi iniziano ad apprendere i rudimenti propedeutici all’ingresso in laboratorio. Per i Corsi di Laurea Magistrale, poi, è prevista una tesi sperimentale obbligatoria con l’ingresso in laboratorio, in base alle loro preferenze, accompagnati da dottorandi, docenti o ricercatori. Riteniamo di fondamentale importanza questo approccio perché un conto è la teoria, altro è la pratica”. Responsabile dello stabulario roditori è il prof. Andrea Riccio, docente di Genetica, coadiuvato da un team di esperti. Fra questi vi è la ricercatrice Flavia Cerrato che spiega: “Con il prof. Riccio ci occupiamo dei meccanismi molecolari dell’imprinting genomico nell’organismo normale ed in patologia. I modelli animali ci sono utili per lo studio di difetti genetici ed epigenetici che si riscontrano negli individui affetti da patologie associate all’imprinting”. Lo stabulario è attrezzato di mezzi per lo stabilimento e il trattamento di roditori ed è dotato anche di locali per l’acclimatazione di animali e lo stoccaggio del cibo. Il sito è dotato di gabbie termostatate e ventilate per ratti, freezer e materiale per la manipolazione degli animali. Fra le attività svolte, rientrano il trattamento ormonale di ratti e topi, di cui si occupa il prof. Pieter De Lange, docente di Fisiologia, l’esposizione ai vari stati nutritivi e il sacrificio degli animali. De Lange, in particolar modo, svolge ricerche sugli effetti metabolici degli ormoni tiroidei nei roditori: “Accompagniamo gli studenti nel loro percorso di tesi in Fisiologia, Genetica e Biologia molecolare anche attraverso la ricerca condotta sui tessuti degli animali sacrificati. Il nostro è un Dipartimento multidisciplinare che dà ampio spazio a diversi indirizzi di ricerca”. Proprio Giuseppe Petito ha conseguito la Laurea Magistrale in Biologia ad indirizzo biosanitario nel 2017 e al momento svolge un tirocinio post lauream: “La mia tesi in Fisiologia generale ‘Vie di segnalazione coinvolte nel browning del tessuto adiposo bianco indotto dalla 3,5-diiodo-L-tironina (T2)’ è stata curata dalla prof.ssa Lanni. Il tessuto adiposo bruno è un nuovo tipo di tessuto, responsabile della dissipazione delle energie sotto forma di calore. Esso è localizzato soltanto in alcune aree del nostro corpo. Abbiamo valutato come gli ormoni tiroidei T2 e T3 possano aumentare l’espressione di particolari geni coinvolti nel browning del tessuto adiposo bianco”. Dagli esperimenti condotti sui ratti è stata riscontrata una somiglianza anche nell’essere umano. “Nel mio lavoro di ricerca abbiamo esaminato proprio la capacità della T2 e della T3 di andare ad implementare la conversione del grasso bianco in grasso bruno e dunque a disperdere le energie sotto forma di calore. Questa può essere anche una strategia terapeutica per combattere disordini metabolici o malattie come il diabete di tipo 2 e dunque anche un aumento di peso”. L’attività laboratoriale, le radici nel percorso triennale: “In quell’occasione sviluppai il tema dal punto di vista compilativo non avendo accesso ai laboratori. Anche nel percorso post lauream ho rinnovato il mio interesse verso l’argomento con la differenza che adesso stiamo valutando gli effetti in vitro e non più sugli animali”. Un’esperienza che rifarebbe e che consiglia anche ai futuri laureandi: “Il tema mi ha incuriosito ed è stata un’esperienza che mi ha colpito particolarmente. Studiare l’argomento sul libro e poi applicare quanto studiato nella pratica è un’esperienza eccezionale che raccomando a tutti”.
Maria Teresa Perrotta
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