Donne e Politica, incontro con Don Tonino Palmese

L’istituzione e l’affidamento alle donne del Dicastero della Bellezza, per portare alla ridefinizione del concetto di città e di cittadini. E’ quanto auspica Don Tonino Palmese, docente di Teologia, Etica dell’economia, Pedagogia e referente regionale di Libera (Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie) nell’incontro del 10 aprile con le allieve della terza edizione del corso ‘Donne Politica e Istituzioni’ che si sta svolgendo all’Università Parthenope, attivato in collaborazione con il Ministero delle Pari Opportunità e la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione.  In questa prima testimonianza, sul tema ‘Donne e Servizio della Politica’, il salesiano ha posto, con successo di pubblico, l’accento sull’esigenza di una politica dove l’economia si trasformi in salvezza poiché dividere le sofferenze è segno di diminuzione, e dividere le gioie è segno di moltiplicazione del bene. “E’ la prima volta dove una divisione determina non solo suddivisione ma anche aumento del bene, perché comune” evidenzia Don Tonino nella sua relazione. E racconta “quando mi hanno invitato, mi sono chiesto come orientare la mia testimonianza. Il mio voleva essere un intervento teorico ma anche una vera e propria attestazione di come la politica può essere cambiata grazie all’incontro con le donne e di come le donne possono cambiare la società e le città”. “Per questo sono partito da una fondamentale riflessione: ogni volta che Dio si confronta con una donna, quell’incontro si trasforma o in una grande proclamazione di verità, oppure in un miracolo che riconsegna dignità alla creatura e all’Onnipotente, mentre con gli uomini non è sempre così” spiega il sacerdote che prende così spunto da alcune figure femminili del Vangelo per definire il senso della presenza delle donne all’interno dell’esperienza politica. Maria del Magnificat, l’Emoroissa e la Samaritana, attraverso le sue parole, diventano delle donne attuali, icone del ruolo delle donne stesse nel mondo politico e nelle istituzioni. Maria del Magnificat, è “il manifesto di liberazione e affermazione della singolarità – spiega Don Tonino- ma anche della comunità, un manifesto rivoluzionario che attraverso la sua opera rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili”. La figura dell’Emoroissa ci insegna che la politica deve essere incontro, infatti “è una donna impura per la religione a causa del suo stato fisico che cerca il contatto con Dio. Gesù, nonostante sia immerso in una folla premente, si sente ‘toccato’ da lei. Ed è nel toccare che si realizza una relazione, uno scambio. La politica deve essere un incontro autentico, fedele e gratuito” spiega alla platea il sacerdote. L’ultima figura portata ad esempio, è la Samaritana, l’incontro delle differenze e la realizzazione della reciprocità. “L’incontro con chi è diverso spiana la strada alle reciprocità, ad una dinamica che attraverso l’esperienza della relazione arricchisce entrambi, così l’idea di libertà di un progetto a favore degli altri fa proselitismo”. Don Tonino conclude “due espressioni, che sono intimamente legate, permettono di credere che la politica al femminile sia possibile: il Dono e il Compito. Il Dono nella logica della gratuità si trasforma in Compito e in impegno a favore di chi vuole essere Dono. La vita è Compito perché non si può essere ripiegati su se stessi”. 
A fine maggio Don Tonino Palmese terrà, nell’ambito del corso, un secondo seminario, aperto a tutti, di natura più tecnica. Attraverso la lettura analitica di dati emersi da recenti studi sulle donne e il rapporto con la politica e il pubblico più in generale, sarà affrontato il tema del riequilibrio delle presenze tra donne e uomini nei luoghi decisionali. 
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