Dopo le sedi, il miglioramento dei servizi

La fase del decollo. Questo dovrà essere, secondo i rappresentanti degli studenti, il rettorato Rossi. Nel segno della continuità con l’operato del prof. Antonio Grella, che ha lavorato per la costruzione di solide fondamenta, il nuovo Rettore dovrà avviare una politica di sviluppo dell’ateneo che passa necessariamente attraverso la creazione e il miglioramento dei servizi agli studenti e l’interazione con le istituzioni e le forze produttive locali. “Abbiamo ancora grandi problemi- afferma Giuseppe Siciliano, presidente del Consiglio degli Studenti- siamo di fronte a risultati eccellenti portati a casa dal rettore Grella per quanto riguarda le strutture: molti spazi, edifici nuovi o ristrutturati per le facoltà nate negli ultimi anni. Resta però la carenza di servizi fondamentali per gli studenti, come i parcheggi, i trasporti, le mense, i bar-buvette. Per colmarla è necessario collaborare con le istituzioni locali, comuni e province in particolar modo, perché le Facoltà della Seconda Università sono situate su territori diversi”. Siciliano prende ad esempio la vicenda Policlinico: “abbiamo acquisito gli spazi per il nuovo Policlinico di Caserta, ma proprio a Caserta occorrerà poi risolvere altre questioni care agli studenti”. Il riferimento è sempre ai servizi, i trasporti in primo luogo. Al nuovo rettore un grande augurio, nella speranza che prosegua nel solco tracciato dal suo predecessore, soprattutto per quanto riguarda il confronto con i rappresentanti degli studenti: “il prof. Grella è stato un grande rettore, sempre disponibile e aperto verso noi rappresentanti. Non è mai capitato che non ci ricevesse quando glielo chiedevamo, anche a costo di darci appuntamento alle sette del mattino. Avevamo perfino il suo numero di cellulare… Il prof. Rossi, come Preside della Facoltà di Medicina, ha dimostrato un grande attaccamento all’università e una notevole considerazione dell’opinione degli studenti, la nostra speranza è che continui così”. Per Gennaro Fatigati, consigliere d’amministrazione, il prof. Rossi è “già sufficientemente allenato grazie all’esperienza fatta come preside di Medicina, ben addentrato nelle problematiche dell’ateneo e con le idee chiare su come risolverle”. Caratteristiche che trovano conferma nell’unicità della sua candidatura, di fronte alla quale “gli altri hanno preferito giustamente fare un passo indietro”. Anche secondo Fatigati il nuovo Rettore deve adottare la linea della continuità rispetto a quanto fatto da Grella, portando a termine il piano dell’edilizia e incominciando a lavorare sui servizi. “E’ importante che il nuovo rettore batta cassa con la Regione Campania, per realizzare case dello studente, mense, spazi di aggregazione”. Ancora, due proposte che appaiono come concrete modalità di realizzazione del principio che informa l’intero programma del prof. Rossi, quello della centralità dello studente per l’ateneo. “Vanno affrontati due problemi importanti – dice  Fatigati- la difficoltà di ambientamento di chi si iscrive per la prima volta e il numero sempre elevato dei fuori corso. Si dovrebbe pensare ad una specifica attività di tutorato per i primi ed a corsi di recupero ad hoc per i secondi. Si otterrebbe in questo modo un duplice risultato: lo smaltimento dei fuori corso da un lato, e la soluzione almeno parziale dei problemi economici dall’altro, dato che il fondo di finanziamento ordinario tiene conto del numero di laureati dell’ateneo”. 
Il tutorato è anche secondo Erasmo Fava, studente di Ingegneria e consigliere d’amministrazione, una funzione di supporto agli studenti di cui la Seconda Università ha bisogno. “La riforma dell’università prevede che ciascuno studente abbia un tutor, tuttavia è un punto rimasto inattuato. Alla Sun il tutorato non esiste, né di fatto né sulla carta. Se ne parla, ma poi le facoltà tirano fuori il fatto che non hanno fondi a sufficienza”. Fava insiste pure sull’immediata necessità di portare a termine il progetto per l’edilizia avviato dal prof. Grella, completando e, se possibile, migliorando le strutture. “Vorrei segnalare l’importanza di un adeguamento degli edifici alle esigenze dei disabili”, sottolinea inoltre il consigliere, “ovunque ci sono barriere architettoniche che andrebbero eliminate. Se non lo si può fare, si dovrebbe almeno prevedere che ci siano degli scivoli o dei passaggi agevolati. Insomma, nella fase finale di realizzazione del piano edilizio si deve pensare ai diversamente abili”.
Giovanni Menditto, studente di Economia e consigliere di amministrazione, oltre che coordinatore del Comitato per le attività culturali della Sun, ha conosciuto il rettore Rossi per la prima volta circa un mese fa. “Il professore ha convocato i rappresentanti degli studenti per un incontro – racconta- l’impressione è stata positiva. Abbiamo posto l’accento soprattutto sul problema della policentricità della nostra università, nell’auspicio di portare avanti un dialogo continuo con gli enti locali, specialmente per i servizi che i vari comuni possono offrire agli studenti: trasporti, parcheggi, agevolazioni sui fitti delle stanze”. Menditto vorrebbe che il rettore mantenesse un buon rapporto con la facoltà di Economia, dove “è possibile trovare persone competenti nel settore aziendalistico, che possono offrire un significativo contributo alla risoluzione delle problematiche di gestione dell’ateneo”. 
“Francesco Rossi è degno erede del rettore Grella, un uomo eccezionale”, afferma il senatore accademico Giuseppe Razzano, ventiquattrenne studente del Corso di Laurea in Tecnico di laboratorio. Due istanze concrete vengono immediatamente sottoposte da Razzano al neorettore. Numero uno: “diamo un nome all’ateneo. La Sun è nata come distaccamento della Federico II ma ora è cresciuta, si estende su buona parte del territorio campano ed è giusto che abbia finalmente un nome. La richiesta corretta è ‘diamo un nome alla nostra università’, e non ‘cambiamole il nome’, perché Sun è una denominazione provvisoria, non esprime l’identità dell’ateneo”. Numero due: “è ora di istituire le lauree specialistiche per i corsi professionali. Attualmente esistono solo per Scienze infermieristiche e Biotecnologie mediche”.
Concretezza anche nella richiesta di Amedeo Baldascino, rappresentante in Senato accademico al suo secondo mandato, che del prof. Rossi ha già avuto modo di apprezzare la capacità di dialogo e la sensibilità nei confronti degli studenti. “Spero che il neorettore prenda a cuore la situazione del Cus – afferma- Esiste un capitolo di bilancio di circa due miliardi di vecchie lire per le infrastrutture del Cus, ma il Cus Caserta funziona solo grazie alle convenzioni con strutture private, sebbene le amministrazioni locali, come ad esempio quelle di Marcianianise, Capua e Aversa, avessero proposto di concedere certi locali in comodato d’uso per novantanove anni all’università, la quale avrebbe dovuto semplicemente provvedere a ristrutturarli. I fondi ci sono, ma restano inutilizzati, evidentemente c’è stata una mancanza di volontà in proposito. Certo, il prof. Grella era impegnato su altri fronti, ma adesso i tempi sono maturi per dare una risposta anche a questo problema”. 
Gimmy Cangiano, che bazzica da quattro anni negli organi istituzionali dell’università, ritiene che il prof. Francesco Rossi sia “il miglior candidato al rettorato che la Sun potesse esprimere”, e fa al nuovo rettore i migliori auguri di buon lavoro, con una richiesta precisa, però. “Vorrei che dedicasse materialmente parte del suo tempo a Caserta, venendo a trovarci almeno una volta a settimana”. Cangiano, al suo secondo mandato nel CdA, è, come Baldascino, uno studente della Facoltà di Giurisprudenza. Per illustrare efficacemente quali sono i servizi di cui c’è bisogno a Caserta, fa alcuni conti. “Qui siamo quasi tutti pendolari. Dobbiamo seguire mediamente sette o otto ore di lezione al giorno e di parcheggio paghiamo un euro e cinquanta all’ora. In un mese se ne va un patrimonio, almeno per le tasche di uno studente”. E allora, che fare? La risposta è sempre la stessa: creare sinergie con le autorità locali. Agevolare l’uso dei mezzi di trasporto pubblici da parte degli studenti, offrire loro l’opportunità di trattenersi all’università senza troppi sacrifici, prevedendo il funzionamento di mense o punti ristoro convenzionati. Temi che andranno affrontati dalla consulta universitaria, un organo permanente che nelle intenzioni dei suoi promotori dovrebbe comprendere, oltre a rappresentanti dell’università, quelli di comuni, province, regione e mondo produttivo, e della cui istituzione si discuterà nel Consiglio degli Studenti del 22 maggio.
Sara Pepe
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