Si compone la Giunta del Dipartimento di Studi Umanistici, diretto dal prof. Arturo De Vivo, Segretario Amministrativo la dott.ssa Patrizia Cozzolino. Due degli ordinari appartenenti al nuovo organo parlano delle sfide a cui si andrà incontro. “Oltre ai disagi relativi alle possibilità di spesa nell’immediato, collegati al momento di transizione, restano alcune realtà con cui dovremo fare i conti”, spiega il prof. Francesco Aceto, che si dice soddisfatto dell’organizzazione amministrativa. “Il personale è stato suddiviso in ambiti differenti, ognuno è specializzato nel risolvere quel determinato problema, mentre prima tutti si occupavano un po’ di tutto”. Due le aree sotto i riflettori: didattica e ricerca. “Ci stiamo preparando a riorganizzare i Corsi di Laurea per l’anno venturo, anche in base alle problematiche emerse dalle schede di valutazione Anvur, come la scarsità di laureati e l’esiguo numero di esami sostenuti dagli studenti, dati tutt’altro che incoraggianti”. La riorganizzazione, con il possibile accorpamento di alcuni Corsi, potrebbe portare un miglioramento, non si può dire lo stesso per la ricerca. “La fase di riprogrammazione sottintende un’azione correttiva, come l’accorpamento dal punto di vista didattico e della ricerca. Quest’ultimo potrebbe creare diversi problemi”. Già esistono difficoltà relative ai finanziamenti: “C’è stata una progressiva riduzione di quelli ministeriali, con ovvie restrizioni conseguenti. Ad esempio gli archeologi, che spesso attingevano a finanziamenti della Banca San Paolo, oggi non possono più contare su questo canale, che rischia di inaridirsi”. Si avverte una forte necessità “di puntare all’internazionalizzazione, che permetta di elaborare un programma di ricerca atto a raccogliere finanziamenti esterni”. Sottolinea un problema non indifferente il prof. Fabrizio Lomonaco: “i dottorati di ricerca saranno 26 per tutto il Dipartimento di Studi Umanistici, ciò vuol dire che diventeranno per forza di cose più generalisti, perdendo la loro specificità. Perciò stiamo lottando per avere almeno due dottorati per ogni ex-Dipartimento”. D’accordo con il suo collega anche il prof. Aceto, che interviene sulla questione: “la quantità di studiosi cresce, ma i luoghi e le occasioni di ricerca ci vengono sottratti. La necessità impostaci dalla cornice istituzionale di accorpare gli ambiti ostacola l’originalità del lavoro di ricerca, dal momento che per questo è necessaria una specificità”. Bisognerà individuare tendenze comuni in discipline totalmente diverse, “questo inciderà anche sui finanziamenti, dato che, accorpando materie differenti, bisognerà scendere a compromesso e ciò renderà la ricerca meno specialistica, e nessuno ha voglia di investire su qualcosa di generico. Non è quello che la comunità scientifica internazionale si aspetta da noi”.
Si occuperanno di queste ed altre criticità i componenti della Giunta, il cui compito principale è quello di istruire pratiche e farsi carico delle segnalazioni e problematiche da sottoporre in assemblea. Gli altri ordinari appartenenti all’organo sono: Caterina Arcidiacono, Renata De Lorenzo, Antonio Saccone, Valeria Viparelli. Gli associati: Patricia Bianchi, Silvia Disegni, Elena Miranda, Rosaria Pilone, Valeria Sorge, Rossana Valenti. I ricercatori invece: Alessandro Arienzo, Giancarmine Bongo, Claudio Buongiovanni, Raffaele Grisolia, Santa Parrello, Francesco Storti.
Si occuperanno di queste ed altre criticità i componenti della Giunta, il cui compito principale è quello di istruire pratiche e farsi carico delle segnalazioni e problematiche da sottoporre in assemblea. Gli altri ordinari appartenenti all’organo sono: Caterina Arcidiacono, Renata De Lorenzo, Antonio Saccone, Valeria Viparelli. Gli associati: Patricia Bianchi, Silvia Disegni, Elena Miranda, Rosaria Pilone, Valeria Sorge, Rossana Valenti. I ricercatori invece: Alessandro Arienzo, Giancarmine Bongo, Claudio Buongiovanni, Raffaele Grisolia, Santa Parrello, Francesco Storti.