Elezioni Adisu, non possono essere eletti studenti dell’Accademia e del Conservatorio

L’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio esclusi dall’elettorato passivo per le elezioni dei rappresentanti degli studenti nel CdA Adisu Orientale, al quale sono aggregati per il diritto allo studio. Il bando elettorale, che fissa la chiamata alle urne per il 17 e 18 marzo, prevede che gli studenti di Accademia e Conservatorio possano votare ma non possano essere eletti. Gli unici a presentare liste di candidati saranno gli studenti de L’Orientale. Marco Formisano, allievo dell’Accademia e Consigliere di amministrazione uscente, si è attivato per porre rimedio a quella che ritiene essere una aberrazione discriminatoria. “La legge regionale che ha dimezzato il numero dei componenti del CdA – dice – ha ridotto le rappresentanze studentesche da 3 a 2, stabilendo anche che l’ateneo che detiene i due terzi complessivi della popolazione studentesca di riferimento dell’ente possa far eleggere solo i suoi rappresentanti. Ma io contesto che la rappresentatività sia direttamente collegata all’ateneo di provenienza del candidato. Ciascuno, per candidarsi, deve essere supportato da almeno 100 firme, e questo è la garanzia della rappresentatività”. Dalle passate elezioni, in assenza di norme limitative dell’elettorato passivo, uscirono vincitori ben due studenti dell’Accademia: oltre a Formisano, anche Alessandro Bottone. Unico eletto per L’Orientale, Cuono Lombardi. “Fu uno schiaffo morale – commenta Formisano – noi prendemmo 600 voti, mentre a L’Orientale ogni lista ottenne 100 voti. Erano 5 liste, ma va considerato che gli iscritti a L’Orientale sono 10.000, noi invece siamo solo 1.500. Eppure abbiamo avuto 2 eletti, prova di grande partecipazione”. Secondo il Consigliere uscente, la normativa attuale è vaga e comunque non rispettosa della legge 390/91, in forza della quale, quando si parla di Adisu aggregate, è essenziale l’accordo degli atenei. “Qui non c’è stato nessun accordo e non si capisce perché è stata presa questa decisione nei nostri confronti. Io non mi sarei ricandidato, ma volevo permettere ai miei colleghi di farlo. La rappresentatività di un nucleo di studenti prescinde dalla numerosità dell’ateneo di appartenenza. In ogni caso, presenteremo le nostre liste, supportate non da cento, ma da mille firme”. Il responsabile dell’Ufficio elettorale de L’Orientale, dott. Aldo Accurso, non usa mezzi termini e dice chiaro e tondo che le liste non ammesse non saranno accettate. Nemmeno con riserva. “Si può ammettere con riserva quando, ad esempio, uno studente deve regolarizzare il pagamento delle tasse. Ma non quando a chi presenta la lista non è riconosciuto l’elettorato passivo. Non permetto ritardi e non temo ricorsi. Applichiamo semplicemente il Regolamento di ateneo, che al tempo delle passate elezioni non esisteva. Oggi c’è anche una nuova legge regionale da rispettare. La cosa più bella è applicare correttamente il diritto”. Per gli studenti di Accademia e Conservatorio, dunque, non c’è alcuna possibilità di ottenere rappresentanti? E su cosa si fonda questa esclusione? “Sul mio onore dico che il più grande dispiacere, per me, è di dover dare torto agli studenti. Li considero come figli. Ma qui si sta cadendo in un equivoco: l’Adisu Orientale non è aggregata. Si ha aggregazione quando più atenei concludono tra loro delle intese e dividono le risorse. In questo caso, invece, la Regione ha affiancato a L’Orientale l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio per ragioni organizzative, dato che non avevano uffici e impiegati che potessero lavorare per il diritto allo studio. L’Adisu Orientale deve avere rappresentanti de L’Orientale, e io francamente non avrei riconosciuto agli altri neppure l’elettorato attivo. Ma chi ha elaborato il Regolamento l’ha pensata diversamente e noi applichiamo quello. E’ un Regolamento che chiunque può visionare sul sito di ateneo. Il punto è questo: L’Orientale ha 10.000 studenti, mentre Conservatorio e Accademia 1.500. Se anche applicassimo il metodo D’Hondt (un metodo matematico che si utilizza per l’assegnazione dei seggi elettorali nel sistema proporzionale, ndr), le cose non cambierebbero. Se i rappresentanti sono soltanto due, saranno necessariamente studenti de L’Orientale, che è l’ateneo più numeroso”. 
Gli studenti però non demordono e hanno scritto via fax al Ministero dell’Università, al Presidente della Regione e al Rettore de L’Orientale chiedendo la sospensione delle procedure elettorali. Il Rettore Viganoni ha risposto celermente agli studenti, sottolineando che il loro dissenso “è mal riposto perché dovrebbe avere ad oggetto la legge regionale e non il bando elettorale”. Si tratta dell’art.20 della L.R. n.21 del 3 settembre 2002 ‘Norme sul diritto agli studi universitari – adeguamento alla legge 2 dicembre 1991, n.390’, come modificata dalla L.R. 30/01/2008 n.1, che disciplina l’elezione dei due rappresentanti degli studenti. Secondo il Rettore, le rimostranze andrebbero rivolte esclusivamente al legislatore regionale, poiché solo se la legge fosse modificata nel senso auspicato dagli studenti, il bando potrebbe essere redatto diversamente. Mentre andiamo in stampa scade il termine per la presentazione delle liste, fissato per il 16 febbraio. In proposito, Accurso aggiunge: “sapevo che sarebbero sorte difficoltà, per questo ho disposto la pubblicazione del bando con largo anticipo, facendo decorrere 90 giorni invece di 60. I ragazzi hanno avuto tutto il tempo di studiare eventuali mosse, ormai è tardi per fare qualsiasi cosa”. 
Sara Pepe
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