La peculiarità della giornata di orientamento è stata l’interattività, concretizzata con la possibilità di un’esperienza formativa attraverso la simulazione di un colloquio di lavoro. Un esperimento che gli studenti hanno molto apprezzato. “È un modo per metterci in contatto con il mondo del lavoro che può essere di grande aiuto per chi si sente ancora spaesato e non sa bene a che tipo collocazione aspirare”, dice Alessia Giosi Scuotto, Laurea Triennale in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali, tirocinio al Museo Archeologico di Napoli, già iscritta alla Magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici, in attesa di sostenere il colloquio di lavoro con la Starhotels. “Giornate come questa sono molto costruttive perché rappresentano occasioni uniche di un primo approccio con le aziende”, afferma Rossella Parascandola, terzo anno di Economia Aziendale, mentre aspetta il suo turno con la Magic Solution, un’azienda di soluzioni per il web che svolge colloqui a porte chiuse che durano all’incirca mezz’ora. Abbastanza per domandarsi cosa avvenga all’interno: “era il mio primo colloquio, è stato emozionante. Avevo l’adrenalina al massimo. È stato incredibile scoprire quante cose non si sanno su come si costruisce un curriculum. Però mi hanno fatto solo critiche costruttive. Mi hanno consigliato di mettere maggiormente in risalto le mie abilità soprattutto dal punto di vista pratico e mi hanno posto molte domande sul web marketing, ma anche opinioni personali, e invitato a presentare una proposta per una mia campagna sui social network”, dice a raffica Alessio Battaglino, laureando in Economia Aziendale, appena terminato il colloquio proprio con la ‘Magic’. Annalisa Mastromo si è laureata a marzo in Economia Aziendale e sta approfittando dei mesi che la separano dall’iscrizione alla Magistrale per fare esperienze: “mi sembra un’iniziativa interessante che vale la pena sfruttare in vista degli eventi futuri”. Anche per Paola Terriccio, terzo anno di Economia Aziendale, questo è il primo colloquio: “per fare bene l’università ti devi concentrare. Non puoi pensare anche a lavorare, dunque non ho alcuna esperienza. Questa sarà la prima volta in cui mi metterò alla prova con un reclutatore aziendale”.
Serena Russo, Giovanni Marco Parlati e Nicola Alfonso De Vito, terzo anno di Economia Aziendale, sono reduci dal colloquio con la Carpisa Yamamay. “Mi hanno chiesto di parlare di me, delle mie esperienze, dei miei interessi e di come tutte queste cose abbiano influito nelle mie scelte. Mi hanno detto che serviva loro per proiettare la mia figura nel contesto aziendale – racconta Serena, sportiva agonista – È stata un’esperienza positiva, da ripetere perché per noi studenti è difficile avere contatti diretti con le aziende”. “Mi hanno fatto notare che avrei dovuto scrivere il curriculum secondo le indicazioni europee, con le esperienze lavorative poste prima di quelle di studio – dice Giovanni che si ispira ai modelli di Jobs, Gates, Draghi e Marchionne e legge manuali di psicologia – Mi sono anche confrontato con i dirigenti sull’interpretazione dei gesti e della postura. Agli interlocutori è piaciuta la mia idea di svolgere un percorso in banca, o in una società di revisione contabile, prima di propormi a delle aziende. In questo modo si possono avere entrambi i punti di vista”. “È stato il mio primo colloquio, ho cercato di mostrarmi convinto e sicuro di me e di parlare di quello che so fare. Una bella esperienza”, conclude Nicola.
Quali sono le impressioni e i consigli degli esponenti aziendali? “I ragazzi con i quali ho parlato fino ad ora hanno già avuto delle esperienze, seppur piccole, nel settore della ristorazione e hanno le idee chiare, soprattutto le donne, le più determinate – afferma Valerio Vegezio, proprietario dell’omonimo servizio di ristorazione e catering – Il consiglio che mi sento di dare, ma per i ragazzi che vengono da studi economici si tratta di un concetto acquisito, è di capire bene la funzione aziendale per la quale ci si vuole candidare, perché la contabilità o la gestione del personale sono ambiti diversi”.
Matteo Chilanti, manager dell’H3G che si è dedicato alla telefonia dopo una laurea in Scienze Statistiche ed un dottorato in Scienze Economiche, passato da Omnitel e Vodaphone, poi approdato ad un colosso che investe in porti, alberghi e telecomunicazioni con 25 milioni di clienti, dice: “in questo settore ciò che serve è un costante presidio del processo. Conoscenze che ci rendono più competitivi degli ingegneri gestionali”. Ai ragazzi intervenuti ai colloqui suggerisce di curare maggiormente la comunicazione: “Se non si sa comunicare quello che si sa fare, è difficile riuscire a dimostrare il proprio valore aggiunto e incontrare l’offerta. Inviare un curriculum non è come inviare un messaggio in bottiglia, occorre avere fatto un minimo di sessione di psicoanalisi di se stessi”.
Antonio Lettera, general manager dell’Hotel Terminus di Napoli, appartenente al gruppo Starhotels, membro del Comitato degli esperti del Corso di Laurea in Scienze del Turismo e Vice Presidente della Sezione Turismo dell’Unione Industriali, sottolinea: “il turismo è fatto di molte cose e i talenti napoletani assunti nelle nostre strutture si stanno facendo valere. A Milano, così come a Napoli, stanno nascendo nuove aziende, sfatando la diceria che non sia facile trovare lavoro. Il mio consiglio è considerare lo stage come un punto di arrivo, al termine del percorso di laurea”.
Serena Russo, Giovanni Marco Parlati e Nicola Alfonso De Vito, terzo anno di Economia Aziendale, sono reduci dal colloquio con la Carpisa Yamamay. “Mi hanno chiesto di parlare di me, delle mie esperienze, dei miei interessi e di come tutte queste cose abbiano influito nelle mie scelte. Mi hanno detto che serviva loro per proiettare la mia figura nel contesto aziendale – racconta Serena, sportiva agonista – È stata un’esperienza positiva, da ripetere perché per noi studenti è difficile avere contatti diretti con le aziende”. “Mi hanno fatto notare che avrei dovuto scrivere il curriculum secondo le indicazioni europee, con le esperienze lavorative poste prima di quelle di studio – dice Giovanni che si ispira ai modelli di Jobs, Gates, Draghi e Marchionne e legge manuali di psicologia – Mi sono anche confrontato con i dirigenti sull’interpretazione dei gesti e della postura. Agli interlocutori è piaciuta la mia idea di svolgere un percorso in banca, o in una società di revisione contabile, prima di propormi a delle aziende. In questo modo si possono avere entrambi i punti di vista”. “È stato il mio primo colloquio, ho cercato di mostrarmi convinto e sicuro di me e di parlare di quello che so fare. Una bella esperienza”, conclude Nicola.
Quali sono le impressioni e i consigli degli esponenti aziendali? “I ragazzi con i quali ho parlato fino ad ora hanno già avuto delle esperienze, seppur piccole, nel settore della ristorazione e hanno le idee chiare, soprattutto le donne, le più determinate – afferma Valerio Vegezio, proprietario dell’omonimo servizio di ristorazione e catering – Il consiglio che mi sento di dare, ma per i ragazzi che vengono da studi economici si tratta di un concetto acquisito, è di capire bene la funzione aziendale per la quale ci si vuole candidare, perché la contabilità o la gestione del personale sono ambiti diversi”.
Matteo Chilanti, manager dell’H3G che si è dedicato alla telefonia dopo una laurea in Scienze Statistiche ed un dottorato in Scienze Economiche, passato da Omnitel e Vodaphone, poi approdato ad un colosso che investe in porti, alberghi e telecomunicazioni con 25 milioni di clienti, dice: “in questo settore ciò che serve è un costante presidio del processo. Conoscenze che ci rendono più competitivi degli ingegneri gestionali”. Ai ragazzi intervenuti ai colloqui suggerisce di curare maggiormente la comunicazione: “Se non si sa comunicare quello che si sa fare, è difficile riuscire a dimostrare il proprio valore aggiunto e incontrare l’offerta. Inviare un curriculum non è come inviare un messaggio in bottiglia, occorre avere fatto un minimo di sessione di psicoanalisi di se stessi”.
Antonio Lettera, general manager dell’Hotel Terminus di Napoli, appartenente al gruppo Starhotels, membro del Comitato degli esperti del Corso di Laurea in Scienze del Turismo e Vice Presidente della Sezione Turismo dell’Unione Industriali, sottolinea: “il turismo è fatto di molte cose e i talenti napoletani assunti nelle nostre strutture si stanno facendo valere. A Milano, così come a Napoli, stanno nascendo nuove aziende, sfatando la diceria che non sia facile trovare lavoro. Il mio consiglio è considerare lo stage come un punto di arrivo, al termine del percorso di laurea”.