Erasmus, tutto quello che avreste voluto sapere . . .

Gran pienone ad Ingegneria all’incontro di mercoledì 4 marzo sull’Erasmus, organizzato dal referente di Facoltà il prof. Giorgio Serino e dalla responsabile dello Sportello per l’internazionalizzazione la dott.ssa Valeria Peluso. Lo scopo: promuovere i nuovi bandi, ma soprattutto dare l’occasione agli studenti di porre domande, chiarire dubbi ed ascoltare il racconto di chi ha già vissuto l’esperienza. All’incontro ha preso parte anche il Preside Edoardo Cosenza il quale spiega la peculiarità del programma di scambio: “l’Erasmus si basa su uno scambio, quasi ad personam, tra docenti. Esistono modelli e procedure ma molto dipende dalla vostra capacità di organizzarvi”. “Da quando ho iniziato il mio incarico come delegato di Facoltà, due anni fa, l’interesse è andato crescendo. Gli studenti si sono resi conto che un’esperienza all’estero è importante, apre la mente e conta ai fini del curriculum, soprattutto se è fatta in maniera seria”, dice il prof. Serino che cerca di sfatare alcuni miti sul programma e chiarire alcuni aspetti che non sono noti a tutti. “Avere la borsa non significa partire, ma con l’impegno ce la si fa e lo Sportello aiuta gli studenti in questo senso. La selezione avviene in base al curriculum di studio, ma chi è veramente motivato riesce sempre a partire”. Poi i suggerimenti della dott.ssa Fernanda Nicotera, responsabile dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo: “selezionate le sedi in base ai corsi di laurea per cui sono proposte. Vi prego di rispettare le scadenze e di verificare bene di cosa si tratta, prima di presentare la domanda. Chiedete ai vostri docenti, ma non pensate di avere un badante, siate protagonisti della vostra scelta. Vi raccomando di compilare il contratto in maniera corretta, per il vostro interesse”. 
Il prof. Roberto Teti, capocannoniere Erasmus in Facoltà, cioè la persona con più contratti, raccomanda “informatevi bene su ciò che le altre università offrono. Alcune destinazioni, in particolare quelle britanniche, non accettano gli studenti per fare esami ma solo se lavorano ad un progetto, ad esempio la tesi che però è dell’area culturale cui appartiene il docente di riferimento. Questo equivoco si ripete ogni anno e c’è sempre qualcuno che non può fare la tesi e se ne lamenta. Inoltre, la tesi non si chiede un paio di mesi prima perché alcuni colleghi referenti richiedono che gli allievi abbiano trascorso almeno sei mesi nei nostri laboratori a Napoli. Infine, consultate i siti delle università per trovare tutte le informazioni che vi occorrono, anche su logistica e trasporti”. 
Il termine ultimo per consegnare le domande era il 12 marzo, le graduatorie saranno affisse ai primi di aprile. La selezione sarà effettuata in base al merito, ai crediti superati e all’anzianità di iscrizione. “L’Erasmus ha l’obiettivo di promuovere scambi e cooperazione nell’Unione Europea, affinché diventino punto di qualità a livello mondiale. Prevede un contributo ma si possono avere delle borse per meriti, o disabilità, e possono durare per uno o due semestri” dice la dott.ssa Peluso, responsabile dello Sportello di Facoltà che è ubicato all’ingresso della Presidenza ed è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12. Di recente, ad Ingegneria è stata lanciata l’iniziativa ‘Adotta uno studente Erasmus’, rivolta agli studenti in ingresso. “L’idea è di affiancare ad uno studente straniero uno studente napoletano, magari dello stesso Corso di Laurea, che lo possa seguire ed aiutare per semplificare il contatto con la città e la struttura”, aggiunge ancora il prof. Serino. 
Nel corso dell’incontro si è parlato anche dell’Erasmus Placement, un progetto che consente di svolgere all’estero un tirocinio presso imprese, studi privati, o centri di ricerca, della durata compresa fra tre e sei mesi. Il progetto è rivolto a studenti di Laurea Triennale, Laurea Magistrale, Master, o dottorato. Il contributo è triplo rispetto a quello dell’Erasmus tradizionale, perché è di 600 euro. Il bando Placement si apre circa ogni quattro mesi. 
Le domande
degli studenti
Gennaro Angelini – Specialistica di Aerospaziale. “So di ragazzi del mio Corso che hanno svolto l’Erasmus Placement presso aziende non strettamente legate all’ambito aerospaziale. MI chiedevo inoltre se è possibile frazionare i periodi in modo da far partire più persone”. 
“Uno degli scopi è promuovere opportunità trasversali tra Corsi ed esperienza. Nel caso di Aerospaziale, alcuni studenti sono stati a Barcellona presso un importante studio di progettazione, dove hanno collaborato a dei progetti per ponti sospesi, per i quali la formazione aeronautica è molto importante. Nel bando è specificato quali studenti possono partecipare, in base alla formazione. Infine, la durata del soggiorno è indicata nel bando, ma si può soggiornare anche in periodi diversi, dipende da quando comincia il semestre nell’università ospite. Se l’esperienza è piaciuta si può prolungare, anche per il Placement” (prof. Serino). 
Marina Nava – Ingegneria Aerospaziale. “Ci sono problemi per la corrispondenza tra gli esami sostenuti durante l’Erasmus e il normale piano di studi?”. “Si tratta di cose collegate ma gestite in maniera indipendente. Il Learning Agreement, cioè il contratto, deve essere coerente con il piano di studi, ma c’è una certa flessibilità perché non c’è mai una corrispondenza perfetta con i nomi e i contenuti” (Serino). 
Alessandra Aceto – Specialistica di Ingegneria Meccanica per l’Energetica e l’Ambiente. “Per il nostro Corso è prevista come unica possibilità Madrid. E’ quindi una scelta obbligata?”. “Sì. Capita purtroppo che alcuni Corsi di studio abbiano minori offerte. Insistete con i docenti” (Serino). 
Vincenzo Ezzi – Specialistica di Ingegneria Navale. “Si possono sostenere esami in Italia durante l’Erasmus?”. “È una questione controversa. Ufficialmente siete iscritti altrove e non potreste, ma a volte si va fuori per lavorare alla tesi e se c’è qualche esame arretrato è possibile qualche eccezione” (Serino). “Durante il Placement è possibile, perchè si tratta di un tirocinio”  (Peluso).
Daniele Aprea – Ingegneria Gestionale. “Se si vuol partire durante la Specialistica ma si è in debito di qualche esame della Triennale, cosa succede?”. “Fate attenzione alle date presso la sede straniera, perchè dovete essere già laureati e iscritti alla Specialistica” (Peluso). “Ad ogni modo il bando consente una grande flessibilità perché l’arco temporale va da giugno a settembre dell’anno dopo” (Serino). 
Fabrizio Gasparro – Ingegneria Meccanica. “Quando ho presentato la domanda, in Segreteria non erano ancora stati caricati alcuni esami sostenuti. Cosa posso fare?”. “Potete correggere i dati con un’autocertificazione, in ogni caso valgono solo gli esami sostenuti fino al 31 dicembre” (Peluso). 
Manuele Giglio – Ingegneria Edile. “Cosa succede se l’esame sostenuto all’estero vale meno del nostro equivalente?”. “Le integrazioni sono fortemente sconsigliate” (Serino). 
Francesco Romano – Ingegneria Civile. “Se la sede non accetta più dopo aver avuto la borsa?”. “Il rischio è molto basso. In passato è capitata qualche ‘borsa bidone’, ma ora gli accordi vengono firmati anche dai Rettori, proprio per evitare inconvenienti simili. Se una sede si è impegnata a ricevere due studenti e poi non li vuole, siamo nel diritto di protestare. Certo, se la sede è ambita le possibilità sono inferiori, perciò calibrate le vostre scelte. In genere, insisto, le persone motivate partono” (Serino). 
Le ultime parole sono per il meccanismo di assegnazione della borsa: “non ci sono raccomandazioni, il processo è trasparente, le graduatorie sono pubbliche. Impegnatevi, la media conta. Le persone che dimostrano capacità riescono ad andare negli Atenei migliori”. 
Simona Pasquale 
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