Francia, Spagna, Germania, Turchia, Regno Unito, Norvegia, sono solo alcune delle destinazioni previste per il Programma Erasmus di quest’anno al Suor Orsola. “Atenei più gettonati, come sempre, quelli spagnoli: Barcellona, Madrid e Siviglia. Sulla Germania si orientano spesso i ragazzi che hanno scelto di studiare il tedesco e gli studenti di Archeologia. La Facoltà di Giurisprudenza ha accordi con il Regno Unito, mentre i più bravi vanno in Francia a la Sorbonne”, queste le scelte più comuni, confida la dott.ssa Giulia Perretti, responsabile dell’Ufficio Erasmus. Ma ciò che si sceglie non sempre conviene. “Se fossi uno studente non sceglierei la Spagna come destinazione, ma l’Europa dell’Est (ad esempio, Polonia e Repubblica Ceca) o il Nord Europa, anche se vi sono Paesi dove il costo della vita è piuttosto elevato, quindi è difficile mantenersi, ma offrono grandi possibilità e spesso vengono sottovalutati”. La difficoltà economica deriva dal fatto che la borsa Erasmus consta di un finanziamento comunitario di 230 euro, più un contributo integrativo assegnato sia dall’Ateneo che dal MIUR. “Il problema più diffuso tra gli studenti che partono è senza dubbio quello economico, soprattutto per coloro che scelgono il Regno Unito”, conferma la dott.ssa Perretti. Di conseguenza, andare in Erasmus solo per divertirsi, non solo non è conveniente, ma non si può fare: “Se gli studenti non sostengono esami durante il periodo della borsa, ce la restituiscono”. Piccola difficoltà, facilmente superabile, riguarda invece i crediti: “Capita che i criteri di assegnazione dei crediti siano diversi nelle Università estere, quindi durante la convalida in Italia può insorgere qualche piccolo problema. L’importante è scegliere bene, da qui, il programma dell’Ateneo dove si andrà a studiare. Poi, se qualche esame si vuole sostituire una volta arrivati, è possibile farlo”. L’ideale sarebbe, per la dott.ssa Perretti, far seguire all’esperienza di studio alla Triennale l’Erasmus Placement alla Specialistica, programma che consente di svolgere “un tirocinio retribuito (con 500 euro mensili per tre mesi) nel paese ospitante. Molti scelgono questa strada e tornano soddisfatti e qualcuno non rientra proprio più in Italia”. Varie sono le motivazioni che devono spingere ad andare in Erasmus: “È un’occasione di crescita che apre la mente, dà modo di approfondire una lingua e di ritornare totalmente cambiati”. Anticipazioni per l’anno prossimo: “dal 2014 ci sarà un cambiamento, perché finisce il settennato del programma, ed inizierà l’Erasmus for All. Speriamo che quest’occasione permetta di dare ai ragazzi un contributo economico maggiore”. Per tutti gli interessati al programma di quest’anno, la domanda di partecipazione al bando va compilata entro il 24 febbraio sul sito di Ateneo. Criteri di scelta dei candidati sono la media e il numero di crediti conseguiti, il colloquio motivazionale e il risultato del test linguistico del 27 febbraio (alle 9.30 in aula D di Via S. Caterina da Siena).
Allegra Taglialatela
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