Esami a Farmacia, il bilancio degli studenti

Tra gioie – poche – e dolori. La sessione di gennaio e febbraio ha lasciato diversi feriti sul campo di battaglia. È quanto emerge dal Dipartimento di Farmacia ascoltando diversi studenti quasi a conclusione della finestra d’esami. Sorride Irene, al terzo anno di Farmacia. Il bilancio, per lei, è positivo: “ho sostenuto prima l’esame a scelta di Farmacognosia applicata, poi quello di Farmaceutica. Ho preso 30 e 26. Adesso darò Analisi, un esame molto lungo. Purtroppo qui c’è solo un mese per sostenere tre esami”. A suo avviso, il tempo è tiranno: “Farmaceutica è un esame che ti rallenta. Puoi accettare anche solo lo scritto, ma è difficile avere un voto alto. Si tratta di un test di 19 domande, ognuna delle quali può avere più risposte corrette. Se sbagli anche solo una crocetta, la valutazione scende di parecchio”. È soddisfatto Gianfranco Davide, al quinto anno: “ho sostenuto Tecnica II al secondo appello. È andata bene, 25. Il professore mi ha posto delle domande partendo da ciò che avevo sbagliato allo scritto, dove avevo preso 26. Da quello che ho capito, l’assistente voleva attribuirmi un voto più alto, ma poi il docente me lo ha abbassato”. L’importante, per lui, era superare l’ostacolo: “la difficoltà principale è stata quella di reperire il materiale su cui studiare, visto che non c’era un libro di testo. Sono dovuto ricorrere a sbobinature e slide recuperate fortunosamente da un’amica. Per fortuna adesso mi manca solo un esame, sono in dirittura d’arrivo”. Arduo il cammino anche della sua collega Emanuela Andolfi. Per lei un esame all’attivo conquistato dopo due tentativi: “ho sostenuto Fitofarmaceutica vigilanza. È andata bene, ho preso 30, però ho dovuto farlo due volte perché alla prima seduta ho rifiutato il voto. Accettando lo scritto, all’orale avrei portato soltanto due capitoli, poiché l’ho rifiutato ho dovuto ripetere tutto daccapo”. Ha fatto mea culpa, invece, Giuliano, studente del terzo anno, reo di aver sottovalutato la complessità dello studio: “la sessione d’esami per me è andata malissimo. Sono passato da CTF a Farmacia. Pensavo fosse più semplice e quindi l’ho presa sottogamba. Adesso sto preparando Farmaceutica I. Spero di riuscire a sostenere almeno questo”. Agrodolce il resoconto della sua collega Flavia: “ho avuto 30 a Farmacognosia applicata. Adesso sto preparando l’esame di Chimica organica, ma per questa materia ho qualche difficoltà con lo scritto. Credo di aver sbagliato il metodo di studio, anche perché non ho avuto buone basi al liceo. Non sono molto soddisfatta di questa sessione perché sto impiegando  troppo tempo”. È ferma a quota uno anche un’altra studentessa del terzo anno, Imma D’Alterio: “per il momento ho dato solo l’esame a scelta di Omeopatia. È stato un bellissimo esame, ho avuto 27. Secondo me è stato spiegato molto bene, quindi non ho avuto difficoltà. Un grande aiuto è venuto anche dal materiale fornito dai professori Calignano e Pennacchio”. Avrebbe comunque voluto fare di più. Tra i motivi del rallentamento, a suo avviso, le poche date a disposizione: “credo che con un quarto appello andrebbe tutto meglio. Sarebbe veramente utile perché gli esami sono tutti corposi e difficili”. È d’accordo con lei Giusy, a quattro esami dalla laurea: “volevo laurearmi a luglio, ma ho dovuto rimandare a ottobre. Finora ho preparato solo Chimica analitica e analisi dei medicinali. Pensavo di darlo alla prima sessione, però non è andata come speravo. Quindi ho rifatto lo scritto nella seconda e adesso dovrò sostenere l’orale. Contavo di dare anche Tecnica I, però l’esame di Chimica mi ha preso più tempo del previsto”. Alle prese per la prima volta con gli esami gli studenti del neonato Corso di Laurea in Scienze Nutraceutiche. Sessione traumatica per una matricola che preferisce rimanere anonima: “sono stata bocciata agli esami di Biologia, di Chimica e di Matematica. Credo di non aver capito ancora il metodo di studio, poi non mi sono trovata bene con i professori”. Meglio poco che niente. Questa la filosofia di una sua collega: “a me è andata bene. Ho avuto 20 all’esame di Biologia. Ho accettato il voto dello scritto per potermi dedicare all’esame di Chimica, anche se credo che non lo darò perché è complicato”. 
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