Fabrizio Lomonaco, nuovo Direttore del Dipartimento di Filosofia

“Ho studiato in questo Dipartimento; ho insegnato per un periodo a Cosenza e poi sono tornato qui, e ora sono ordinario da cinque anni”: così riassume il prof. Fabrizio Lomonaco, 48 anni, docente di Storia della Filosofia dell’Illuminismo, Storia della Filosofia Moderna e Contemporanea e Storia della Storiografia Filosofica, il suo legame personale con il Dipartimento di Filosofia della Federico II del quale è stato eletto Direttore. Solo a partire dal 1° novembre il professore ricoprirà ufficialmente l’incarico appartenuto finora al prof. Giuseppe Cacciatore, ma delinea comunque già da ora quelle che vorrebbe rimanessero le priorità del suo mandato, “nell’interesse degli studenti, dei colleghi e del personale tecnico-amministrativo: perché non sono più tempi in cui si possono dare indicazioni dall’alto, bisogna operare nell’interesse dell’intera struttura”. Non promesse quindi ma un quadro di partenza, “promemoria di lavoro comune”, sottolinea il professore. Lavoro da impostare appunto, aggiunge Lomonaco, sul “contatto diretto con tutti i colleghi nella ‘casa comune’ quale dev’essere un Dipartimento di Filosofia”. Le linee guida e priorità già definibili di questo lavoro comune sono quindi quella di “promuovere all’interno del Dipartimento lo sviluppo e il rafforzamento di un progetto culturale che  aggreghi le energie afferenti ai diversi settori disciplinari”, e di potenziare i rapporti con Enti e Istituzioni nazionali e internazionali “per il reperimento di risorse da destinare alla ricerca individuale e di gruppo” e la creazione di una vera e propria rete di ricerca internazionale. D’altra parte, aggiunge il professore, sarebbe anche importante riuscire ad “equilibrare al massimo la distribuzione dei fondi di ricerca dipartimentale, assicurando un giusto budget per le spese di funzionamento” e “razionalizzare le spese di pubblicazioni in digitale o in collane scientifiche o in riviste”. 
Ancora sul versante dell’internazionalizzazione, un obiettivo auspicabile è quello di aumentare lo scambio di  docenti e studenti di altre università europee ed extra europee. Mentre per quanto riguarda il versante organizzativo, il prof. Lomonaco si augura di poter “potenziare il funzionamento degli uffici interni al nostro Dipartimento”. Infine, gli studenti: il part-time studentesco sarebbe da “riorganizzare, e se possibile incrementare”,  favorendo la loro partecipazione alla vita istituzionale del Dipartimento, mentre bisognerebbe segnalare periodicamente “i laureati e i dottori di ricerca al mondo del lavoro cittadino e regionale, stabilendo costanti rapporti con il neonato “job-placement” di Facoltà”. Ma il prof. Lomonaco non dimentica di sottolineare che “molti degli interventi che ho indicato sono stati oggetto di attenzione e lavoro negli anni di governo del prof. Cacciatore cui va la mia stima di più giovane collega, e compagno di studi a lui molto affezionato”.
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