È di nuovo interamente in presenza il Dipartimento di Farmacia: lezioni, erogate in modalità blended, esami e sedute di laurea e sono in ripartenza anche esercitazioni e attività laboratoriali. In progetto, oltre ai lavori di adeguamento informatico delle aule già realizzati, ci sono anche ulteriori interventi che interesseranno la sede di via Montesano. In questo quadro c’è qualche studente che, però, solleva qualche polemica: in una lettera anonima pubblicata su un giornale on-line ci si lamenta che la sessione straordinaria di esami prevista per il mese di novembre sia stata destinata solo a fuoricorso e studenti in debito di un esame, mentre in precedenza era aperta a tutti. Nello sfogo, una critica viene lanciata anche ai laboratori del Dipartimento, alle sessioni d’esame giudicate insufficienti, alle tasse, allo slittamento delle tesi sperimentali a causa della pandemia e alla decisione di riportare gli esami in presenza. Smentisce le accuse e spiega la situazione Francesca Ribecco, laureata in Scienze Nutraceutiche e ora al terzo anno di Farmacia, rappresentante degli studenti per il Dipartimento e nella Scuola di Medicina e Chirurgia, che parla anche a nome dei suoi colleghi. “Un paio di anni fa il Direttore del Dipartimento, la professoressa Zampella, ci ha concesso una sessione di esami straordinaria a novembre, sessione non prevista nel Manifesto degli studi che deve essere riconfermata ogni anno, della durata di una settimana e che finora è stata aperta a tutti – spiega – In questa settimana le lezioni venivano sospese per evitare che i docenti si ritrovassero in aule semivuote e che i ragazzi, impegnati negli esami, perdessero parti dei programmi che intanto venivano spiegati”. Quest’anno “siamo stati il primo Dipartimento della Federico II che, da luglio, ha riportato gli esami in presenza, ma con la possibilità di sostenerli anche a distanza. Da novembre, il Direttore ha sentito la necessità di ripristinare gli esami solo in sede perché, data la tipologia del nostro studio, il docente non può valutare correttamente con un esame orale tenuto a distanza”. In questo momento di emergenza, non potendo sospendere le lezioni e aprendo a tutti la sessione di novembre non si potrebbero rispettare le attuali norme per la sicurezza: “Ecco perché questa sessione sarà solo per fuoricorso, studenti in debito di un esame e per chi andrebbe fuoricorso a marzo 2021. In questo modo sono tutelati tutti gli studenti che potrebbero trovarsi in difficoltà. La prof.ssa Zampella si è impegnata anche a garantirci, qualora la situazione Covid non peggiori, una sessione aggiuntiva per tutti, orientativamente a marzo”. Dunque, “non ci è stato tolto nulla. Le nostre sessioni di esame sono gennaio-febbraio, giugno-luglio e settembre e c’è anche un appello a maggio per chi è ad un esame dalla laurea. Quanto alle tasse non è il Dipartimento che decide la cifra da pagare che, chiaramente, varia in base al reddito”. Alcuni anonimi messaggi di protesta sono stati inoltrati anche ai rappresentanti degli studenti del Dipartimento: “C’è una fetta della platea studentesca che sembra non abbia compreso la situazione. Anche per quel che riguarda i laboratori voglio sottolineare che la situazione è assolutamente positiva e che non è vero che mancano i guanti come sostiene la studentessa anonima. Abbiamo una gran quantità di laboratori che funzionano in maniera eccellente e in cui, durante il lockdown, i professori hanno continuato a lavorare. Siamo un Dipartimento di eccellenza. Noi abbiamo un camice, che chiaramente deve essere personale, tutto il resto dell’attrezzatura è nei laboratori in cui abbiamo strumentazioni che non ci sono in nessun altro Dipartimento”.
50 mila euro su fondi del Dipartimento per le aule
Sulla ripartenza, la Direttrice, la prof.ssa Angela Zampella: “I nostri corsi sono in modalità mista, blended sincrona, dalla fine di settembre per gli anni successivi al primo e dal 5 ottobre con le matricole. Gli studenti utilizzano la piattaforma Go-In e accedono secondo la capienza dell’aula. Le aule sono state attrezzate per svolgere la lezione con queste nuove modalità e, dalla prossima settimana, cominceranno le esercitazioni in laboratorio per gli insegnamenti che le prevedono. Abbiamo ricominciato con gli esami in presenza a luglio e lo stesso vale per le sedute di laurea, tenendo naturalmente conto delle restrizioni sul numero di partecipanti”. Nella settimana dal 5 al 9 ottobre “abbiamo avuto 8000 studenti che hanno tentato l’accesso di prenotazione e 7200 confermati e distribuiti sui tre corpi di cui si compone il Dipartimento e nell’arco della settimana”. Una precisazione: “Per la sessione di novembre abbiamo già 400 studenti che cercheremo di accontentare. Quest’anno non è stato possibile aprire a tutti dovendo distribuire le lezioni su quasi tutta la settimana, avendo anche Master e Scuole di specializzazione e cercando di avere tutti in presenza. Le aule sono occupate l’intera giornata e non si può sospendere tutto per una settimana a novembre, considerando anche il funzionamento di Go-In che prenota di settimana in settimana”. Inoltre, “non sappiamo quale sarà la situazione di qui ad un mese. La maggior parte degli studenti ha perfettamente compreso il senso di questo intervento che non è affatto punitivo, ma risponde ad una situazione di emergenza”. È falsa “anche l’affermazione in base alla quale ci sarebbero stati ritardi nelle tesi sperimentali. Durante il lockdown i ragazzi non sono stati rallentati, le tesi non si sono dilungate e abbiamo eliminato gli scritti fino a settembre. In questo Dipartimento ci sono le mascherine a disposizione per gli studenti e produciamo il gel per tutti”. Oltre agli investimenti “fatti dal Rettore per funzionalizzare le aule per la didattica da remoto, il Dipartimento ha impegnato fondi aggiuntivi, non meno di 50mila euro, per le aule. Abbiamo acquistato le lavagne grandi Wacom per le esercitazioni, rimodernato gli schermi proiettori, sistemato le sedute, la connessione va tramite LAN”. Sono previsti anche altri lavori di adeguamento: “Abbiamo un progetto che riguarda un paio di aule piccole, che consentono di ospitare una decina di studenti, l’aula 4 e un’altra al secondo piano del corpo C. Verranno rifunzionalizzate per attività innovative in cui lo studente non è chiamato solo a recepire ma ad essere al centro della lezione. Diventeranno aule per una didattica condivisa con l’allievo al centro, con una serie di banchi circolari dotati di computer”. Al momento, “è quasi terminata la ristrutturazione dei bagni, verrà rifatta e completamente riattrezzata la break room e abbiamo in programma la progettazione e ristrutturazione dei laboratori didattici per renderli più innovativi e funzionalizzarli secondo le richieste del mondo produttivo”.
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