Federico II – Al voto per il Senato Accademico

Tempo di elezioni alla Federico II. Il 25 e 26 ottobre direttori di dipartimento, professori ordinari ed associati, ricercatori e personale tecnico-amministrativo saranno chiamati a nominare, ciascuno nella propria categoria di riferimento, le loro rappresentanze in seno al Senato Accademico dell’Ateneo fridericiano. Venticinque i membri da eleggere per il triennio 2005/2008, così suddivisi: 7 ordinari, 7 associati, 7 ricercatori, 3 direttori di dipartimento ed un solo rappresentante per il personale tecnico-amministrativo. 
La riforma Moratti al centro delle riflessioni del corpo docente. Senatore accademico uscente, designato col più alto numero di voti tra tutti gli ordinari nominati nella precedente tornata elettorale, Giancarlo Vesce, titolare della cattedra di Anestesiologia veterinaria all’omonima Facoltà, si ripresenta per un nuovo mandato. “L’università sta vivendo un momento luttuoso – sostiene il docente – L’azione del Senato fridericiano dipenderà da quanto sarà deciso in Parlamento in questi giorni a proposito del Ddl Moratti”. Riforma a parte, “sebbene superata la fase critica caratterizzata in passato da un terribile buco nell’amministrazione, nel nostro Ateneo c’è ancora tanto da fare. Penso, per esempio, alla realizzazione di un vero e proprio centro d’informazione on line che ci consenta di dialogare con l’Amministrazione”. Ancora, da non trascurare la tutela delle piccole Facoltà, come la sua, Veterinaria, “che da tempo vive problemi di carenza di spazi e strutture”.
Gran battaglia a Lettere, dove due ordinari si presentano per la stessa area (la 11): la prof.ssa Adele Nunziante Cesaro e la prof.ssa Marisa Tortorelli. Membro del Consiglio di Polo, sei anni come direttore di dipartimento, da tre presidente del CdL in Psicologia alla Facoltà di Lettere, la prof.ssa Nunziante Cesaro, a proposito della sfida casalinga, assicura: “Sarà una competizione democratica”. “Mi sono candidata perché spinta dai colleghi – aggiunge – Comunque, credo di aver accumulato una tale esperienza nei vari organi che ho presieduto da essere sicura di fare altrettanto bene in Senato Accademico”. Governare la trasformazione, l’obiettivo da realizzare in Senato. “Un compito alla mia altezza – garantisce il Presidente – perché sono sempre stata molto attenta agli elementi di trasformazione, da me gestiti con grande trasparenza”. Corsi di Laurea di nuova istituzione ed equilibrio tra i Poli, gli altri punti su cui la Nunziante Cesaro ritiene che il Senato debba lavorare nel prossimo triennio.
Tra gli altri ordinari candidati al Senato Accademico, menzioniamo i professori Concetta Pietropaolo, Lelio Mazzarella e Nicola Scarpato, quest’ultimo una presenza di lungo corso nella politica accademica (sei anni in Consiglio di Amministrazione e, attualmente, senatore uscente). 
E veniamo agli associati. Cesare Formisano, docente di Chirurgia generale alla Facoltà di Medicina, ha deciso di presentarsi “perché, se dovesse essere approvato il disegno di legge Moratti di (contro)riforma della docenza universitaria, spetterà anzitutto ai Senati Accademici ‘attrezzarsi’ per garantire il regolare funzionamento degli Atenei”. Più volte rappresentante dei ricercatori nel CdF e nel Consiglio di CdL in Medicina, membro della Commissione per la Programmazione e l’utilizzo del budget per la docenza e di numerosi altri comitati e gruppi di lavoro istituiti in seno alla sua Facoltà, Formisano si proclama “difensore ad oltranza dell’autonomia universitaria e della libertà di ricerca e di insegnamento”.
“Penso di poter fare un buon lavoro al Senato Accademico, perché la mia presenza è sempre stata assidua in tutti gli organi collegiali che mi hanno vista in veste di rappresentante”. A parlare è Elena Scuotto, ricercatrice alla Facoltà di Lettere, una lunga esperienza nella politica accademica, candidata al Senato nella categoria dei ricercatori. “Sono stata rappresentante nel CdF di Lettere sin dai tempi di Tessitore – dichiara la dottoressa – poi, la rappresentanza nella Commissione scientifica del Polo e quella al Polo delle Scienze umane e sociali”. Napoletana, 47 anni, una cattedra di Storia della lingua latina in affidamento per quindici anni, oggi la dott.ssa Scuotto insegna Lingue e letteratura latina al CdL in Cultura e amministrazione dei beni culturali. “Il mio progetto per il Senato – riferisce Scuotto – è di parteciparvi in modo molto vigile ed attento; mi propongo di cogliere tutte quelle sfumature che potranno essere di qualche aiuto per i ricercatori sia come singoli che come categoria”. Ulderico Dardano di Matematica, Annamaria Puleo di Architettura, Mario Varcamonti di Biologia, gli altri candidati per le sette poltrone appannaggio dei ricercatori.
Uno solo il rappresentante da eleggere per la categoria del personale tecnico-amministrativo, con la Uil Università che fa appello all’astensione. “In presenza di un così alto livello di rappresentanza – chiarisce il dott. Angelo Graniero, attuale rappresentante di categoria nel CdiA del Federico II – secondo noi è importante che il rappresentante eletto sia espressione di una scelta unitaria. C’è chi invece non ha voluto adottare una linea politica corretta”. Netto il riferimento alla Cisl, che ha preferito esprimere un suo candidato. “Non vogliamo fare polemica – taglia corto il dott. Graniero – tanto è vero che non abbiamo proposto alcun nome alternativo”.
La Cisl così manda in campo, per la seconda volta, Carlo Melissa, da quindici anni impiegato presso l’ufficio Protocollo e servizi generali di Monte Sant’Angelo, senatore uscente. “Dopo l’attestazione di stima ricevuta nella passata tornata elettorale (ben 1.337 voti), ritengo di dover tener fede agli impegni assunti e continuare a garantire la mia presenza costante in Senato Accademico”. Già componente della segreteria della Cisl Università, da maggio 2005 è il nuovo segretario regionale. Se eletto, Melissa riproporrà il suo progetto di modifica dello statuto per l’elezione del personale tecnico-amministrativo in Consiglio d’Amministrazione. “Sebbene la Cisl Università conti il 50% degli iscritti – spiega il sindacalista – non si riesce a governare perché si va a votare divisi per Polo”. Di qui due proposte: “Votare a prescindere dai Poli d’appartenenza (pur nel rispetto delle quote di rappresentanti per ciascun Polo) oppure i docenti votano come noi”. 
Paola Mantovano
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