La nuova Triennale in Scienze dei Servizi Giuridici e i 13 percorsi che caratterizzeranno il quarto e quinto anno della Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza. Poi, un momento più divulgativo, con un mix di storie personali, testimonianze, presentazione di profili professionali tradizionali e non e consigli portati in aula da esponenti delle istituzioni ed esperti dal mondo delle professioni giuridiche. Un incontro molto partecipato – circa 1200 gli studenti provenienti dalle scuole campane – l’Open Day organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza il 7 febbraio, al Palazzo Pecoraro Albani, in via Porta di Massa. Ricco il parterre di relatori.
Ore 9.30. L’Aula Coviello e, in videoconferenza, le aule Scaduto, Amirante e 28 sono stracolme di studenti in attesa. Ad introdurre brevemente l’incontro, la moderatrice, prof.ssa Valeria Marzocco, coordinatrice della Commissione Orientamento, Tutorato e Tirocini. Subito la presentazione entra nel vivo con i saluti del prof. Sandro Staiano, Direttore del Dipartimento: “Dove ci troviamo? – chiede – Dove ci troviamo spiritualmente intendo. La nostra università risale al 1224 quando Federico II la fondò come sede di studi giuridici con il chiaro intento di dare determinate competenze ai funzionari dell’impero cioè a quelle figure che avrebbero formato la classe dirigente”. Perché questo richiamo alle origini? Focus dell’intervento è l’innovazione che arriva ad integrare la tradizione consolidata e che il prof. Staiano spiega in questi termini: “Chi, all’epoca, organizzava questi studi pensava già all’immissione nel mondo del lavoro ed ecco il dato tratto dalla tradizione nel cui segno abbiamo innovato la nostra offerta didattica”. Che cosa vuol dire, dunque, innovare gli studi giuridici? Sostanzialmente due cose: “Riportare al centro della vita civile il tema della regolamentazione perché, in un mondo così frammentato e insofferente alle regole, c’è bisogno di chi queste regole sappia costruirle, applicarle e farle rispettare. E, in secondo luogo, raccordare direttamente i nostri studi con la società delle professioni. Finora avevamo un solo percorso, nobile, ma non più in grado di soddisfare le esigenze dei nostri studenti e del mondo del lavoro. Da oggi, ci muoviamo nel segno dell’arricchimento e della differenziazione”. Sulla stessa lunghezza d’onda la prof.ssa Lucia Picardi, Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, che riflette sul ruolo del diritto nella società moderna e pone una domanda dalle molteplici implicazioni: chi è il laureato in Giurisprudenza? “In una società sempre più intercomplessa ed interconnessa, segnata da diverse tensioni e instabilità, c’è sempre più bisogno del diritto. E chi è che conosce il diritto? Il laureato in Giurisprudenza, ovvero una persona di alto livello professionale, con una solida preparazione di base, addestrato al ragionamento critico, aperto alla dimensione internazionale e comparata della materia che studia e consapevole della sua profonda dimensione etica. Il diritto ha una funzione ordinativa, qui formiamo persone che sappiano, appunto, ordinare la realtà moderna, complessa e magmatica”. Questa è l’ottica in cui il Corso di Laurea è stato riformato, all’insegna della flessibilità, dell’approfondimento e della formazione specifica. Ecco le principali novità. Al terzo anno viene inserito il Laboratorio di Scrittura Giuridica da 4 crediti e al quarto l’idoneità di Legal English, l’inglese giuridico. Ancora al quarto anno, gli studenti avranno la possibilità di scegliere uno tra i 13 indirizzi di studio proposti: Costituzionalistico, Pubblica Amministrazione, Forense profilo civilistico, Forense profilo penalistico, Forense profilo amministrativo e tributario, Giurista d’impresa, Internazionale e Unione Europea, Cultura e tradizione giuridica (che si attiverà automaticamente se lo studente non sceglierà un altro percorso), Giurista del lavoro, Tutela del patrimonio culturale, Logistica, navigazione e trasporti, Regolazione amministrazione e mercati. Prosegue la docente: “Nel prossimo anno accademico verrà attivato anche un doppio titolo con l’Università Capitole di Toulouse. Tre studenti selezionati in base al curriculum e alle competenze linguistiche si iscriveranno al programma e seguiranno l’indirizzo Internazionale e Unione Europea. Al secondo e terzo anno avranno delle lezioni introduttive sul diritto francese tenute da docenti che verranno dall’università di Toulouse mentre saranno in Francia il quarto e quinto anno con una borsa Erasmus”. Ancora, dal prossimo anno accademico, un percorso di eccellenza, a numero chiuso, che permetterà allo studente di Giurisprudenza di acquisire, con un ulteriore anno di studio, una laurea anche in Economia. Che impostazione avrà questo nuovo percorso? Il piano di studi in legge includerà anche gli esami in Economia aziendale e ragioneria, Metodi matematici, Scienze delle finanze, Economia aziendale (Bilancio), Statistica, Economia e Gestione delle imprese (al posto degli esami a scelta libera). Dopo aver discusso la tesi in Giurisprudenza, poi, ci si iscriverà al secondo anno della Magistrale in Economia e Commercio o Economia Aziendale e Management, avendo prima sostenuto gli esami di Tecnica professionale, Governo ed etica di impresa, Politica economica, un esame a scelta (per accedere alla Magistrale in Economia Aziendale e Management) oppure di Analisi microeconomica, Analisi macroeconomica, Matematica finanziaria, esame a scelta (per Economia e Commercio).
L’intervento del prof. Lorenzo Zoppoli è incentrato sul nuovo Corso Triennale in Scienze dei Servizi Giuridici, del quale è referente: “Corso che ha contenuti e finalità differenti dalla nostra quinquennale oltre che una sua logica ben precisa. Lo abbiamo attivato in coerenza con le innovazioni introdotte nel Corso in Giurisprudenza, per superare l’impostazione monolitica della nostra offerta e per venire incontro alle esigenze che ci sono pervenute dal mondo delle professioni”. Attenzione: “non è un percorso di serie B, non è una minilaurea, ma mira a fornire competenze e cultura giuridica e prospettive occupazionali di qualità”. Numero chiuso fissato a 200 matricole, tre i curricula disponibili: Consulente del lavoro (che accoglierà 100 matricole), Giurista d’Impresa e delle Organizzazioni Pubbliche (50), Giurista del terzo settore (50).
Ore 9.30. L’Aula Coviello e, in videoconferenza, le aule Scaduto, Amirante e 28 sono stracolme di studenti in attesa. Ad introdurre brevemente l’incontro, la moderatrice, prof.ssa Valeria Marzocco, coordinatrice della Commissione Orientamento, Tutorato e Tirocini. Subito la presentazione entra nel vivo con i saluti del prof. Sandro Staiano, Direttore del Dipartimento: “Dove ci troviamo? – chiede – Dove ci troviamo spiritualmente intendo. La nostra università risale al 1224 quando Federico II la fondò come sede di studi giuridici con il chiaro intento di dare determinate competenze ai funzionari dell’impero cioè a quelle figure che avrebbero formato la classe dirigente”. Perché questo richiamo alle origini? Focus dell’intervento è l’innovazione che arriva ad integrare la tradizione consolidata e che il prof. Staiano spiega in questi termini: “Chi, all’epoca, organizzava questi studi pensava già all’immissione nel mondo del lavoro ed ecco il dato tratto dalla tradizione nel cui segno abbiamo innovato la nostra offerta didattica”. Che cosa vuol dire, dunque, innovare gli studi giuridici? Sostanzialmente due cose: “Riportare al centro della vita civile il tema della regolamentazione perché, in un mondo così frammentato e insofferente alle regole, c’è bisogno di chi queste regole sappia costruirle, applicarle e farle rispettare. E, in secondo luogo, raccordare direttamente i nostri studi con la società delle professioni. Finora avevamo un solo percorso, nobile, ma non più in grado di soddisfare le esigenze dei nostri studenti e del mondo del lavoro. Da oggi, ci muoviamo nel segno dell’arricchimento e della differenziazione”. Sulla stessa lunghezza d’onda la prof.ssa Lucia Picardi, Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, che riflette sul ruolo del diritto nella società moderna e pone una domanda dalle molteplici implicazioni: chi è il laureato in Giurisprudenza? “In una società sempre più intercomplessa ed interconnessa, segnata da diverse tensioni e instabilità, c’è sempre più bisogno del diritto. E chi è che conosce il diritto? Il laureato in Giurisprudenza, ovvero una persona di alto livello professionale, con una solida preparazione di base, addestrato al ragionamento critico, aperto alla dimensione internazionale e comparata della materia che studia e consapevole della sua profonda dimensione etica. Il diritto ha una funzione ordinativa, qui formiamo persone che sappiano, appunto, ordinare la realtà moderna, complessa e magmatica”. Questa è l’ottica in cui il Corso di Laurea è stato riformato, all’insegna della flessibilità, dell’approfondimento e della formazione specifica. Ecco le principali novità. Al terzo anno viene inserito il Laboratorio di Scrittura Giuridica da 4 crediti e al quarto l’idoneità di Legal English, l’inglese giuridico. Ancora al quarto anno, gli studenti avranno la possibilità di scegliere uno tra i 13 indirizzi di studio proposti: Costituzionalistico, Pubblica Amministrazione, Forense profilo civilistico, Forense profilo penalistico, Forense profilo amministrativo e tributario, Giurista d’impresa, Internazionale e Unione Europea, Cultura e tradizione giuridica (che si attiverà automaticamente se lo studente non sceglierà un altro percorso), Giurista del lavoro, Tutela del patrimonio culturale, Logistica, navigazione e trasporti, Regolazione amministrazione e mercati. Prosegue la docente: “Nel prossimo anno accademico verrà attivato anche un doppio titolo con l’Università Capitole di Toulouse. Tre studenti selezionati in base al curriculum e alle competenze linguistiche si iscriveranno al programma e seguiranno l’indirizzo Internazionale e Unione Europea. Al secondo e terzo anno avranno delle lezioni introduttive sul diritto francese tenute da docenti che verranno dall’università di Toulouse mentre saranno in Francia il quarto e quinto anno con una borsa Erasmus”. Ancora, dal prossimo anno accademico, un percorso di eccellenza, a numero chiuso, che permetterà allo studente di Giurisprudenza di acquisire, con un ulteriore anno di studio, una laurea anche in Economia. Che impostazione avrà questo nuovo percorso? Il piano di studi in legge includerà anche gli esami in Economia aziendale e ragioneria, Metodi matematici, Scienze delle finanze, Economia aziendale (Bilancio), Statistica, Economia e Gestione delle imprese (al posto degli esami a scelta libera). Dopo aver discusso la tesi in Giurisprudenza, poi, ci si iscriverà al secondo anno della Magistrale in Economia e Commercio o Economia Aziendale e Management, avendo prima sostenuto gli esami di Tecnica professionale, Governo ed etica di impresa, Politica economica, un esame a scelta (per accedere alla Magistrale in Economia Aziendale e Management) oppure di Analisi microeconomica, Analisi macroeconomica, Matematica finanziaria, esame a scelta (per Economia e Commercio).
L’intervento del prof. Lorenzo Zoppoli è incentrato sul nuovo Corso Triennale in Scienze dei Servizi Giuridici, del quale è referente: “Corso che ha contenuti e finalità differenti dalla nostra quinquennale oltre che una sua logica ben precisa. Lo abbiamo attivato in coerenza con le innovazioni introdotte nel Corso in Giurisprudenza, per superare l’impostazione monolitica della nostra offerta e per venire incontro alle esigenze che ci sono pervenute dal mondo delle professioni”. Attenzione: “non è un percorso di serie B, non è una minilaurea, ma mira a fornire competenze e cultura giuridica e prospettive occupazionali di qualità”. Numero chiuso fissato a 200 matricole, tre i curricula disponibili: Consulente del lavoro (che accoglierà 100 matricole), Giurista d’Impresa e delle Organizzazioni Pubbliche (50), Giurista del terzo settore (50).
Carol Simeoli