Giurisprudenza solo memoria e sforzo tecnico?

“Lo studente che intende immatricolarsi a Giurisprudenza deve sapere che va incontro a grandi responsabilità. Nei prossimi anni il Paese troverà il modo per uscire dalla crisi. Coloro che adesso vorranno formarsi come giuristi, dovranno intervenire per la ricostruzione, sfruttando tutte le loro conoscenze”, il prof. Angelo Puglisi, delegato all’orientamento di Dipartimento, parla dritto al cuore delle aspiranti matricole. “La situazione non è delle più rosee. Ma fra sei-sette anni vi dovrà essere per forza di cose un cambiamento. Ed è lì che i futuri laureati troveranno collocazione. Passando dall’impiegato del catasto al giurista d’impresa, all’Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri. La figura del giurista è fra le più duttili e anche fra quelle più ricercate”. Però il docente avverte: “Le molteplici occasioni lavorative offerte dall’indirizzo di studi non devono abbagliare. Scegliere Giurisprudenza come ripiego sarebbe un errore enorme. Diventerebbe un percorso di studi noioso, faticoso e difficilmente accompagnato da successo”. Lo scarto significativo di studenti fra il primo ed il secondo anno la dice lunga sulla complessità del percorso: “Circa il 30% degli studenti lascia il Corso di Laurea al primo anno. Alcuni non riescono a sopportare il forte impatto che si ha con le strutture e il sovraffollamento. Altri, invece, non riescono a gestire l’ansia tipica delle prime esperienze. E poi ci sono quelli che pensano di trovare un percorso medio-facile rispetto ad altre Università più settoriali. Ed è qui che nasce la vera difficoltà di adattamento”. Perché riesce meglio: “Chi è motivato da una forte passione. Lo studente che connette il diritto al sociale, che è spinto da curiosità, che vuole capire i meccanismi del territorio, della politica, è già sulla buona strada. Il diritto, infatti, non è altro che la tecnologia raffinata del funzionamento della società”. E chi invece afferma che il diritto è solo memoria e sforzo tecnico? “Chi racconta queste baggianate non conosce l’anima pulsante della disciplina – ribatte il prof. Puglisi – Chi pensa di imparare il Codice Civile a memoria, ad esempio, senza comprendere i meccanismi che vi sono alla base, è destinato a fallire. A Giurisprudenza si sviluppa il senso critico, la capacità di ragionamento. Ci si confronta con grandi Maestri ed una forte tradizione. Il Codice lo si potrà anche conoscere di pari passo, ma la memoria viene coinvolta solo dopo anni ed anni di esperienza e studio”. Per questo il primo anno: “Bisogna seguire i corsi, ascoltare le lezioni. È qui che avviene l’incontro con la tecnicità del diritto. L’impatto è duro, ma solo seguendo i consigli dei docenti può avvenire una conversione concettuale del mondo giuridico”. I primi esami: “Costituzionale può apparire più semplice perché il linguaggio è molto più vicino alla quotidianità della vita. Istituzioni di diritto romano, invece, può essere considerato più complicato perché sviscera le prime Istituzioni giuridiche. Sono con gli studenti che preferiscono fare le cose difficili per prima. Il diritto non va rimandato, va affrontato”. Un consiglio pratico: “Quando si studia si deve ripetere a voce alta. Studiare solo con gli occhi non basta. Tante volte le matricole commettono questa ingenuità: leggono e credono di aver capito. Invece è solo con la ripetizione vocale che si inizia a familiarizzare con il concetto”. Così agli esami: “Sento spesso affermare che la cosa si è capita ma non la si sa esprimere. Ecco – dice il docente rivolgendosi alle matricole – non fate quest’errore e ripetete a voce alta, anche con qualcuno, fino allo sfinimento. Se il concetto ‘non vi viene’ è perché non l’avete assimilato bene. Lo studio del diritto, i primi tempi, sarà duro. Occorrerà tutta la vostra forza di volontà per non lasciarvi andare”. Ad agevolare l’inserimento delle matricole, vi saranno solo i tutor delle varie discipline: “Quest’anno non avremo l’Ufficio Orientamento. L’Ateneo non ha dato vita al bando. Purtroppo non possiamo ricercare individualmente ogni studente, la funzionalità dello sportello non può essere ricalcata fedelmente”. Tuttavia: “La Commissione Orientamento c’è e farà pressione per la riapertura dell’ufficio. Personalmente sono a disposizione, in Presidenza, per tutti gli studenti. E poi c’è l’attività di tutoraggio che credo vada sfruttata appieno. Al primo anno si utilizza poco questa figura, invece, fin dai primi mesi, occorre avere una guida. Imparate a cogliere tutte le opportunità offerte. Giurisprudenza è vostra, imparate a vivere i suoi spazi e le sue contraddizioni, senza timori”. 
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