Annamaria racconta il suo primo anno di studi

Partenza sprint ed entusiasmo contagioso. Per Annamaria Mauro, 19 anni, Giurisprudenza è solo una questione di precisione. “Sono molto metodica – racconta la matricola – e quando ad ottobre mi sono ritrovata in aula per seguire le lezioni, ho capito che questi studi sono fatti per chi riesce a stare al passo. Così ho trovato subito un metodo di studio. Dopo la confusione dei primi quindici giorni, si inizia a fare sul serio”. Con tutti e tre gli esami del primo semestre all’attivo, Annamaria è intenzionata a non restare indietro. “Ho dato come primo esame Storia del diritto romano (voto 25) a gennaio. Successivamente, a febbraio, ho deciso di provare con Costituzionale. È andata bene, anche se non sono molto soddisfatta del voto. Ho avuto 20, ma a qualcosa, se vuoi finire presto, devi pur rinunciare”. A marzo è stata la volta di Istituzioni di diritto romano (voto 23): “Anche in questo caso ho fatto tutto di corsa. Ora sto preparando Diritto Privato per luglio, la sessione estiva è solo per questa disciplina. Però non mi preoccupo, ad ottobre sono decisa a terminare le materie del primo anno”. 
I punti di forza di Giurisprudenza: “La buona organizzazione degli orari delle lezioni e la disponibilità degli assistenti alle cattedre. Seppur nelle prime settimane la situazione sia molto difficile da gestire, ho trovato conforto nella funzionalità dei corsi. Ad esempio la prof.ssa Giovanna De Minico, ogni settimana pubblicava on-line le lezioni. In questo modo eravamo sempre aggiornati. Seguendo solo tre volte in una settimana, poi, si ha tutto il tempo per studiare a casa”. Gli aspetti negativi: “A volte lo studio del diritto diventa duro, soprattutto quando ci si ritrova di fronte a termini specifici. Purtroppo, non sempre i docenti, durante le spiegazioni, ricordano questa nostra difficoltà”. Così, studiare a casa, da soli, diventa un’impresa. “Per fortuna – spiega la studentessa – in commercio vi sono tanti testi e glossari giuridici che aiutano nella comprensione. Il manuale di Istituzioni, ad esempio, con la terminologia latina, sarebbe stato impossibile senza il supporto di questi libricini”. Anche l’articolazione del calendario di esami pone difficoltà: “Avere tempi morti, ad esempio aprile e maggio, non aiuta. Se ci fosse la possibilità di dare esami tutto l’anno, le cose andrebbero meglio. Non ci sarebbe più bisogno di correre”. 
La studentessa consiglia un codice di comportamento per riuscire al meglio nel primo pezzo di percorso. “Innanzitutto occorre studiare fin dall’inizio, mai pensare di avere molto tempo a disposizione. Gennaio arriva subito e se si pensa a lungo termine, si rischia di essere fregati. Quindi meglio studiare, fin da ottobre, almeno 8 ore al giorno”. Seconda regola: “Andare in Dipartimento, prendere appuntamento con gli assistenti e dar vita ad un dialogo continuo. A volte sono stata a ricevimento con i collaboratori di cattedra anche più di tre ore, per farmi spiegare argomenti per me difficili”. Terzo consiglio: “Trovare un compagno di studi che sappia spronarti”. Un avvertimento: “occorre tanta maturità nel saper gestire lo studio. Giurisprudenza è tutto un calcolo, fra il numero di pagine (quasi sempre più di mille) dei manuali e i giorni che restano per la ripetizione prima dell’esame”. Dunque, “è un percorso che richiede molta motivazione. Anche perché studiare sempre le stesse cose, a lungo termine, se non c’è passione, potrebbe stancare. Personalmente amo il diritto e non credo mi possa annoiare facilmente”. A distanza di quasi un anno, sostiene Annamaria, “rifarei la stessa scelta”. 
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