Federico II e Sannio per il recupero di Palazzo Penne

Palazzo Penne, l’edificio di epoca durazzesca del decumano del mare, sarà finalmente restaurato e restituito agli antichi splendori. Le Università Federico II e del Sannio, infatti, hanno redatto un progetto per recuperare gli spazi abbandonati da anni al degrado e per restituire dignità anche alla annessa Chiesa dei SS Demetrio e Bonifacio, che è da alcuni anni di proprietà dell’Ateneo federiciano. Una svolta, almeno questo è l’augurio di tutti, dopo le travagliatissime vicende legate alla cessione della struttura dalla Regione Campania a L’Orientale in comodato d’uso. L’intervento di recupero del Palazzo non è stato mai realizzato, perché l’Ateneo non aveva i fondi necessari. 
Si riparte, ora, nella speranza di un esito diverso e con più solide basi economiche. L’iniziativa è stata presentata nella Chiesa dei SS Demetrio e Bonifacio lo scorso sei maggio. 
La leva sulla quale fa perno l’operazione, ha detto l’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza, sono i 13,5 milioni di euro ricavati da un finanziamento europeo, sul Fesr 2007 – 2013. “Soldi destinati alla Protezione Civile – ha specificato – che saranno disponibili perché Palazzo Penne diventerà la sede di Arcadis, l’Agenzia regionale per la Protezione civile”. 
L’obiettivo è peraltro più ampio, come ha detto lo stesso Cosenza e come ha ribadito Antonella Di Luggo, del Dipartimento di Architettura dell’Ateneo federiciano. “Puntiamo – ha sottolineato la professoressa – a restituire Palazzo Penne alla città, a renderlo fruibile. Diventerà parte del territorio urbano e sarà un’altra importante attrattiva del centro storico di Napoli”. Analoghe considerazioni quelle di Adele Campanelli, Soprintendente ai Beni archeologici per la Campania: “Il recupero di Palazzo Penne avrà avuto successo se saremo capaci di rendere accessibile al pubblico la storia che racchiude questo edificio. Nessuna chiesa e nessun monumento nascono come tali. Più sono accessibili e compatibili con la modernità, più la storia che essi racchiudono sarà…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 8/2015)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
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