Gli studenti del primo anno di Economia Aziendale, uno dei Corsi di Laurea più affollati, promuovono la Facoltà di Economia della Parthenope, anche se con qualche riserva. Ok l’organizzazione e le strutture, ok l’informatizzazione, qualche lamentela per gli orari dei corsi, in gamba i professori tranne qualche eccezione. “Bisognerebbe modificare l’orario delle lezioni – dice Simone Costanzo, 19 anni, di Frattamaggiore – ho scelto la Parthenope proprio perché per me era la sede più vicina, ma quando ci sono corsi alle otto e mezzo del mattino diventa ugualmente molto difficile essere puntuali”. Simone fa notare anche che ci sono lezioni che è quasi inutile seguire. “Alcuni docenti non sanno spiegare bene, risultano quasi incomprensibili. Ad esempio, De Cicco quando spiega Bilancio. Per il resto la Facoltà funziona bene. Le metto sei e mezzo”. Sette è il voto di Carlo D’Agostino, 21 anni, pure lui di Frattamaggiore e iscritto alla Parthenope per ragioni logistiche. “Sono abbastanza soddisfatto”, riferisce, “anche se alcuni docenti non sanno come spiegare, mentre altri, tipo De Angelis di Matematica, sono troppo severi”. Cosa vuol dire che un professore non sa come spiegare? “Vuol dire che spiega, ma non sa come farsi capire. E questo vale anche per i collaboratori”. Carlo finora ha sostenuto 2 esami su 3 con discreti risultati. Segue tutte le lezioni ma è d’accordo con Simone sul fatto che iniziano troppo presto al mattino. Sull’organizzazione degli esami, invece, non ha nulla da osservare: è buona. Voto finale, lo abbiamo detto, sette. La valutazione è ancora più positiva da parte di Luigi Ammirati, 19 anni, di Pompei. Il suo voto è sette e mezzo. Luigi, che ha scelto Economia alla Parthenope perché ha un punto d’ascolto anche a Torre Annunziata, non condivide il giudizio dei suoi colleghi sulla qualità della docenza, e neppure il marchio di severità affibbiato (in verità non solo dalle matricole, bensì da generazioni di studenti della Parthenope) al prof. Pasquale De Angelis. “Dal punto di vista culturale, questa Facoltà mi piace. Ho dato soltanto Matematica, ma sono soddisfatto, dicono che chi prende Matematica è mezzo laureato”. Soprattutto quando l’esame lo si deve sostenere con il prof. De Angelis, appunto. “Il professore spiega bene, in modo molto lineare. All’inizio del corso è stato sempre presente, poi qualche volta è venuto l’assistente, che però spiega bene ugualmente. Io ho fatto giusto 4 ore di lezioni private, non di più. Se uno studia, l’esame lo supera”. Gli chiediamo se per caso lui non sia un appassionato di matematica. “Sinceramente? No. Ho solo seguito il corso e studiato da entrambi i libri del professore. E comunque un po’ ci sono rimasto male: allo scritto ho preso 30, poi all’orale il prof. mi ha messo 23. Ma va bene così. Per quanto riguarda le altre materie, a parte qualche raro caso, i corsi sono abbastanza facili e l’organizzazione non è male. Solo l’inglese a Villa Doria può creare qualche disagio, perché per uno come me, che viene da Pompei, finire alle cinque del pomeriggio a Posillipo significa tornare a casa alle otto di sera”.
Qualche prof. è
poco comprensibile
poco comprensibile
Ugo Vitiello, 20 anni, dice: “Mi piace l’ambiente, qui. E’ allegro, sono tutti simpatici, il corso è interessante. Però ci sono alcuni professori poco comprensibili quando spiegano, come De Cicco per Bilancio, oppure troppo severi, come Altavilla, che spiega bene ma dovrebbe essere un po’ più cortese e tollerante verso i ragazzi. Non si può pretendere che stiamo seduti tante ore di seguito senza scambiare nemmeno una parola tra noi”. Ugo, quanto al voto, è di manica larga: otto. Sarà per la sede di via Acton: “Mi piace moltissimo, si può stare all’aperto durante la pausa, si vede il mare. Ci vorrebbe solo un po’ di manutenzione in più. Anche dentro: i videoproiettori dovrebbero funzionare meglio”. E sedute all’aperto, sui gradini del cortile, intente a studiare dei quaderni di appunti, stanno Maddalena Saccone e Maria Barra, entrambe di Casoria. Maddalena si è iscritta alla Parthenope perché gliene avevano “parlato bene”. Chi lo ha fatto? La sua amica Maria, che è al secondo anno di Amministrazione e controllo. Le aspettative sono state soddisfatte? “Sì”, dice Maddalena, “soprattutto perché mi sono trovata immediatamente con l’ordinamento Mussi e dunque con un minor numero di esami in programma. Ho seguito i corsi che mi sembravano più importanti e dato due esami. Mi trovo bene e non ho nulla di cui lamentarmi, per adesso. Voto sei e mezzo”. Perché così poco, se non hai nulla di cui lamentarti? “Preferisco non sbilanciarmi. Mantengo le mie riserve”. A lamentarsi, invece, è Maria, che, iscritta con l’ordinamento Zecchino, non ha voluto effettuare il passaggio al Mussi. “La convenienza del passaggio dipende molto dal Corso di Laurea a cui si è iscritti – spiega – Io non avrei risparmiato tanti esami, così ho preferito non cambiare. Ma adesso mi ritrovo con gli orari dei corsi tutti accavallati, e per seguirli dovrei triplicarmi. Sono passata da un’università in cui mi trovavo benissimo a un’università in cui non so più come raccapezzarmi. Dovrebbero fare qualcosa per aiutare chi si trova nella mia situazione”. Voto? Non classificato.
(Sa.Pe.)
(Sa.Pe.)