“All’inizio pensavo di non seguire nemmeno il corso di Storia del diritto romano – afferma Susanna Mauro, matricola – Mi sembrava superfluo perché ritenevo la materia semplice. Per fortuna, convinta da alcuni amici, mi sono trovata catapultata a lezione. È stata un’esperienza bellissima che mi ha ricordato il mio caro liceo classico. Da allora non mi sono più persa una spiegazione e, in tutta onestà, ne ha guadagnato anche la mia preparazione”. “Il corso mi piace molto – dice Chiara Mendola – Come primo impatto universitario è stato proprio ciò che ci voleva. Ho iniziato a studiare fin da ottobre, oggi sono a buon punto. L’esame lo darò a gennaio, sarà il primo della mia carriera. Nel frattempo, studio anche altro ma per rompere il ghiaccio occorre qualcosa di discorsivo come Storia”. La percezione è che Storia sia la prima vera chance che l’Università offra per non mollare gli studi. “Di fronte ad un esame come Costituzionale – commenta Carlotta Gargiulo – hai la sensazione che non sarai mai all’altezza di ripetere e memorizzare tutte quelle nozioni. Poi arriva Storia che, pur complessa, riesce a tranquillizzarti e a farti sentire che ce la puoi fare. Ecco perché si sceglie come primo esame”. “Non è che il programma sia proprio semplice – avverte Fabrizio Lucci – Ancora faccio confusione con i periodi storici e più volte devo soffermarmi per non confondere i vari imperatori. La differenza con le altre discipline studiate fino ad ora sta solo nel diverso tecnicismo. Una cosa è imparare un articolo della Costituzione, un’altra affrontare un esame discorsivo. Poter spaziare nella conversazione è sicuramente diverso dal rispondere a domande a bruciapelo. A lezione, siamo tutti convinti che ci ritroveremo a gennaio per l’esame. Speriamo di non bruciare questa grande opportunità”. Il parallelismo con Istituzioni del diritto romano fa apparire la materia ancora più appetibile. “Studio le discipline in contemporanea – racconta Pamela Mosca – Ho ascoltato il consiglio della docente già da ottobre. Le due discipline hanno tantissimi punti in comune, il manuale di Istituzioni lo considero un prosieguo di quello di Storia. Studiare così mi aiuta. A gennaio sosterrò Storia e a febbraio Istituzioni, per Costituzionale non ho ancora fissato una data precisa”. “Seguirò il consiglio di mio fratello – dice Marco Grillo – Anni fa, quando era una matricola, diede Storia e portò a casa un 28 come primo voto universitario. Mi ha convinto a partire non dall’esame più semplice, come erroneamente si crede, ma da quello che uno studente alle prime armi può sentire più vicino alla realtà scolastica. Così credo si superi l’impaccio iniziale”. Storia non deve essere sottovalutato. “Sento spesso che alla prova ‘si passa facile’ – commenta Valentina Lobianco – Invece non è così. Sono andata a sbirciare tempo fa gli esami: avere un voto dignitoso non è semplice. Un esame può anche essere discorsivo ma se non si hanno le basi di che si parla? A gennaio mi confronterò con questa prima prova, mi preparo da mesi per raggiungere la promozione e un voto soddisfacente. Poi passerò a Costituzionale per cimentarmi con un qualcosa di completamente diverso”.