I talk about, Beni culturali cede la parola agli studenti

To talk, parlare: non sempre raggiungere il traguardo della laurea significa essere in grado di farlo in qualunque contesto ed a qualunque destinatario. Questa la considerazione da cui parte I talk about, la nuova iniziativa che partirà il 31 ottobre nel complesso di San Francesco, Santa Maria Capua Vetere. Promosso dal Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali e ideato dalla prof.ssa Nadia Barrella, Presidente del CdL, l’incontro ruoterà attorno al libro “Cultura senza Capitale. Storia e tradimento di un’idea italiana”, edito da Marsilio e scritto da Simone Verde, storico dell’arte impegnato attualmente nell’esperienza del Louvre di Abu Dhabi. Con una particolarità, però: saranno gli stessi studenti a presentare il libro del ricercatore italiano, abbattendo i classici steccati che di solito separano la cattedra dalla platea dei corsi. Ma per capire la genesi di questa esperienza bisogna ripartire dall’inizio, e l’inizio è nella domanda alla base del saggio di Verde: perché in Italia la cultura non ha un capitale a sua disposizione? Il nostro Paese è il primo per il numero di siti UNESCO presenti sul proprio territorio, ma nonostante ciò investe solo una piccolissima percentuale del proprio PIL nei beni culturali. Alle varie risposte, la prof.ssa Barrella ne aggiunge una che chiama in causa le responsabilità di chi forma gli operatori del settore. “Noi specialisti dei beni culturali”, dice, “spesso non siamo in grado di comunicare con chiarezza in cosa consiste il nostro lavoro e quale importanza esso abbia. Probabilmente è una tendenza dell’Università italiana nel suo complesso. Formiamo grandi esperti settoriali, ma pecchiamo nell’aspetto più divulgativo del nostro mestiere, aspetto che negli altri Paesi è preso in considerazione molto seriamente e che è fondamentale per agire concretamente sul territorio in cui si lavora. Del resto è una tendenza verso la quale ci spinge lo stesso Ministero, dal momento che ci valuta ancora esclusivamente per la ricerca, senza considerare in alcun modo l’attività didattica. Ma non possiamo continuare a scrivere libri che leggeranno in dieci persone, dobbiamo confrontarci con il mondo che c’è fuori. Come Presidente del Corso di Laurea, e come delegata del Placement di Dipartimento, sto lavorando da un anno in questo senso, cercando di dare agli studenti non solo conoscenze specialistiche ma anche competenze nel campo della comunicazione”. Sarebbe potuta essere una normalissima presentazione, ma è alla luce di questa esigenza, per uscire da una certa autoreferenzialità, che è stato scelto di passare il microfono agli studenti. Ad essi (studenti Triennali, Magistrali e Dottorandi), selezionati in base a lettere motivazionali di massimo sei righe inviabili dal sito web del Dipartimento, verrà chiesta un’esposizione orale che approfondisca le tematiche trattate. “La casa editrice Marsilio ci ha riservato dieci copie da regalare ai ragazzi selezionati, una decisione per nulla scontata. Insieme ad un loro responsabile e all’autore, mi occuperò di scegliere tra gli studenti i relatori dell’evento. Abbiamo già ricevuto qualche contributo e speriamo di riceverne tanti altri”.
Uno dei contributi a venire è quello di Angelo, 22 anni, di San Felice a Cancello, al terzo anno della Triennale in Conservazione dei Beni culturali: “Ho intenzione di partecipare e la reputo un’iniziativa molto importante. Qui vengono organizzate tante conferenze, in cui però si crea un distacco tra relatori e studenti che ci impedisce anche soltanto di accostarci all’argomento trattato. Spesso abbiamo paura di non avere le competenze necessarie. In questo caso gli studenti troveranno davanti a loro altri studenti, e secondo me sarà un buon modo per rompere queste barriere. È la prima volta che incontro un approccio del genere in questi anni”. Un’opportunità anche e soprattutto per chi nell’Università comincia ad intravedere il proprio futuro, come fa notare Angelo: “Sarebbe un’occasione per cominciare ad immaginarmi dall’altra parte, per capire se è qualcosa che potrebbe stimolarmi e per la quale sono adatto. Lo puntualizzerò sicuramente nel messaggio da inviare online”. Angelo è iscritto a Beni Culturali, ma se agli studenti di quest’area è riservata la partecipazione alla competizione (se non altro per il tema del saggio in esame), tutto il Dipartimento sarà invitato ad intervenire in occasione della giornata del 31 ottobre, compresi i Corsi di Laurea in Lettere e, perché no, anche persone esterne all’ambiente universitario o provenienti da altri Atenei. Un’alta partecipazione vorrà dire una vittoria per la prof.ssa Barrella, che non esclude di ripetere l’esperienza: “Sto sperimentando. Davanti a me trovo studenti molto diversi da come ero io alla loro età, e sto cercando nuovi metodi didattici che si adeguino ai loro processi di apprendimento. Ho già una lista di possibili libri da far presentare ai ragazzi, ma bisognerà organizzarsi con le case editrici e con gli autori. Vedremo”.
Valerio Casanova
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