IG4U Challenge, vincono gli studenti della Parthenope

“Indipendentemente dal risultato ottenuto, ritengo che sia un’iniziativa interessante e meritevole poiché stimola entusiasmo nei ragazzi che vi partecipano e risulta uno strumento di apprendimento più innovativo, efficace ma anche creativo”, commenta il prof. Renato Passaro, promotore, insieme ai docenti Antonio Thomas, Roberto Cerchione e Ivana Quinto, della sesta edizione della manifestazione IG4U Challenge che si è tenuta nelle giornate del 24 e 25 maggio presso l’Università Parthenope, nella sede del Centro Direzionale. La Business Game Competition ha impegnato studenti della Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale provenienti da otto Atenei del Centro-Sud (Politecnico di Bari, Università della Calabria, Università di Catania, Università di Napoli Federico II, Università di Palermo, Università di Roma Tor Vergata e Università del Salento). Giocava in casa la Parthenope, il cui team dopo diversi round si è classificato al primo posto nell’avvincente sfida che aveva come obiettivo la simulazione virtuale della gestione di un’azienda attraverso l’impiego di una piattaforma sviluppata da Artémat srl.  “Quando l’anno scorso abbiamo partecipato per la prima volta, i nostri studenti si erano già classificati terzi. Quindi, questa rappresenta in qualche modo una doppia vittoria e poi, senza dubbio, un momento formativo per giovani ingegneri gestionali che hanno modo di confrontarsi con studenti di provenienza diversa e avanzare un primo passo nel mondo del lavoro relazionandosi con gli sponsor”, sottolinea il prof. Passaro. Tra gli sponsor presenti: Acciai Terni, Ernst & Young, AlteaIn, Ariston, Engineering, Lidl Italia, Lipari, RAI, aziende che hanno peraltro spiegato ai giovani competitors i possibili percorsi di sviluppo e crescita in ambito economico-gestionale e mostrato i profili professionali più ricercati. In particolare, tre i momenti in cui si è suddivisa la competizione. In tutto, 45 gli studenti partecipanti, selezionati in una prima fase attraverso un test on-line multidisciplinare, l’IGRanking. I primi cinque classificati per ciascuna Università hanno formato le squadre che hanno avuto accesso alla seconda fase della Competition, il Business Game. In cosa consisteva? “I ragazzi formavano un’ipotetica banca d’affari che, stabilito un certo budget, aveva il compito di operare precise scelte d’investimento. Come decidere su quali imprese investire? Hanno analizzato nello specifico le caratteristiche precipue di ciascuna realtà considerando quale di esse fosse più conforme ai trend di mercato presentati nell’ambito del gioco”. La simulazione prevedeva, dunque, “l’acquisto, la ripartizione dell’investimento e, infine, la gestione dell’attività per valutare, a seconda dei risultati emersi, le migliori performance aziendali sia in termini economici che di patrimonio”. Nella terza fase, l’iniziativa ha assunto peraltro i tratti di un Career Day, “perché gli studenti hanno presentato in lingua inglese il proprio curriculum personale nel giro di pochi minuti grazie al momento ‘Pitch yourself’, dimostrando una buona preparazione sul piano dei contenuti, ma un po’ di carenze sul piano delle competenze linguistiche, compensate però da ottime capacità relazionali nel rapportarsi sia con le aziende che con i propri colleghi e intessere una fitta rete di rapporti a livello sia accademico che professionale”. Infatti, si può dire che “i ragazzi che hanno partecipato l’anno scorso si sono introdotti nel mercato del lavoro proprio grazie a questi contatti”. Per spiegare nel dettaglio la strategia messa in campo dal team Parthenope, sarà a breve organizzata un’altra giornata di formazione, così da istituire un momento di mentorship. “Organizzeremo con i ragazzi un incontro in cui faranno da mentori raccontando ad altri studenti la propria esperienza, e vi potranno partecipare anche coloro che hanno preso parte alle selezioni del Test-Game, un numero molto ampio, così che possano essere guidati tramite le giuste indicazioni di approccio. Vogliamo cercare di massimizzare il risultato riportato con lo scopo di redistribuire i saperi anche a chi fisicamente non ha potuto accedere alla competizione”. Un quesito alla base dell’iniziativa: come si riconosce il potenziale di un’azienda che può diventare leader di mercato? “Servono sia competenze d’ambito economico-gestionale che ingegneristico-tecnologico perché il profilo culturale dell’ingegnere gestionale si nutre di entrambi gli aspetti. Certamente, i processi di sviluppo relativi alle tecnologie sono fondamentali per la valutazione”. Intanto, per il futuro “vorremmo coinvolgere anche altre Università per creare un tessuto di capitale sociale e incrementare le opportunità per i nostri iscritti consentendo loro di avvicinarsi al mondo delle imprese”. Proprio lo scorso 17 maggio si è svolto analogamente un altro Business Game con la partecipazione di NTT Data, un’importante multinazionale nell’ambito IT services con la finalità di elaborare una proposta di business applicata alla Wearable Technology. “I vincitori di quest’anno – il team Parthenope e Federico II – avranno l’opportunità di entrare in NTT DATA per uno stage”. Ma ancora molte le opportunità accessibili: “gli studenti stanno frequentando un corso extracurricolare parallelo a Gestione dell’Innovazione e dei progetti presso l’ISPM, l’Istituto Italiano di Project Management, e dopo aver sostenuto l’esame a giugno otterranno la certificazione”.
Sabrina Sabatino
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