Il Dipartimento come una seconda casa

Un’atmosfera familiare. Alberto Cervera parla del Dipartimento come una seconda casa: “Sono rappresentante del Corso di Laurea in Biotecnologie. In Dipartimento siamo coesi, una famiglia”. Il ragazzo elenca poi una serie di servizi: “Abbiamo tante strutture che favoriscono l’apprendimento. C’è una biblioteca molto fornita che ci permette di fruire di testi anche usciti da qualche anno e l’Ateneo offre un servizio di biblioteca online. Abbiamo anche aule studio dove poter sostare. Uno dei punti di forza del Dipartimento è sicuramente l’avere incrementato la parte pratica”. Tommasina Pecoraro spiega ai giovani ascoltatori cosa sia un dottorato di ricerca: “Sono una dottoranda in Scienze della Nutrizione. Lavoro nell’ambito della chimica degli alimenti della nutrizione umana, in particolare del laboratorio di chimica degli alimenti. Il dottorato è un ulteriore percorso di studi che, per me, ha seguito la laurea in Farmacia”. Anche Angelo Fenti è un dottorando: “Mi sono laureato alla Triennale in Scienze Ambientali e poi ho proseguito con Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio. Il mio percorso da studente è stato caratterizzato da una forte multidisciplinarietà dei corsi”. Poi un consiglio: “Fate tesoro delle esperienze di laboratorio che sono un raccordo tra università e mondo del lavoro”. Andrea Corvino, anche lui dottorando, ricorda che la laurea in Farmacia consente anche l’insegnamento nelle scuole. Contagia tutti con il suo entusiasmo Chiara Russo: “biologa, assegnista di ricerca del Distabif. Da piccola mi piacevano la natura e gli organismi viventi, quindi ho studiato Scienze Biologiche in Triennale e Biologia in Magistrale. Quando ero una matricola e vedevo i ragazzi più grandi in laboratorio, in camice, mi chiedevo come fare a seguire le loro orme. Poi ho scoperto che, per scrivere la tesi, c’era bisogno del laboratorio”. Tante le emozioni che ricorda Chiara: “All’inizio non distinguevo gli strumenti, avevo paura di rompere qualcosa. I ragazzi più grandi e i dottorandi mi hanno insegnato e alla fine sono diventata autonoma. Poi ho cominciato il dottorato, una bellissima esperienza in cui cambia il tuo approccio alla ricerca”. Chiara è stata anche in America, “a Boston, nel febbraio 2015. Ma ho sbagliato periodo perché ci fu una grandissima tormenta di neve. Lì sono stata in un campus bellissimo con campi da tennis, da ping pong, piscina, palestra, laboratori grandissimi”. Un consiglio: “Non bisogna avere paura delle nuove esperienze, ma farsi avanti e affrontare con coraggio tutto quello che ci può spaventare. Per raggiungere gli obiettivi dobbiamo imparare a superare i nostri limiti”.
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