Il Preside: “Gli studenti per noi non sono una scocciatura ma una risorsa”

“Iscriversi ad Agraria deve essere una scelta motivata. Bisogna essere portati per le discipline scientifiche in quanto materie come fisica, chimica, matematica, biologia, sono i pilastri della Facoltà. Inoltre, ci dev’essere interesse per il saper fare, per gli studi applicativi”, afferma il Preside della Facoltà Paolo Masi. Scienze Forestali e Ambientali, Tecnologie Agrarie, Tecnologie Alimentari, Viticoltura ed Enologia: i quattro Corsi di Laurea attivati, tutti ad accesso libero, tranne l’ultimo. Le matricole devono sostenere dei “test di valutazione, non selettivi, sulle materie base. Chi non riesce a superarli con un buon esito, avrà dei debiti formativi che potrà estinguere durante l’anno”. Nel percorso di studi non saranno previste finestre d’esami durante i corsi. Una scelta che paga, fa notare il Preside, se “Agraria è la migliore Facoltà in termini di mortalità degli studenti, cioè la percentuale di quanti si iscrivono e poi conseguono la laurea è molto alta”. Un altro dato confortante (diffuso dal Consorzio Interuniversitario Almalaurea): “il 90% degli studenti che hanno frequentato questa Facoltà rifarebbe di nuovo questa scelta”.
Suggestiva la sede della Facoltà: la Reggia Borbonica di Portici, custode di una tradizione ancestrale (nel 1872 fu istituita la Scuola Superiore di Agricoltura). Le aule sono dislocate nel complesso Mascabruno e nella vegetazione del bellissimo Parco Gussone. Laboratori per le esercitazioni, serre, biblioteche, orto botanico, musei, vanno a completare e a definire una struttura che si presenta come un campus nel verde. “Gli studenti hanno la fortuna di studiare in una bellissima struttura. Hanno a disposizione una serie di spazi utili per sostare tutto il tempo in Facoltà: aule studio, bar, mensa, laboratori”, sottolinea il Preside. Le diciassette aule disponibili non sono state sufficienti lo scorso anno quando, “dato il numero elevato degli iscritti, abbiamo collegato le aule con il circuito della videoconferenza. Quest’anno abbiamo lavorato per ottenere delle aule più grandi”. A disposizione degli studenti anche un “Laboratorio Linguistico attrezzato con madrelingua in sede, chi ha il debito in inglese può recuperarlo tranquillamente. L’inglese è una disciplina fondamentale soprattutto per chi vuole lavorare nell’ambito industriale”.
L’ambiente è vivace e favorisce il contatto tra studenti e docenti: “il corpo docente è giovane e motivato, svolge la sua attività di “ricercatore” in loco perché ci sono i laboratori, segue da vicino gli studenti che hanno a disposizione anche un centro per l’orientamento e uno sportello di consulenza psicologica. Gli studenti per noi non sono una scocciatura, ma una risorsa”. 
Le informazioni sulla Facoltà sono reperibili sul sito (www.agraria.unina.it) “che noi aggiorniamo e curiamo molto”.
Prospettive occupazionali? I laureati, afferma il Preside, “non hanno molte difficoltà di inserimento lavorativo. Nel giro di qualche anno dal conseguimento del titolo riescono a trovare lavoro nel mercato industriale. La nostra è una Facoltà rivolta alla produzione: il settore agroalimentare è il primo reparto del settore produttivo nazionale italiano. Altra prospettiva sorretta da una buona preparazione è la libera professione”.
Agraria è a cura di
Valentina Passaro
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