Superato il giro di boa delle prove di selezione, tutto è pronto, ad Architettura, per l’inizio delle lezioni del primo anno. Tra le matricole attesa, curiosità ed i timori che sempre si accompagnano all’inizio di un nuovo percorso. Le caratteristiche dei tre Corsi di Laurea, la strutturazione del primo anno, i consigli su come affrontare gli studi ma anche il post-laurea: gli argomenti affrontati con i Presidenti di Architettura Magistrale, Scienze dell’Architettura, Urbanistica.
ARCHITETTURA MAGISTRALE. “Il primo anno – dice la prof.ssa Roberta Amirante – è tutto incentrato sulle discipline di base. Sui mattoni, insomma, indispensabili a costruire un architetto”. In particolare: Storia dell’architettura contemporanea, Disegno dell’architettura, Analisi matematica I, Geometria, Laboratorio di composizione architettonica e urbana, Urbanistica. “Una delle particolarità”, nota la docente, “è la cronologia inversa della Storia dell’architettura. Si parte con quella contemporanea e poi, al secondo anno, gli studenti affrontano la storia dell’architettura moderna”. I laboratori, aggiunge la professoressa, rappresentano il filo rosso che accompagna gli studenti anno dopo anno, fino alla laurea. “Si fondano sull’imparare facendo e richiedono la partecipazione attiva degli studenti. Uno dei motivi per i quali ad Architettura vige il numero programmato è, appunto, la necessità di evitare il sovraffollamento durante le ore di laboratorio”.
Il futuro degli architetti? “Molto dipende dalla qualità della formazione universitaria. Insomma, è fondamentale che gli studenti facciano tesoro di tutte le opportunità di crescita: lezioni, laboratori, tirocini, mostre e quant’altro. Le strade, dopo la laurea, sono essenzialmente due. La prima, quella della libera professione, resta la più agognata dagli studenti. E’ importante ricordare che oggi i piccoli studi professionali sopravvivono con difficoltà, specialmente nelle realtà metropolitane. La seconda strada è quella della pubblica amministrazione. Va detto, però, che il rapporto tra un architetto e la pubblica amministrazione avviene spesso anche attraverso forme diverse dall’assunzione. Per esempio, con contratti di consulenza e di collaborazione esterna”.
SCIENZE DELL’ARCHITETTURA. Perizie, ristrutturazioni d’interni, manutenzioni, progettazioni di piccoli edifici: ecco alcune delle attività che possono svolgere coloro i quali conseguono la Laurea Triennale in Scienze dell’architettura. “Sono in effetti le attività – spiega il prof. Antonio Lavaggi – che occupano gran parte degli architetti, compresi quelli che, avendo conseguito la Laurea Magistrale, hanno diritto ad iscriversi all’albo nella sezione senior”. Scorrendo il nuovo Manifesto degli studi, in vigore dall’anno accademico 2011–2012, si evince che non cambia molto, nell’organizzazione del primo anno, rispetto al passato. Le matricole affronteranno corsi semestrali e corsi annuali. Questi ultimi sono: Istituzioni di matematica e geometria; Disegno dell’Architettura, Laboratorio di progettazione architettonica. Tra i corsi semestrali: Storia dell’architettura I, Costruzione delle opere di architettura. Fondamenti di informatica ed Inglese prevedono una prova finale di idoneità. “I consigli per le matricole – dice il prof. Lavaggi – sono sostanzialmente quelli classici. Occorre molta disponibilità a frequentare con costanza ed a studiare, preparando gli esami con assiduità, giorno per giorno”. Alla Triennale in Scienze dell’architettura corrisponde la Laurea Magistrale in Progettazione architettonica.
URBANISTICA. “Esserci, venire, seguire. Insomma: partecipare. Non ci sono particolari consigli da dare, al di fuori di questo”. Parole della prof.ssa Daniela Lepore. “Tra le materie del primo anno”, dice la docente, “quella di fronte a cui gli studenti incontrano più difficoltà è in genere Matematica. E’ l’unico esame scientifico. Lo si affronta frequentando con assiduità, studiando giorno per giorno, interrogando i docenti per chiedere chiarimenti”. Un altro insegnamento fondamentale del I anno è il Laboratorio di Impostazione. “Lo scorso anno – riferisce la Presidente del Consiglio di Corso di Laurea – lo dedicammo ad alcune piazze del centro storico. Potremmo anche riproporre quell’argomento”.
Fabrizio Geremicca
ARCHITETTURA MAGISTRALE. “Il primo anno – dice la prof.ssa Roberta Amirante – è tutto incentrato sulle discipline di base. Sui mattoni, insomma, indispensabili a costruire un architetto”. In particolare: Storia dell’architettura contemporanea, Disegno dell’architettura, Analisi matematica I, Geometria, Laboratorio di composizione architettonica e urbana, Urbanistica. “Una delle particolarità”, nota la docente, “è la cronologia inversa della Storia dell’architettura. Si parte con quella contemporanea e poi, al secondo anno, gli studenti affrontano la storia dell’architettura moderna”. I laboratori, aggiunge la professoressa, rappresentano il filo rosso che accompagna gli studenti anno dopo anno, fino alla laurea. “Si fondano sull’imparare facendo e richiedono la partecipazione attiva degli studenti. Uno dei motivi per i quali ad Architettura vige il numero programmato è, appunto, la necessità di evitare il sovraffollamento durante le ore di laboratorio”.
Il futuro degli architetti? “Molto dipende dalla qualità della formazione universitaria. Insomma, è fondamentale che gli studenti facciano tesoro di tutte le opportunità di crescita: lezioni, laboratori, tirocini, mostre e quant’altro. Le strade, dopo la laurea, sono essenzialmente due. La prima, quella della libera professione, resta la più agognata dagli studenti. E’ importante ricordare che oggi i piccoli studi professionali sopravvivono con difficoltà, specialmente nelle realtà metropolitane. La seconda strada è quella della pubblica amministrazione. Va detto, però, che il rapporto tra un architetto e la pubblica amministrazione avviene spesso anche attraverso forme diverse dall’assunzione. Per esempio, con contratti di consulenza e di collaborazione esterna”.
SCIENZE DELL’ARCHITETTURA. Perizie, ristrutturazioni d’interni, manutenzioni, progettazioni di piccoli edifici: ecco alcune delle attività che possono svolgere coloro i quali conseguono la Laurea Triennale in Scienze dell’architettura. “Sono in effetti le attività – spiega il prof. Antonio Lavaggi – che occupano gran parte degli architetti, compresi quelli che, avendo conseguito la Laurea Magistrale, hanno diritto ad iscriversi all’albo nella sezione senior”. Scorrendo il nuovo Manifesto degli studi, in vigore dall’anno accademico 2011–2012, si evince che non cambia molto, nell’organizzazione del primo anno, rispetto al passato. Le matricole affronteranno corsi semestrali e corsi annuali. Questi ultimi sono: Istituzioni di matematica e geometria; Disegno dell’Architettura, Laboratorio di progettazione architettonica. Tra i corsi semestrali: Storia dell’architettura I, Costruzione delle opere di architettura. Fondamenti di informatica ed Inglese prevedono una prova finale di idoneità. “I consigli per le matricole – dice il prof. Lavaggi – sono sostanzialmente quelli classici. Occorre molta disponibilità a frequentare con costanza ed a studiare, preparando gli esami con assiduità, giorno per giorno”. Alla Triennale in Scienze dell’architettura corrisponde la Laurea Magistrale in Progettazione architettonica.
URBANISTICA. “Esserci, venire, seguire. Insomma: partecipare. Non ci sono particolari consigli da dare, al di fuori di questo”. Parole della prof.ssa Daniela Lepore. “Tra le materie del primo anno”, dice la docente, “quella di fronte a cui gli studenti incontrano più difficoltà è in genere Matematica. E’ l’unico esame scientifico. Lo si affronta frequentando con assiduità, studiando giorno per giorno, interrogando i docenti per chiedere chiarimenti”. Un altro insegnamento fondamentale del I anno è il Laboratorio di Impostazione. “Lo scorso anno – riferisce la Presidente del Consiglio di Corso di Laurea – lo dedicammo ad alcune piazze del centro storico. Potremmo anche riproporre quell’argomento”.
Fabrizio Geremicca