I primi numeri sulle immatricolazioni all’Orientale, dopo la razionalizzazione dell’offerta formativa, sembrano riservare non poche sorprese: anche se non si registrano flessioni significative rispetto allo scorso anno, sembra essere cambiata, invece, la ‘geografia’ delle scelte.
Da una prima analisi (il termine per immatricolarsi è scaduto il 9 novembre ma fino al 31 dicembre ci si può ancora iscrivere versando una mora di 70 euro), sembra che gli studenti abbiano preferito i Corsi di Laurea considerati più ‘tradizionali’, penalizzando percorsi troppo di nicchia.
“E’ un momento di forte incertezza per il sistema universitario e di crisi economica generale, per cui lo studente tende a dirigersi verso posizioni più tradizionali, che possano offrirgli scenari più stabili”, spiega così il fenomeno il Preside di Lingue Augusto Guarino, mentre il Preside di Scienze Politiche Amedeo Di Maio sottolinea “si sta verificando un calo generale di iscritti all’università a livello nazionale – che interessa anche le Facoltà di Scienze Politiche – dovuto, penso, alla crisi economica, alle difficoltà delle famiglie. E’ proprio in periodi come questo che le aspettative, economiche o culturali che siano, legate all’istruzione universitaria vengono disattese o passano in secondo piano. Anche Facoltà che continuano ad essere sovraffollate non possono ignorare la questione. Inoltre, proprio in un momento in cui il sistema universitario avrebbe bisogno di stabilità al suo interno trova, invece, nelle continue riforme fonti crescenti di insicurezza”.
Alla Facoltà di Lingue sono circa 450 gli immatricolati per il Corso in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe, mentre sono 110 quelli che hanno scelto Plurilinguismo e Interculturalità nel Mediterraneo, interfacoltà con Lettere. Una situazione inattesa per il Preside Guarino: “Plurilinguismo, che nasce da due vecchi CdL della 509, avrebbe dovuto raccogliere un gruppo di studenti più ampio mentre il Corso di Lingue, che grossomodo mantiene intatto il bacino d’utenza, ha avuto un aumento di iscritti. Questi dati hanno anche generato alcuni problemi per quanto riguarda l’organizzazione degli spazi. Nel secondo semestre rivedremo la distribuzione delle aule e probabilmente dovremo sdoppiare alcuni corsi per evitare sovraffollamenti”.
Meno sorpresa, invece, la Preside di Lettere Amneris Roselli: “la risposta degli studenti si è attestata sui numeri dello scorso anno. Questo vuol dire che hanno recepito in maniera consapevole le novità introdotte dal 270. Sono colpita, invece, dal grande numero di studenti che sta seguendo i corsi e dal vedere le aule così affollate: effettivamente oltre le nostre aspettative. Nel secondo semestre bisognerà trovare delle soluzioni per risolvere il problema”. A Lettere il Corso più scelto continua ad essere Lingue, Lettere e Culture Comparate con oltre 330 iscritti, quello più piccolo Civiltà antiche e Archeologia: Oriente e Occidente è il più ‘piccolo’ con soli 35 iscritti, “forse in questo caso speravamo in qualcosa in più”, confessa la Preside.
Da analizzare con cura sono i numeri del nuovo Corso di Lingue e Culture orientali ed africane, interfacoltà tra Lettere e Studi Arabo Islamici: registra in totale 187 iscritti di cui 27 per il curriculum Islam, 6 per il curriculum Africa e 154 per il curriculum Asia. Se per la Preside Roselli “si tratta un Corso che è andato piuttosto bene e ha visto aumentare gli studenti di Lettere interessati a questi studi”, per il Preside della Facoltà di Studi Arabo Islamici Agostino Cilardo si è trattato del crollo del ruolo dell’islamistica all’interno dell’Ateneo. “Solo a gennaio – spiega – si potranno tirare le somme ma un primo paragone con i dati dello scorso anno conferma un calo significativo. Lo scorso anno si erano iscritti al Corso triennale presso la nostra Facoltà 37 studenti ma c’erano anche quelli che, pur iscritti a Lettere, sceglievano di studiare islamistica e arabistica. Oggi questi ultimi sembrano spariti”. Cilardo ritiene necessaria una attenta ed approfondita analisi della situazione e “una valutazione critica delle modifiche apportate con il 270”. Poi fa notare: “i dati sulle iscrizioni alla Magistrale in Scienze delle Lingue, Storia e Cultura del Mediterraneo e dei Paesi Islamici mostrano che quando offriamo un curriculum unico e ben definito raccogliamo l’interesse degli studenti: sono circa 70 i ragazzi che hanno sostenuto il colloquio d’ingresso, di cui 23 già si sono iscritti e di questi il 90% proviene da altri Atenei (Palermo, Messina, Bologna) e viene da noi per approfondire i suoi studi come altrove non potrebbe fare”.
Calo di immatricolazioni (i dati sono aggiornati al 12 novembre) anche per il Corso di Laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, di circa il 12%, con 290 iscritti: “I dati non sono completi – spiega il Preside – Credo, comunque, che il calo si stabilizzerà intorno al 10%”.
Valentina Orellana
Da una prima analisi (il termine per immatricolarsi è scaduto il 9 novembre ma fino al 31 dicembre ci si può ancora iscrivere versando una mora di 70 euro), sembra che gli studenti abbiano preferito i Corsi di Laurea considerati più ‘tradizionali’, penalizzando percorsi troppo di nicchia.
“E’ un momento di forte incertezza per il sistema universitario e di crisi economica generale, per cui lo studente tende a dirigersi verso posizioni più tradizionali, che possano offrirgli scenari più stabili”, spiega così il fenomeno il Preside di Lingue Augusto Guarino, mentre il Preside di Scienze Politiche Amedeo Di Maio sottolinea “si sta verificando un calo generale di iscritti all’università a livello nazionale – che interessa anche le Facoltà di Scienze Politiche – dovuto, penso, alla crisi economica, alle difficoltà delle famiglie. E’ proprio in periodi come questo che le aspettative, economiche o culturali che siano, legate all’istruzione universitaria vengono disattese o passano in secondo piano. Anche Facoltà che continuano ad essere sovraffollate non possono ignorare la questione. Inoltre, proprio in un momento in cui il sistema universitario avrebbe bisogno di stabilità al suo interno trova, invece, nelle continue riforme fonti crescenti di insicurezza”.
Alla Facoltà di Lingue sono circa 450 gli immatricolati per il Corso in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe, mentre sono 110 quelli che hanno scelto Plurilinguismo e Interculturalità nel Mediterraneo, interfacoltà con Lettere. Una situazione inattesa per il Preside Guarino: “Plurilinguismo, che nasce da due vecchi CdL della 509, avrebbe dovuto raccogliere un gruppo di studenti più ampio mentre il Corso di Lingue, che grossomodo mantiene intatto il bacino d’utenza, ha avuto un aumento di iscritti. Questi dati hanno anche generato alcuni problemi per quanto riguarda l’organizzazione degli spazi. Nel secondo semestre rivedremo la distribuzione delle aule e probabilmente dovremo sdoppiare alcuni corsi per evitare sovraffollamenti”.
Meno sorpresa, invece, la Preside di Lettere Amneris Roselli: “la risposta degli studenti si è attestata sui numeri dello scorso anno. Questo vuol dire che hanno recepito in maniera consapevole le novità introdotte dal 270. Sono colpita, invece, dal grande numero di studenti che sta seguendo i corsi e dal vedere le aule così affollate: effettivamente oltre le nostre aspettative. Nel secondo semestre bisognerà trovare delle soluzioni per risolvere il problema”. A Lettere il Corso più scelto continua ad essere Lingue, Lettere e Culture Comparate con oltre 330 iscritti, quello più piccolo Civiltà antiche e Archeologia: Oriente e Occidente è il più ‘piccolo’ con soli 35 iscritti, “forse in questo caso speravamo in qualcosa in più”, confessa la Preside.
Da analizzare con cura sono i numeri del nuovo Corso di Lingue e Culture orientali ed africane, interfacoltà tra Lettere e Studi Arabo Islamici: registra in totale 187 iscritti di cui 27 per il curriculum Islam, 6 per il curriculum Africa e 154 per il curriculum Asia. Se per la Preside Roselli “si tratta un Corso che è andato piuttosto bene e ha visto aumentare gli studenti di Lettere interessati a questi studi”, per il Preside della Facoltà di Studi Arabo Islamici Agostino Cilardo si è trattato del crollo del ruolo dell’islamistica all’interno dell’Ateneo. “Solo a gennaio – spiega – si potranno tirare le somme ma un primo paragone con i dati dello scorso anno conferma un calo significativo. Lo scorso anno si erano iscritti al Corso triennale presso la nostra Facoltà 37 studenti ma c’erano anche quelli che, pur iscritti a Lettere, sceglievano di studiare islamistica e arabistica. Oggi questi ultimi sembrano spariti”. Cilardo ritiene necessaria una attenta ed approfondita analisi della situazione e “una valutazione critica delle modifiche apportate con il 270”. Poi fa notare: “i dati sulle iscrizioni alla Magistrale in Scienze delle Lingue, Storia e Cultura del Mediterraneo e dei Paesi Islamici mostrano che quando offriamo un curriculum unico e ben definito raccogliamo l’interesse degli studenti: sono circa 70 i ragazzi che hanno sostenuto il colloquio d’ingresso, di cui 23 già si sono iscritti e di questi il 90% proviene da altri Atenei (Palermo, Messina, Bologna) e viene da noi per approfondire i suoi studi come altrove non potrebbe fare”.
Calo di immatricolazioni (i dati sono aggiornati al 12 novembre) anche per il Corso di Laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, di circa il 12%, con 290 iscritti: “I dati non sono completi – spiega il Preside – Credo, comunque, che il calo si stabilizzerà intorno al 10%”.
Valentina Orellana