E’ il primo laboratorio sui nuovi media organizzato a L’Orientale quello tenuto da Giulio Gargia. “L’idea è nata dalla Facoltà di Lettere, dove il settore non aveva ancora uno spazio proprio. Nell’ambito della comunicazione interculturale si sta lavorando molto sui mass media ed era necessario offrire ai ragazzi questa opportunità”. Il laboratorio, partito il 9 novembre, si svilupperà lungo tutto il primo semestre con appuntamenti ogni lunedì dalle 11 alle 13. Lo frequentano 52 studenti. “L’aula telematica, nella quale si tengono le lezioni, ha solo 52 postazioni, quindi sono stato costretto a selezionare i partecipanti”, aggiunge Gargia.
Il percorso prevede due sezioni. “Nella parte teorica si studiano le definizioni e le differenze tra vecchi e nuovi media – dai social network tipo Facebook ai siti come Youtube, fino agli strumenti (videocamere digitali o webcam) che hanno modificato la nostra percezione nei confronti del mondo esterno permettendoci di filmare tutto e sempre e rivederlo subito. I nuovi media verranno studiati nell’ottica della comprensione dello strumento anche nella sua parte tecnica, quindi la trasmissione dati e il passaggio dall’analogico al digitale, con uno sguardo rivolto anche al passato e a quelle tecnologie che non hanno avuto fortuna e sono rimaste inutilizzate”. Durante la parte pratica i ragazzi metteranno a frutto le conoscenze e, al termine del laboratorio, produrranno un elaborato finale, utilizzando rigorosamente uno dei nuovi media.
Agli studenti non sono richieste conoscenze pregresse anche perché “quelli che analizziamo – sottolinea Gargia – sono strumenti che sicuramente conoscono ed usano ogni giorno” e lo scopo del laboratorio è quello di fornire una base culturale più ampia, che vada al di là dell’utilizzo intuitivo.
I partecipanti acquisiranno 4 crediti. Per chi è interessato all’argomento e non è rientrato fra i prescelti, dal secondo semestre prenderà il via il Laboratorio di Giornalismo Internazionale, “altrettanto stimolante e che parte dalle stesse premesse”, assicura il dott. Gargia.
Il percorso prevede due sezioni. “Nella parte teorica si studiano le definizioni e le differenze tra vecchi e nuovi media – dai social network tipo Facebook ai siti come Youtube, fino agli strumenti (videocamere digitali o webcam) che hanno modificato la nostra percezione nei confronti del mondo esterno permettendoci di filmare tutto e sempre e rivederlo subito. I nuovi media verranno studiati nell’ottica della comprensione dello strumento anche nella sua parte tecnica, quindi la trasmissione dati e il passaggio dall’analogico al digitale, con uno sguardo rivolto anche al passato e a quelle tecnologie che non hanno avuto fortuna e sono rimaste inutilizzate”. Durante la parte pratica i ragazzi metteranno a frutto le conoscenze e, al termine del laboratorio, produrranno un elaborato finale, utilizzando rigorosamente uno dei nuovi media.
Agli studenti non sono richieste conoscenze pregresse anche perché “quelli che analizziamo – sottolinea Gargia – sono strumenti che sicuramente conoscono ed usano ogni giorno” e lo scopo del laboratorio è quello di fornire una base culturale più ampia, che vada al di là dell’utilizzo intuitivo.
I partecipanti acquisiranno 4 crediti. Per chi è interessato all’argomento e non è rientrato fra i prescelti, dal secondo semestre prenderà il via il Laboratorio di Giornalismo Internazionale, “altrettanto stimolante e che parte dalle stesse premesse”, assicura il dott. Gargia.