Al via la prima sessione esami per le matricole di Ingegneria Meccanica che, in questo periodo, sono alle prese con Fisica I, Analisi I ed Elementi di Informatica.
A buon punto, Manuele De Felice. “Ho già sostenuto Analisi I e Fisica I e, fortunatamente, li ho passati entrambi. Temevo maggiormente l’orale di Analisi perché avevo studiato poco, ma, alla fine, ho incontrato più difficoltà con lo scritto di Fisica. Non era come me l’aspettavo, mi ero preparato ad un esame diverso. Immaginavo, infatti, che prevedesse anche delle domande teoriche e, invece, solo esercizi. Alla fine non serviva neanche aprire il libro”. Lo studente è un po’ polemico anche rispetto al periodo dei corsi: “il primo impatto con l’università è stato abbastanza positivo. A metà semestre, però, i professori hanno iniziato a cambiare gli orari o a non presentarsi per alcuni giorni. Magari in una settimana erano programmati tre corsi e non se ne teneva nemmeno uno, mentre quella successiva, dovendo recuperare le lezioni perse, bisognava seguire cinque ore consecutive di Analisi in un’unica giornata. È vero che i professori non possono rinunciare ai convegni e che, comunque, siamo stati sempre avvisati, ma, per chi non abita in zona o prende altri impegni sulla base degli orari stabiliti dal calendario accademico, molte volte diventa difficile conciliare il tutto”.
A buon punto, Manuele De Felice. “Ho già sostenuto Analisi I e Fisica I e, fortunatamente, li ho passati entrambi. Temevo maggiormente l’orale di Analisi perché avevo studiato poco, ma, alla fine, ho incontrato più difficoltà con lo scritto di Fisica. Non era come me l’aspettavo, mi ero preparato ad un esame diverso. Immaginavo, infatti, che prevedesse anche delle domande teoriche e, invece, solo esercizi. Alla fine non serviva neanche aprire il libro”. Lo studente è un po’ polemico anche rispetto al periodo dei corsi: “il primo impatto con l’università è stato abbastanza positivo. A metà semestre, però, i professori hanno iniziato a cambiare gli orari o a non presentarsi per alcuni giorni. Magari in una settimana erano programmati tre corsi e non se ne teneva nemmeno uno, mentre quella successiva, dovendo recuperare le lezioni perse, bisognava seguire cinque ore consecutive di Analisi in un’unica giornata. È vero che i professori non possono rinunciare ai convegni e che, comunque, siamo stati sempre avvisati, ma, per chi non abita in zona o prende altri impegni sulla base degli orari stabiliti dal calendario accademico, molte volte diventa difficile conciliare il tutto”.
Analisi, meglio azzerare lo studio scolastico
Ilaria si mostra abbastanza ottimista: “Ho già superato Fisica I e una parte di Fondamenti di Informatica. Adesso sto preparando Analisi I, uno scoglio per le matricole di Ingegneria. Tuttavia mi ritengo molto fortunata perché due professori su tre ci hanno dato la possibilità di sostenere prove intercorso, distribuendo meglio il carico di studio”. La studentessa, poi, torna a parlare di Analisi I: “È una materia molto importante per noi, quindi va studiata nel modo giusto e con grande impegno. La difficoltà maggiore sta nell’approcciarsi ad una disciplina familiare, come la matematica, in un modo completamente diverso. Provengo da un liceo scientifico e, in pratica, tutto ciò che ho studiato durante i cinque anni di scuola superiore è inserito in questo esame, con la differenza che molte delle cose che per me prima erano scontate non si sono rivelate tali o, comunque, mi sono venuti molti dubbi, che ho potuto eliminare solo ricominciando da zero e spesso mettendo da parte ciò che avevo imparato meccanicamente alle superiori. Non bisogna accettare per fede, ma cercare di comprendere realmente tutti gli esercizi e i teoremi previsti”. Su questo primo semestre, parere positivo: “Mi piace la vita universitaria, anche se richiede maturità e impegno. Certo, mi manca un po’ l’atmosfera familiare della classe e la disponibilità dei professori, però non mi dispiace nemmeno questa nuova vita. La scelta del Corso di studi, comunque, non è stata facile. Ho valutato davvero tutti i possibili percorsi, escludendo a priori quelli umanistici. Alla fine, ero indecisa sullo scegliere Fisica o Ingegneria Meccanica: due strade completamente diverse! Relativamente alla prima, ero molto interessata agli sviluppi della fisica particellare e subatomica, della seconda mi attirava l’aspetto pragmatico e soprattutto la possibilità di studiare e migliorare la qualità di vita dell’uomo con macchine di tutti i tipi. In ogni modo, mi farebbe molto piacere lavorare in una grande azienda automobilistica, dal momento che amo i motori e le auto in generale. Ingegneria Meccanica è per eccellenza il trampolino di lancio migliore in tal senso. Sono rimasta colpita dalla versatilità di questo Corso e, ora come ora, non lo cambierei con nessun altro”.
Informatica senza computer
Meno bene per Antonio Carnevale: “Ho provato Fisica I, ma senza successo. Colpa mia, visto che non ho studiato in modo appropriato. È un esame che, studiando, si può superare tranquillamente e anche con un bel voto. Ora, l’esame che temo di più è Analisi I: è una materia per niente semplice”. Concorde con la collega sul primo semestre di corsi: “Il passaggio da un metodo di studio ad un altro è stato un po’ traumatico. Le materie sono le stesse che ho affrontato al liceo, ma l’approccio è totalmente diverso. Nonostante le difficoltà, però, ho scelto Ingegneria Meccanica per un sogno nel cassetto: l’ingresso nel mondo della Formula 1. Se ciò non dovesse accadere, l’ingegneria meccanica è alla base di tutto, quindi, mi accontenterei di entrare in una qualsiasi casa automobilistica”.
“Per ora – spiega Carlo Caiazzo – ho sostenuto Analisi I e Fisica I. Quest’ultimo si è rivelato abbastanza semplice, soprattutto perché abbiamo avuto un professore che, come si suol dire, ci ha spiegato le cose con il cucchiaino. Sono state messe a disposizione, inoltre, delle dispense molto utili. Devo dire che anche Analisi non mi ha dato molti problemi. Inizialmente, ho avuto timore perché è considerato il principale esame di quest’anno. Forse è stata proprio la paura che mi ha portato a studiare seriamente, in modo continuo e costante per settimane. Ora, il 13 febbraio, mi aspetta Informatica”. Per questa disciplina il discorso cambia: “perché, basandosi sulla pratica, risulta molto difficile da spiegare. Non avendo, poi, né le strutture adatte, né gli strumenti necessari, le difficoltà si duplicano. Non è facile per uno studente comprendere l’informatica senza un computer, perché anche ciò che è pratico deve inevitabilmente essere trasformato in qualcosa di teorico”. Infine, lo studente ripensa alla sua scelta: “Ho scelto Ingegneria perché è stato, sin da subito, il Corso di studi che mi ha attratto di più. Credo che fare Ingegneria voglia dire saper risolvere ogni tipo di problema”.
Potrebbe andare meglio, racconta Giovanni: “Questa prima sessione d’esami non procede benissimo, ma neanche male. Ho sostenuto Fisica I tramite le prove intercorso e, adesso, mi sto dedicando alla preparazione dell’esame di Analisi I. Per quanto riguarda Fisica I ho avuto dei problemi sulla questione dei moti relativi, che non riuscivo proprio a comprendere. Avrei potuto chiedere spiegazioni al professore, ma, sinceramente, ho evitato, anche perché abito molto distante dall’università. Mi sono limitato a cercare su internet materiale che potesse aiutarmi nella comprensione. Alla fine, comunque, tanta fatica per nulla, perché su questo argomento non è uscita neanche una domanda”. Poi continua: “Ho passato la prova con il minimo dei voti perché sono andato nel pallone ed ho avuto non poche difficoltà con alcuni problemi. Il professore, per aiutarci, ci ha anche concesso venti minuti in più, ma, per quanto mi riguarda, non è servito a niente. Ora, per evitare che la stessa situazione si ripeta con Analisi I, sto cercando di non concedermi distrazioni e di sviluppare al meglio il mio metodo di studio. Se dovessi passarlo, potrei dedicarmi anche all’esame di Informatica. In caso contrario, si ricomincia con Analisi”.
“Per ora – spiega Carlo Caiazzo – ho sostenuto Analisi I e Fisica I. Quest’ultimo si è rivelato abbastanza semplice, soprattutto perché abbiamo avuto un professore che, come si suol dire, ci ha spiegato le cose con il cucchiaino. Sono state messe a disposizione, inoltre, delle dispense molto utili. Devo dire che anche Analisi non mi ha dato molti problemi. Inizialmente, ho avuto timore perché è considerato il principale esame di quest’anno. Forse è stata proprio la paura che mi ha portato a studiare seriamente, in modo continuo e costante per settimane. Ora, il 13 febbraio, mi aspetta Informatica”. Per questa disciplina il discorso cambia: “perché, basandosi sulla pratica, risulta molto difficile da spiegare. Non avendo, poi, né le strutture adatte, né gli strumenti necessari, le difficoltà si duplicano. Non è facile per uno studente comprendere l’informatica senza un computer, perché anche ciò che è pratico deve inevitabilmente essere trasformato in qualcosa di teorico”. Infine, lo studente ripensa alla sua scelta: “Ho scelto Ingegneria perché è stato, sin da subito, il Corso di studi che mi ha attratto di più. Credo che fare Ingegneria voglia dire saper risolvere ogni tipo di problema”.
Potrebbe andare meglio, racconta Giovanni: “Questa prima sessione d’esami non procede benissimo, ma neanche male. Ho sostenuto Fisica I tramite le prove intercorso e, adesso, mi sto dedicando alla preparazione dell’esame di Analisi I. Per quanto riguarda Fisica I ho avuto dei problemi sulla questione dei moti relativi, che non riuscivo proprio a comprendere. Avrei potuto chiedere spiegazioni al professore, ma, sinceramente, ho evitato, anche perché abito molto distante dall’università. Mi sono limitato a cercare su internet materiale che potesse aiutarmi nella comprensione. Alla fine, comunque, tanta fatica per nulla, perché su questo argomento non è uscita neanche una domanda”. Poi continua: “Ho passato la prova con il minimo dei voti perché sono andato nel pallone ed ho avuto non poche difficoltà con alcuni problemi. Il professore, per aiutarci, ci ha anche concesso venti minuti in più, ma, per quanto mi riguarda, non è servito a niente. Ora, per evitare che la stessa situazione si ripeta con Analisi I, sto cercando di non concedermi distrazioni e di sviluppare al meglio il mio metodo di studio. Se dovessi passarlo, potrei dedicarmi anche all’esame di Informatica. In caso contrario, si ricomincia con Analisi”.
Carovane di argomenti in poco tempo
Anche questo studente sottolinea la mancanza di strumentazioni adeguate: “L’esame di Informatica consiste nella scrittura di un programma al computer. C’è da dire, però, che il professore, durante le lezioni, ci ha spiegato solo la teoria che vi è dietro la programmazione. Il lavoro grosso, quindi, lo si fa a casa da soli”. Infine, Giovanni mette in luce un altro problema: “Durante le lezioni, sembra che i docenti spieghino con l’ansia di dover rispettare un programma in tempi stretti. Ci sono giorni in cui vengono spiegate carovane di argomenti senza una pausa e, di conseguenza, non capiamo nulla. Sembra sia più importante rispettare i tempi. La soluzione, a mio parere, sarebbe nell’aggiungere alcune ore di lezione, in modo da distribuire meglio il programma”.
F. C.
F. C.