Inizio delle lezioni per le matricole abbastanza soft rispetto al passato, per quel che concerne l’affollamento delle aule. Al Palazzo di Vetro Filomena di Dato è in attesa della lezione di Diritto Costituzionale: “Il prof. Sandro Staiano il primo giorno di corso ci ha spiegato in breve cosa affronteremo in questi mesi, dopodiché è andato subito al sodo. Non pensavo si partisse in modo così accelerato, invece ho capito che devo iniziare già a studiare”. “Diritto Costituzionale mi ha subito affascinato – spiega Manuela D’Ambrosio – Le spiegazioni mi risultano semplici, forse
perché, leggendo spesso i giornali, i termini della vita politica del Paese mi sono noti. Ascoltare i docenti mi ha fatto capire di essere sulla buona strada, Giurisprudenza mi formerà soprattutto come cittadina. Sono molto soddisfatta della scelta. A dicembre, grazie a Costituzionale sarò più pronta per votare al Referendum Costituzionale”. Appare più astratto l’insegnamento di Storia del diritto romano. “In questo momento – afferma Paolo Veneziano – è la disciplina che mi affascina di meno. Non riesco a capire i collegamenti fra il diritto attuale e quello antico. Forse sono solo i primi giorni, magari cambierò idea fra qualche settimana”. Maggiori difficoltà a Istituzioni di diritto romano. “Non riesco a stare dietro alla materia – ammette Melania Oliviero – Tanti Istituti da imparare, qualche
parolina di latino buttata qua e là, e un manuale che non finisce mai. Credevo che l’esame più tosto del primo semestre fosse Costituzionale, mi sbagliavo”. “Anche per me l’impatto con Istituzioni è stato brusco – dice Luisa Uccellatore – Non mi aspettavo ci fossero così tante cose da imparare. Sfogliando il libro, ho scoperto che studieremo il processo, il matrimonio, la proprietà, insomma tanti Istituti tutti concentrati. Una volta acquistato il manuale non si può smettere di leggere e sottolineare, l’esame di gennaio non è così lontano”. In aula ad ascoltare le lezioni si nasconde anche qualche indeciso. “Ufficialmente non sono ancora una matricola – racconta Francesco Franzese – Prima di iscrivermi vorrei seguire almeno due settimane di lezioni, capire cosa è il diritto e ponderare la scelta. Sono molto attratto dalle lingue e mi piacerebbe poter lavorare all’estero. Con una laurea giuridica credo di avere maggiori opportunità. Seguo qualche corso qui e qualcosa all’Orientale, entro fine mese avrò le idee chiare”. Ai corsi per chiarirsi le idee anche Elena Cafiero. “Sono molto indecisa – ammette la studentessa – Seguo ogni giorno però Giurisprudenza non mi ha ancora conquistato, non so se resterò. La mia vera passione è Lettere, appena inizieranno i corsi li seguirò per fare un confronto. Solo quando sarò convinta, mi iscriverò ad uno dei due Corsi di Laurea”. Qualche problema si registra al secondo anno per Diritto del Lavoro. Il prof. Lorenzo Zoppoli copre tre cattedre (la III, la IV e la V) con il pensionamento della prof.ssa Alfonsina De Felice. “Le lezioni dei tre corsi si tengono tutte alla stessa ora (10.30 – 12.30) e nella stessa aula – spiega Luciano Petrazzuoli – Da quando sono iniziati i corsi non si capisce nulla, gente che va e gente che viene, in un’aula colma al limite della decenza”. Dichiara Marianna, studentessa al III anno: “la prof.ssa De Felice adottava un programma più breve e diverso. Noi che ufficialmente apparteniamo alla sua cattedra, e che quindi magari ci siamo preparati diversamente, cosa dovremmo fare? Gli esami si svolgeranno secondo le modalità del prof. Zoppoli o a chiusura dell’anno accademico (marzo) potremo prepararci sull’altro programma?”. Gli studenti chiedono spiegazioni: “Siamo qui a lezione –racconta un gruppo afferente all’ex cattedra della prof.ssa De Felice – per vederci chiaro. Vogliamo delle rassicurazioni. In sede d’esame, per chi ha studiato altri manuali ci dovranno essere delle garanzie. In queste settimane ascolteremo le spiegazioni del prof. Zoppoli per farci un’idea, nella speranza di non dover ricomprare altri testi”. Analogo problema di sovraffollamento, situazione che si protrae da anni, a Diritto Internazionale, prof.
Massimo Iovane. Le cattedre di Internazionale, negli anni, sono calate da cinque a tre e il docente ne è titolare di due: la I e la III. “L’aula Ottagono non è adatta per ospitarci tutti – fa notare Erminia Amabile – con le sue lunghe panche senza divisioni siamo ammassati gli uni sugli altri. Fa ancora caldo ed è davvero dura restare attenti due
ore di lezione”. “Alle 8.30 seguo in quest’aula Procedura Civile con il prof. Angelo Scala – racconta Valentino Basile – le cose vanno ancora peggio rispetto ad Internazionale. Procedura è seguita da studenti di ogni anno, per non parlare dei fuori corso, la mattina per trovare posto a sedere è un caos”. Valentino è abbastanza rassegnato: “questa situazione si può dire che rientri quasi nella normalità. Sappiamo che per le discipline più toste dobbiamo lottare a chi arriva primo, sederci dove capita, prendere appunti. E alla fine anche ringraziare”.
perché, leggendo spesso i giornali, i termini della vita politica del Paese mi sono noti. Ascoltare i docenti mi ha fatto capire di essere sulla buona strada, Giurisprudenza mi formerà soprattutto come cittadina. Sono molto soddisfatta della scelta. A dicembre, grazie a Costituzionale sarò più pronta per votare al Referendum Costituzionale”. Appare più astratto l’insegnamento di Storia del diritto romano. “In questo momento – afferma Paolo Veneziano – è la disciplina che mi affascina di meno. Non riesco a capire i collegamenti fra il diritto attuale e quello antico. Forse sono solo i primi giorni, magari cambierò idea fra qualche settimana”. Maggiori difficoltà a Istituzioni di diritto romano. “Non riesco a stare dietro alla materia – ammette Melania Oliviero – Tanti Istituti da imparare, qualche
parolina di latino buttata qua e là, e un manuale che non finisce mai. Credevo che l’esame più tosto del primo semestre fosse Costituzionale, mi sbagliavo”. “Anche per me l’impatto con Istituzioni è stato brusco – dice Luisa Uccellatore – Non mi aspettavo ci fossero così tante cose da imparare. Sfogliando il libro, ho scoperto che studieremo il processo, il matrimonio, la proprietà, insomma tanti Istituti tutti concentrati. Una volta acquistato il manuale non si può smettere di leggere e sottolineare, l’esame di gennaio non è così lontano”. In aula ad ascoltare le lezioni si nasconde anche qualche indeciso. “Ufficialmente non sono ancora una matricola – racconta Francesco Franzese – Prima di iscrivermi vorrei seguire almeno due settimane di lezioni, capire cosa è il diritto e ponderare la scelta. Sono molto attratto dalle lingue e mi piacerebbe poter lavorare all’estero. Con una laurea giuridica credo di avere maggiori opportunità. Seguo qualche corso qui e qualcosa all’Orientale, entro fine mese avrò le idee chiare”. Ai corsi per chiarirsi le idee anche Elena Cafiero. “Sono molto indecisa – ammette la studentessa – Seguo ogni giorno però Giurisprudenza non mi ha ancora conquistato, non so se resterò. La mia vera passione è Lettere, appena inizieranno i corsi li seguirò per fare un confronto. Solo quando sarò convinta, mi iscriverò ad uno dei due Corsi di Laurea”. Qualche problema si registra al secondo anno per Diritto del Lavoro. Il prof. Lorenzo Zoppoli copre tre cattedre (la III, la IV e la V) con il pensionamento della prof.ssa Alfonsina De Felice. “Le lezioni dei tre corsi si tengono tutte alla stessa ora (10.30 – 12.30) e nella stessa aula – spiega Luciano Petrazzuoli – Da quando sono iniziati i corsi non si capisce nulla, gente che va e gente che viene, in un’aula colma al limite della decenza”. Dichiara Marianna, studentessa al III anno: “la prof.ssa De Felice adottava un programma più breve e diverso. Noi che ufficialmente apparteniamo alla sua cattedra, e che quindi magari ci siamo preparati diversamente, cosa dovremmo fare? Gli esami si svolgeranno secondo le modalità del prof. Zoppoli o a chiusura dell’anno accademico (marzo) potremo prepararci sull’altro programma?”. Gli studenti chiedono spiegazioni: “Siamo qui a lezione –racconta un gruppo afferente all’ex cattedra della prof.ssa De Felice – per vederci chiaro. Vogliamo delle rassicurazioni. In sede d’esame, per chi ha studiato altri manuali ci dovranno essere delle garanzie. In queste settimane ascolteremo le spiegazioni del prof. Zoppoli per farci un’idea, nella speranza di non dover ricomprare altri testi”. Analogo problema di sovraffollamento, situazione che si protrae da anni, a Diritto Internazionale, prof.
Massimo Iovane. Le cattedre di Internazionale, negli anni, sono calate da cinque a tre e il docente ne è titolare di due: la I e la III. “L’aula Ottagono non è adatta per ospitarci tutti – fa notare Erminia Amabile – con le sue lunghe panche senza divisioni siamo ammassati gli uni sugli altri. Fa ancora caldo ed è davvero dura restare attenti due
ore di lezione”. “Alle 8.30 seguo in quest’aula Procedura Civile con il prof. Angelo Scala – racconta Valentino Basile – le cose vanno ancora peggio rispetto ad Internazionale. Procedura è seguita da studenti di ogni anno, per non parlare dei fuori corso, la mattina per trovare posto a sedere è un caos”. Valentino è abbastanza rassegnato: “questa situazione si può dire che rientri quasi nella normalità. Sappiamo che per le discipline più toste dobbiamo lottare a chi arriva primo, sederci dove capita, prendere appunti. E alla fine anche ringraziare”.