“Se questa situazione si mantiene al bello possiamo anche pensare di riprendere tra qualche mese i dialoghi Oltre le Due Culture e Maestri alla Reggia. Sono attività che presuppongono la presenza. Dopo la lunga interruzione, c’è l’idea di ripartire in autunno”, dice la prof.ssa Lucia Monaco, docente a Giurisprudenza e delegata di Ateneo per la Terza Missione e la promozione del territorio. Poi fa il punto delle iniziative da mettere in campo. In agenda, anticipa, “anche il potenziamento delle strutture museali di Ateneo che hanno sofferto di questo periodo di chiusura. Mi riferisco al Musa, il sistema museale che ha il corpo centrale a Napoli, nei pressi degli Incurabili, e poi si è espanso con le collezioni librarie antiche e con quelle dell’arte. È cresciuto molto prima del Covid ed ha partecipato ad iniziative come il Maggio dei Monumenti”. In autunno la delegata alla Terza Missione vorrebbe riproporre anche il concerto di beneficenza che solitamente si svolgeva nel periodo di Natale e che a dicembre è ovviamente saltato. “Si sono già tenute – racconta – quattro edizioni. È un progetto culturale e di solidarietà, perché finalizzato alla raccolta di fondi che sono andati di volta in volta alla Fondazione ‘In nome della vita’ o alla Caritas. Il primo concerto si svolse proprio nel nostro polo museale, poi ne abbiamo organizzato uno al Gesù Nuovo. Negli ultimi due anni siamo stati ospitati dal Conservatorio San Pietro a Majella. Mesi fa, quando fu chiaro che non avremmo potuto organizzare l’iniziativa prima di Natale, speravo che ci saremmo riusciti a Pasqua. Purtroppo non è stato possibile. Ci stiamo già attivando – incrociando le dita e confidando che la pandemia non lo impedisca di nuovo – per l’autunno. Il concerto rientra nel filone delle iniziative di solidarietà dell’Ateneo, che è un particolare aspetto della Terza Missione. Nell’ambito dello stesso filone abbiamo promosso una raccolta fondi per i banchi alimentari”.
Durante la fase di chiusura per la pandemia, sono proseguite regolarmente le iniziative di Terza Missione a tutela della salute, per esempio i trial clinici, e le attività di divulgazione anche su piattaforma dei risultati della ricerca e di trasferimento tecnologico. “Non si è interrotta – informa la prof.ssa Monaco – la selezione dei casi di studio di Terza Missione da sottoporre all’attenzione dei responsabili della Valutazione di qualità. Ormai quest’ultima prende in considerazione anche la capacità degli Atenei di aprirsi al territorio e la Vanvitelli ha proposto per la valutazione, che esamina quest’anno ciò che è stato realizzato nel periodo tra il 2015 ed il 2019, otto casi studio. Saremo valutati anche sulla base di essi dal Ministero dell’Università. Speriamo che saranno ben considerati. Sono ottimista perché ho visto un bel lavoro svolto dai Dipartimenti nel selezionare i casi, nel capire i punti di forza e quelli di criticità. Non so quanto tempo si prenderà poi il Ministero nella valutazione. Certamente se ne parlerà non prima di ottobre”. La preparazione dei casi di studio per la valutazione di qualità è stata anche un’occasione “per guardare al lavoro che è stato svolto negli ultimi anni sotto il profilo dell’apertura al territorio. Senza trascurare le difficoltà e le criticità che permangono, credo di poter affermate che l’Ateneo è cresciuto moltissimo anche sotto questo particolare aspetto. È diventato una presenza viva nei territori ed ha contribuito, con le sue iniziative, a promuovere cultura, riflessione, divulgazione scientifica”.
Durante la fase di chiusura per la pandemia, sono proseguite regolarmente le iniziative di Terza Missione a tutela della salute, per esempio i trial clinici, e le attività di divulgazione anche su piattaforma dei risultati della ricerca e di trasferimento tecnologico. “Non si è interrotta – informa la prof.ssa Monaco – la selezione dei casi di studio di Terza Missione da sottoporre all’attenzione dei responsabili della Valutazione di qualità. Ormai quest’ultima prende in considerazione anche la capacità degli Atenei di aprirsi al territorio e la Vanvitelli ha proposto per la valutazione, che esamina quest’anno ciò che è stato realizzato nel periodo tra il 2015 ed il 2019, otto casi studio. Saremo valutati anche sulla base di essi dal Ministero dell’Università. Speriamo che saranno ben considerati. Sono ottimista perché ho visto un bel lavoro svolto dai Dipartimenti nel selezionare i casi, nel capire i punti di forza e quelli di criticità. Non so quanto tempo si prenderà poi il Ministero nella valutazione. Certamente se ne parlerà non prima di ottobre”. La preparazione dei casi di studio per la valutazione di qualità è stata anche un’occasione “per guardare al lavoro che è stato svolto negli ultimi anni sotto il profilo dell’apertura al territorio. Senza trascurare le difficoltà e le criticità che permangono, credo di poter affermate che l’Ateneo è cresciuto moltissimo anche sotto questo particolare aspetto. È diventato una presenza viva nei territori ed ha contribuito, con le sue iniziative, a promuovere cultura, riflessione, divulgazione scientifica”.
Fabrizio Geremicca
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