“Un grande impatto di recupero ambientale con una inversione di tendenza in zone di grande interesse urbanistico, da Vigliena a Pietrarsa -ad oriente- a Scampia – a nord-. Solo l’intesa tra il Comune e una istituzione di ricerca qual è l’Università può contribuire alla riqualificazione di parti del territorio di Napoli sottoposte a uno scempio criminale, quali sono quelle oggetto di questo accordo. L’Università ha fatto delle scelte non a cuor leggero. Ci sono studi (quello del prof. Pugliese a Scampia) che mostrano come queste aree siano in espansione –sociale e produttiva- con il contributo anche della piccola borghesia”, ha detto il Rettore dell’Ateneo Federico II Fulvio Tessitore. “Sono contento di lasciare la mia firma, essendo anche professore di quest’ateneo, su un accordo così importante. Si tratta di tre grandi insediamenti, con un importante decongestionamento verso le periferie, delle grandi operazioni urbane. Coniughiamo competizione e solidarietà”, ha detto l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli Rocco Papa. Grande la soddisfazione espressa da Università e Comune nell’incontro del 18 febbraio scorso che ha segnato il primo atto pratico del protocollo d’intesa (sottoscritto il 31 marzo ’98) tra Ministero, Regione, Comune ed Ateneo per il piano di decongestionamento, delocalizzazione e risanamento ambientale, urbanistico e sociale di Napoli: la cessione da parte del Comune di parte del complesso dell’ex stabilimento Corradini, del terreno demaniale prospiciente il mare nonché delle aree retrostanti, che saranno destinate alle nuove Facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria. L’intesa prevede anche che l’Università perfezioni l’acquisto dell’area dell’ex stabilimento Cirio per complessivi 63.000 metri quadri, un’aliquota della quale, per 16.000 mq, sarà ceduta al Comune. Da parte sua il Comune si impegna a ripristinare il litorale lasciato libero dalla dismissione dell’impianto di depurazione di S. Giovanni, a trasformare la linea costiera delle Ferrovie in linea metropolitana, a spostare verso occidente la stazione ferroviaria di S. Giovanni, a migliorare l’accessibilità alla fascia costiera, soprattutto per l’area dell’ex Corradini.
Intese specifiche riguarderanno altri capitoli del piano di decongestionamento e di riarticolazione in Poli dell’Ateneo napoletano, con l’insediamento a Scampia delle Facoltà di Agraria e di Biotecnologie, che accorperà cinque Corsi di Laurea, e la risistemazione dell’area destinata al decongestionamento della Facoltà di Ingegneria nella zona occidentale della città, in via Nuova Agnano. Sul trasferimento di Agraria che tante critiche ha suscitato, Tessitore specifica “il 70 per cento degli studenti viene dalla città di Napoli. Questo è il problema da risolvere: per gli studenti e per non ingolfare migliorare la città ed il centro storico”. Intanto: “stiamo incubando gli studenti di Ingegneria 2 e Giurisprudenza 2 per il primo ciclo di studi (5 anni nel primo caso, 4 per il secondo). Facoltà che così, non staccate, hanno la stessa qualità ed autorevolezza dell’incubante Federico II e lo stesso corpo docente”. Tempi previsti per l’edificio di Agnano che ospiterà Ingegneria 2: 16 mesi; 6 anni per realizzare il complesso nell’area orientale.
Intese specifiche riguarderanno altri capitoli del piano di decongestionamento e di riarticolazione in Poli dell’Ateneo napoletano, con l’insediamento a Scampia delle Facoltà di Agraria e di Biotecnologie, che accorperà cinque Corsi di Laurea, e la risistemazione dell’area destinata al decongestionamento della Facoltà di Ingegneria nella zona occidentale della città, in via Nuova Agnano. Sul trasferimento di Agraria che tante critiche ha suscitato, Tessitore specifica “il 70 per cento degli studenti viene dalla città di Napoli. Questo è il problema da risolvere: per gli studenti e per non ingolfare migliorare la città ed il centro storico”. Intanto: “stiamo incubando gli studenti di Ingegneria 2 e Giurisprudenza 2 per il primo ciclo di studi (5 anni nel primo caso, 4 per il secondo). Facoltà che così, non staccate, hanno la stessa qualità ed autorevolezza dell’incubante Federico II e lo stesso corpo docente”. Tempi previsti per l’edificio di Agnano che ospiterà Ingegneria 2: 16 mesi; 6 anni per realizzare il complesso nell’area orientale.