L’islamista Roberto Tottoli è il nuovo Rettore de L’Orientale

ÈRoberto Tottoli, Ordinario di Islamistica, il nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. È il risultato emerso al termine degli scrutini elettorali tenutisi martedì 23 settembre nella sede di via Marina. Indette in quest’unica data già nel mese di luglio dal decano, la prof.ssa Lida Viganoni, le procedure elettorali hanno visto nella giornata di martedì scorso, dalle 9.00 fino alle 19.00, un’ottima partecipazione, date le circostanze pandemiche. A Palazzo del Mediterraneo tutto si è svolto in condizioni di massima sicurezza nel rispetto del distanziamento in ottemperanza ai nuovi protocolli sanitari anti-Covid adottati per la prima volta in un seggio dell’Università. Questo lo scenario: gel igienizzante su più postazioni, facilitazione dei flussi con percorsi guidati di ingresso e uscita, sanificazione delle cabine, utilizzo di materiali monouso. 173 i votanti (14 bianche e 4 nulle) su 184 potenziali elettori, tra cui 160 docenti di ruolo, 8 rappresentanti dei ricercatori, 8 rappresentanti degli studenti e 8 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo. “Una data importante questa di oggi che conferma la compattezza tra le forze dell’Ateneo, in un momento significativo in cui altre Università chiamate all’appello rettorale non mostrano la stessa unitarietà”, afferma il neoRettore. Quorum raggiunto già a metà mattinata. “Sono felice di aver ricevuto un caloroso sostegno e la stima di colleghi e studenti, riprova di una volontà collettiva di ripartire. Certo, sarebbe stato auspicabile ricominciare in presenza il nuovo anno per lavorare insieme sul futuro in epoca di emergenza. Ci sono tutte le condizioni per farlo, anche se a distanza”. Il prof. Tottoli, candidato unico eletto alla prima tornata, aveva espresso già nei mesi scorsi la volontà di “proseguire l’operato realizzato con impegno nei due rettorati precedenti nel segno di una continuità e della coesione tra forze che negli ultimi dieci anni ha contraddistinto lo spirito dell’Ateneo”. Il passaggio di testimone avverrà il prossimo 1° novembre, quando Tottoli subentrerà in carica alla prof.ssa Elda Morlicchio, germanista, dopo i sei anni di mandato. “Ho seguito con attenzione i percorsi delle Rettrici che mi hanno preceduto, e che voglio ringraziare in quest’occasione per il sostegno, e intendo lavorare per far sì che questa aggregazione possa nei prossimi anni contare su una squadra ancora più numerosa di docenti validi e far fede a un progetto comune di sinergia tra i tre Dipartimenti”. Tanti i cambiamenti che hanno modificato il volto dell’Ateneo nei due scorsi rettorati. “Passaggi fondamentali, la riconversione delle Facoltà in Dipartimenti con l’organizzazione attuale dei Corsi di Studio così come concepiti finora. E i ragionamenti strategici valsi a rinforzare la didattica con interventi mirati: ad esempio, il Test obbligatorio di Lingua Inglese posto per gli studenti del primo anno, le modifiche di ordinamento su alcuni Corsi di Laurea e il costante monitoraggio dell’offerta didattica trasversale con un aumento in percentuale delle iscrizioni raggiunte”. Ne sia prova anche l’andamento più recente delle immatricolazioni, avviate dall’inizio del mese di settembre. “Anch’io ho dovuto ricredermi, di fronte a prospettive ben diverse da quanto previsto nei mesi invernali, quando ho costatato in questi giorni un dato in controtendenza: in tutti gli Atenei italiani ci si aspettava una forte flessione del numero di iscritti che invece sembra non registrare cali evidenti. Per rispondere alla fiducia riposta dagli studenti è importante garantire un clima di assoluta serenità. È stata una delle ragioni per cui si è deciso, a seguito di lunghi webinar di riflessione e dialogo con l’attuale Rettrice, di cominciare online il primo semestre. È chiaro che nelle scuole o per le Magistrali, dove si attendono cifre ben diverse, si è spinto subito per ritornare dentro le strutture, incontrarsi di nuovo e gestire l’emergenza con tutte le precauzioni auspicabili. Ma per le nostre Triennali, che raccolgono in alcuni casi quasi mille studenti per Corso, abbiamo dovuto anteporre la sicurezza individuale a un’apertura che ci avrebbe destato non poche preoccupazioni. Ci ha guicati il senso di responsabilità: il rientro sarà progressivo e attraverso l’esperienza cui andranno incontro gli studenti delle Magistrali avremo la possibilità di capire cosa funziona bene e quali i nodi più delicati per cui occorrerà predisporre soluzioni ad hoc. Alcune biblioteche sono già aperte e presto gli uffi ci torneranno a essere pienamente operativi al fine di garantire in concomitanza con la didattica una buona gestione dei servizi studenteschi. Avremo un quadro chiaro prima del secondo semestre. Impossibile prevedere adesso se a marzo riusciremo oppure no a tornare in aula”.
Aumento degli spazi, consolidamento dei Corsi di Studio, dialogo con gli studenti
Non poche le sfide che si affacciano alla luce della prossima ripartenza. “Di fronte a un indice di contagio abbastanza incerto, visti i numeri registrati sulle Triennali, è stata in cima alle nostre priorità quella di cominciare in sicurezza. Non avremmo potuto, alle condizioni date, con aule che prevedono una capienza massima di 150 persone avviare i corsi del triennio in presenza, dove sulle Magistrali è stato possibile organizzare uno smistamento più oculato, come attualmente si sta verificando in altre Università d’Italia che hanno, però, numeri e risorse diversi dai nostri. Stiamo mettendo a punto, incontrandoci regolarmente online all’interno degli Organi collegiali, proposte per pianificare progressivamente l’avvenire della vita universitaria”. Tra queste, una app per monitorare le presenze nelle sedi. “Stiamo studiando la fattibilità di ogni proposta. Senza dubbio, la pandemia ha accentuato in maniera evidente alcune questioni complesse che dal mese di novembre si inizieranno a delineare con chiarezza”. Una tra tutte: la carenza di spazi corrisposta al numero di studenti. “Non rinuncerei mai alle nostre sedi nel centro di Napoli, storia e parte integrante dell’Ateneo, per un campus diviso su padiglioni. Anzi, è stato molto strano ritornare nelle nostre sedi e vederle vuote, mentre il mondo tutto intorno, i locali e le attività del centro storico ci chiedevano continuamente: ‘Quando riapre L’Orientale?’. Ma per poter iniziare a pensare di tornare in aula occorre ottimizzare le risorse a nostra disposizione attrezzando nuovi spazi didattici, riorganizzare gli stessi studi dei docenti e riqualificare i luoghi di ricerca”. Il dialogo continuo con gli studenti sarà un mezzo attraverso cui prendere atto delle carenze strutturali. “È dai rappresentanti degli studenti che riceviamo le più importanti sollecitazioni sul nostro lavoro. Saranno per me un feedback indispensabile. Già nel mese di luglio ho iniziato degli incontri telematici per avvicinarmi sempre di più alle loro richieste o conoscere le loro esigenze”. In cima al suo programma l’attenzione per l’offerta formativa. “Voglio studiare ancora più a fondo l’offerta e le articolazioni presenti nei singoli Corsi di Studio, auspicando la massima collaborazione tra i Dipartimenti, per una maggiore ricognizione delle discipline. La nostra offerta viaggia stabilmente da dieci anni e sarebbe il caso di sottoporla a un riesame complessivo nell’ottica dell’internazionalizzazione verso cui un Ateneo come il nostro si orienta naturalmente”. Non ultima la questione della mobilità. “Sarebbe un danno enorme per un Ateneo votato alla stratificazione dei legami con il mondo intero rinunciare alle opportunità che con sacrificio sono state rese accessibili negli ultimi anni. Considerate le scarse possibilità di movimento in un periodo di emergenza sanitaria, stiamo analizzando alcune tecniche per garantire prima di tutto l’assoluta copertura sul piano didattico”. L’obiettivo a venire: “dunque, agire in sicurezza per superare l’emergenza e fare in modo che le nostre scelte, connesse alla realtà territoriale, non danneggino gli studenti, perché non temano, a causa della didattica blended che pure abbiamo notevolmente potenziato negli ultimi mesi, un rallentamento nelle carriere. L’Orientale gioca un ruolo importante nel nostro Paese, in essa si radicano competenze uniche, ricchezza di contributi e specializzazioni di natura scientifica. Il mio compito sarà quello di contribuire affinché assumano sempre maggiore valore”.
Sabrina Sabatino

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