La formazione di base è trasversale a tutti i Corsi di Laurea di ambito economico

Flessibilità, visione d’insieme, interculturalità. L’economia rappresenta uno strumento d’indagine del mondo ed i titoli di laurea in campo economico consentono ancora un buon inserimento. “Ho scelto d’iscrivermi ad Economia alle superiori, grazie ad un’attività d’orientamento universitario. Ricordo che fui colpito dalle grandi varietà e possibilità della laurea”, dice Luca De Martino, iscritto al terzo anno di Economia Aziendale.
L’offerta formativa della Federico II prevede quattro Corsi di Laurea, tre di tipo economico in Economia e Commercio (CLEC), Economia Aziendale (CLEA), Economia delle Imprese Finanziarie (CLEIF) ed uno interdipartimentale in Scienze del Turismo ad Indirizzo Manageriale (STIM). Ciascuna Laurea Triennale è seguita da una corrispondente Laurea Magistrale, rispettivamente in Economia, Economia Aziendale – curricula in Dottore Commercialista e Economia Aziendale e Management – Finanza e Progettazione e Gestione Turistica. 
Tra gli elementi di valutazione di cui tenere conto ai fini di una scelta consapevole, bisogna includere anche le classi di appartenenza di ciascuna laurea, perché da queste dipende il valore legale del titolo di studio e l’accesso o meno ai concorsi e alla libera professione. Inoltre, la Scuola fridericiana di Economia ha avviato importanti scambi nell’ambito di programmi internazionali i quali, in questi anni, hanno portato eminenti studiosi a svolgere la propria attività didattica, spesso in inglese, presso diversi Corsi di Laurea.
Da quest’anno, l’eredità della Facoltà più grande del Sud Italia, crogiolo in cui sono nate le teorie di vertice del Diritto, del Marketing, delle Scienze Economiche, è affidata a due Dipartimenti ma per gli studenti non cambierà molto. 
La formazione di base, basata su alcune materie cardine, è trasversale a tutti gli indirizzi e su quattro settori che la tradizione accademica italiana definisce ‘pilastri’, ossia quello economico, quello aziendale, quello quantitativo e quello giuridico. “Se si proviene da un liceo, può capitare di trovarsi davanti a materie mai incontrate prima come il Diritto. In questo caso, seguire le lezioni, andare in Dipartimento, vivere l’università e dare le prove intercorso aiuta ad ammorbidire l’impatto dei primi tempi”, sostengono Antonio Di Stasio e Riccardo Bruno, studenti di Economia Aziendale, scienza che cerca la migliore soluzione possibile in presenza di risorse scarse e di vincoli ambientali e legali, fondata, pertanto, su ragionamenti in cui bisogna tener conto di molti aspetti. Bastano poche lezioni di Economia Aziendale per mettere in luce le difficoltà della gestione, mentre quelle di Diritto calano dentro la complessità delle relazioni fra soggetti. La Matematica è uno strumento importante ma i processi decisionali non seguono, esclusivamente, la pura logica. Qualche lezione di Microeconomia, inoltre, è sufficiente per capire quanto può essere impegnativo imparare a prevedere le decisioni dei consumatori. “Penso sia importante dare prima gli esami fondamentali e studiare con costanza più materie in contemporanea per non arretrarsi. In questo campo può essere molto utile iniziare a lavorare già durante gli studi. Più del voto, infatti, contano molto l’atteggiamento, il carisma, la capacità di mettere in pratica le conoscenze”, sostiene Marco Pennetta, studente di Aziendale. Infine: “leggere la stampa del settore e tenersi aggiornati può insegnare molto ad uno studente d’Economia”, raccomanda Giuseppe Iannuzzi, iscritto ad Economia Aziendale.
Economia è a cura di
Simona Pasquale
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