Pochi studenti a lezione. L’attività didattica del secondo semestre non è ancora decollata e si registrano dati anomali per Giurisprudenza. “A lezione c’è folla, ma nulla in confronto al marasma del primo semestre. C’è ancora in corso qualche esame, marzo è un mese di recupero, e gli studenti sono a casa a prepararsi”, commenta Luigi Iaccarino, studente al IV anno. “Sembra di non essere nel nostro Dipartimento – racconta Giulia Manganiello – Arrivo a lezione di Procedura Penale con calma, trovo posto e l’atmosfera è rilassata. Non ci sono file o spintoni fuori l’aula, la frequenza è agevole. Mi piace questo clima”. Qualche studente in più per Diritto Commerciale e Procedura Civile, ma nulla che non possa essere contenuto nelle aule di Dipartimento. “È una situazione strana ma sicuramente più vivibile – commenta Caterina D’Anna – A lezione di Commerciale siamo tutti tranquilli, ed anzi ci scappa pure la domanda extra al docente, visto il silenzio ed il rispetto che regnano in aula. Certo non siamo pochissimi, ma seguire in 200 e non in 400 è una situazione mai vissuta prima”. “Procedura Civile accoglie un po’ tutti e credo che sia il corso più frequentato dagli studenti – spiega Mario Framondi – Al momento il numero dei partecipanti è, però, non eccessivo. Ci sono cattedre che hanno fissato prove d’esame fino all’ultima settimana di marzo. Molti, dunque, stanno ancora studiando. Credo che il boom ci sarà al rientro delle vacanze pasquali”. Peccato però che le lezioni, ad aprile, saranno andate avanti per un bel po’. “Non sarà facile recuperare il tempo perduto – ammette Mattia Scardamaglio – Dovrei seguire Procedura Penale per sostenere l’esame a luglio, ma sto ancora studiando Commerciale con il prof. Giuseppe Guizzi, che ho a fine mese. Sarei pazzo ad abbandonare lo studio ad un passo dalla prova, soprattutto per una disciplina così difficile. Ad aprile mi rimboccherò le maniche, ho amici che mi passeranno gli appunti e mi aiuteranno a capire ciò che ho perso”. “Purtroppo si deve operare una scelta – dichiara Lucia Saponaro – Il mese di marzo è l’ultima spiaggia per tantissimi. L’ultimo giro di boa prima della rotazione delle cattedre, salvataggio in extremis per recuperare un esame perduto. Insomma, sul piatto della bilancia gli esami pendono di più. Spetterà a me, successivamente, mettermi in pari con gli altri ai corsi. In questo momento penso solo a Commerciale, sono in ritardo e devo scappare a ricevimento per le ultime spiegazioni”.
La situazione non è sfuggita all’occhio attento del prof. Lucio De Giovanni, Direttore del Dipartimento, il quale ha chiamato a rapporto i rappresentanti degli studenti esponendo le sue perplessità. “Il calo di frequenza è di sicuro imputabile all’andamento della sessione straordinaria con gli esami ancora in corso”, dice Luca Granata, Presidente del Parlamentino studentesco. Tuttavia, “le date delle prove di marzo sono intoccabili e irrinunciabili, occorre trovare una soluzione diversa. In primis, abbiamo chiesto ai docenti di non chiudere le liste di frequenza (quelle che attestano i corsisti) almeno fino alla prima settimana di aprile. Il più delle volte i corsisti hanno delle agevolazioni sul programma, sarebbe un peccato per chi sta ancora studiando non poter più disporre di questo status”. I professori hanno accolto quasi tutti la richiesta avanzata dal prof. De Giovanni. In questo modo, commenta Granata, “si ha una maggiore elasticità temporale e si studia senza patemi d’animo ulteriori. Purtroppo il semestre è così, si corre sempre, o dietro agli esami o a lezione. L’importante è trovare la collaborazione da parte di tutti, sia dai docenti, sia dagli amici che seguono i corsi per condividere gli appunti”.
Sempre in tema di sessioni di esame, la rappresentanza studentesca discuterà in seno al prossimo Consiglio di Dipartimento la possibilità di estendere la sessione straordinaria di settembre ora riservata ai laureandi: “Fino ad ora, possono accedervi alla solo gli studenti a cui mancano due esami prima della seduta di laurea di dicembre. Vorremmo portare il tetto degli esami da sostenere entro novembre a tre per evitare che si rinvii la laurea”.
La situazione non è sfuggita all’occhio attento del prof. Lucio De Giovanni, Direttore del Dipartimento, il quale ha chiamato a rapporto i rappresentanti degli studenti esponendo le sue perplessità. “Il calo di frequenza è di sicuro imputabile all’andamento della sessione straordinaria con gli esami ancora in corso”, dice Luca Granata, Presidente del Parlamentino studentesco. Tuttavia, “le date delle prove di marzo sono intoccabili e irrinunciabili, occorre trovare una soluzione diversa. In primis, abbiamo chiesto ai docenti di non chiudere le liste di frequenza (quelle che attestano i corsisti) almeno fino alla prima settimana di aprile. Il più delle volte i corsisti hanno delle agevolazioni sul programma, sarebbe un peccato per chi sta ancora studiando non poter più disporre di questo status”. I professori hanno accolto quasi tutti la richiesta avanzata dal prof. De Giovanni. In questo modo, commenta Granata, “si ha una maggiore elasticità temporale e si studia senza patemi d’animo ulteriori. Purtroppo il semestre è così, si corre sempre, o dietro agli esami o a lezione. L’importante è trovare la collaborazione da parte di tutti, sia dai docenti, sia dagli amici che seguono i corsi per condividere gli appunti”.
Sempre in tema di sessioni di esame, la rappresentanza studentesca discuterà in seno al prossimo Consiglio di Dipartimento la possibilità di estendere la sessione straordinaria di settembre ora riservata ai laureandi: “Fino ad ora, possono accedervi alla solo gli studenti a cui mancano due esami prima della seduta di laurea di dicembre. Vorremmo portare il tetto degli esami da sostenere entro novembre a tre per evitare che si rinvii la laurea”.