Prima della partenza i quattro studenti di Archeologia, selezionati sulla base di criteri di merito e di un colloquio motivazionale, raccontano il proprio percorso universitario, ma anche l’emozione e le aspettative in vista del soggiorno in Africa. Oltre alla passione per i reperti, hanno molti elementi in comune. Il primo: tre su quattro hanno conseguito la Laurea Triennale presso altri Atenei italiani, un importante segnale quest’ultimo dell’appeal di Archeologia: Oriente e Occidente che vanta specificità uniche sul territorio in virtù di un’ampia gamma di materie antichistiche. Il secondo: hanno tutti intenzione di mettere a frutto le prossime indagini in Sudan per un lavoro di tesi.
Davide Memola, 22 anni, da Terlizzi: “Mi aspetto davvero tanto da questa esperienza, a livello professionale e umano. Ho già partecipato ad altre campagne di scavo, perlopiù didattiche e comunque sempre in Italia, ma sarà la mia prima volta al di fuori di questi canoni, anche perché alla Triennale presso l’Università di Bari ho approfondito prevalentemente discipline di ambito classico e proto-cristiano. Dopodiché ho deciso di cambiare quasi totalmente l’oggetto dei miei studi, perché nutrivo una certa curiosità per l’Egitto e il Vicino Oriente Antico, e L’Orientale offre a uno studente abituato alla ‘monotonia classicista’ una proposta davvero fuori dal comune. Spero perciò di poter continuare con questa tipologia di ricerche, anche se al momento non saprei indicare un’area o cultura precisa in cui vorrei specializzarmi in futuro”.
Federico Gargiulo, 25 anni, da Sorrento: “Anche per me è la prima esperienza di scavo all’estero e non vedo l’ora di scoprire una nuova cultura, così diversa dalla nostra. L’interesse per l’archeologia l’ho sempre avuto fin da bambino, quando guardavo i documentari sui ritrovamenti degli scheletri di dinosauro. Crescendo ho avuto modo di approfondire le materie storico-artistiche prima a Bologna e poi a L’Orientale, che ho scelto soprattutto per la sua offerta nel campo dell’archeologia di stampo orientalista, non presente nella mia vecchia Università. Prima di iniziare la Specialistica ero molto affascinato dalla cultura egizia e devo dire che ora, dopo aver seguito alcuni corsi, ho capito di volermi dedicare a quest’area geografica e alle culture che ospita ed ha ospitato, dal punto di vista economico ed edilizio”.
Giusy Capasso, 22 anni, da Napoli: “Sarà una dura prova soggiornare in un altro Paese, anche per il semplice fatto che in Sudan comunicheremo in inglese sia nella vita quotidiana che durante lo scavo. Ho deciso di partecipare alla selezione per portare avanti il mio progetto di tesi sull’analisi dei resti umani provenienti dai siti sudanesi con l’obiettivo di recuperare informazioni sullo stile di vita di questi individui, per cui applicherò all’Archeologia i metodi dell’Antropologia fisica. Spero, inoltre, di porre le basi per un eventuale progetto di dottorato. Diversamente dai miei colleghi io ho conseguito anche il titolo di studi Triennale a L’Orientale. In verità, la mia passione per l’antichistica orientale è nata paradossalmente occupandomi di Occidente. Grazie ad alcuni esami a scelta libera, come Archeologia della Valle del Nilo, ho capito però che la mia strada era diversa e ho optato per il curriculum ‘Egitto e Vicino Oriente Antico’ alla Magistrale. Avrei potuto spostarmi altrove, ma solo L’Orientale offre la possibilità di studiare insieme all’archeologia delle lingue antiche”.
Angela Annarelli, 25 anni, da Foggia: “Sogno da tanti anni di partecipare a una missione archeologica in Africa e finalmente qualcuno ha esaudito il mio desiderio. Non vedo l’ora di immergermi in altre culture, avere la possibilità di conoscere gente nuova e poter scavare documentando ciò che finora ho studiato. Una passione che ho sin dall’età di 6 anni, quando mia zia di rientro dal suo viaggio di nozze in Egitto mi portò dei libri con immagini bellissime. Ne rimasi affascinata e quel giorno decisi che sarei diventata un’egittologa. Mi sono laureata presso l’Università di Bologna in Conservazione e beni culturali e poi la mia scelta è ricaduta su L’Orientale, dove vorrei specializzarmi anche in Antichità nubiane, disciplina quest’ultima su cui verterà la mia tesi Magistrale, ma per ora penso a studiare e magari un giorno sarò direttrice di uno scavo tutto mio”.
Davide Memola, 22 anni, da Terlizzi: “Mi aspetto davvero tanto da questa esperienza, a livello professionale e umano. Ho già partecipato ad altre campagne di scavo, perlopiù didattiche e comunque sempre in Italia, ma sarà la mia prima volta al di fuori di questi canoni, anche perché alla Triennale presso l’Università di Bari ho approfondito prevalentemente discipline di ambito classico e proto-cristiano. Dopodiché ho deciso di cambiare quasi totalmente l’oggetto dei miei studi, perché nutrivo una certa curiosità per l’Egitto e il Vicino Oriente Antico, e L’Orientale offre a uno studente abituato alla ‘monotonia classicista’ una proposta davvero fuori dal comune. Spero perciò di poter continuare con questa tipologia di ricerche, anche se al momento non saprei indicare un’area o cultura precisa in cui vorrei specializzarmi in futuro”.
Federico Gargiulo, 25 anni, da Sorrento: “Anche per me è la prima esperienza di scavo all’estero e non vedo l’ora di scoprire una nuova cultura, così diversa dalla nostra. L’interesse per l’archeologia l’ho sempre avuto fin da bambino, quando guardavo i documentari sui ritrovamenti degli scheletri di dinosauro. Crescendo ho avuto modo di approfondire le materie storico-artistiche prima a Bologna e poi a L’Orientale, che ho scelto soprattutto per la sua offerta nel campo dell’archeologia di stampo orientalista, non presente nella mia vecchia Università. Prima di iniziare la Specialistica ero molto affascinato dalla cultura egizia e devo dire che ora, dopo aver seguito alcuni corsi, ho capito di volermi dedicare a quest’area geografica e alle culture che ospita ed ha ospitato, dal punto di vista economico ed edilizio”.
Giusy Capasso, 22 anni, da Napoli: “Sarà una dura prova soggiornare in un altro Paese, anche per il semplice fatto che in Sudan comunicheremo in inglese sia nella vita quotidiana che durante lo scavo. Ho deciso di partecipare alla selezione per portare avanti il mio progetto di tesi sull’analisi dei resti umani provenienti dai siti sudanesi con l’obiettivo di recuperare informazioni sullo stile di vita di questi individui, per cui applicherò all’Archeologia i metodi dell’Antropologia fisica. Spero, inoltre, di porre le basi per un eventuale progetto di dottorato. Diversamente dai miei colleghi io ho conseguito anche il titolo di studi Triennale a L’Orientale. In verità, la mia passione per l’antichistica orientale è nata paradossalmente occupandomi di Occidente. Grazie ad alcuni esami a scelta libera, come Archeologia della Valle del Nilo, ho capito però che la mia strada era diversa e ho optato per il curriculum ‘Egitto e Vicino Oriente Antico’ alla Magistrale. Avrei potuto spostarmi altrove, ma solo L’Orientale offre la possibilità di studiare insieme all’archeologia delle lingue antiche”.
Angela Annarelli, 25 anni, da Foggia: “Sogno da tanti anni di partecipare a una missione archeologica in Africa e finalmente qualcuno ha esaudito il mio desiderio. Non vedo l’ora di immergermi in altre culture, avere la possibilità di conoscere gente nuova e poter scavare documentando ciò che finora ho studiato. Una passione che ho sin dall’età di 6 anni, quando mia zia di rientro dal suo viaggio di nozze in Egitto mi portò dei libri con immagini bellissime. Ne rimasi affascinata e quel giorno decisi che sarei diventata un’egittologa. Mi sono laureata presso l’Università di Bologna in Conservazione e beni culturali e poi la mia scelta è ricaduta su L’Orientale, dove vorrei specializzarmi anche in Antichità nubiane, disciplina quest’ultima su cui verterà la mia tesi Magistrale, ma per ora penso a studiare e magari un giorno sarò direttrice di uno scavo tutto mio”.