Laurea Magistrale, prendi una, vale due

È stato da poco attivato un programma per il conseguimento del doppio titolo di Laurea Magistrale in ‘Scienze delle Lingue, Storia e Culture del Mediterraneo e dei Paesi Islamici’. Fiore all’occhiello del Corso: “l’insegnamento delle lingue africane – amarico, berbero, hausa e somalo – che gli altri Atenei italiani non offrono”, sottolinea la prof.ssa Anna Maria Di Tolla, Coordinatrice. In un panorama già ricchissimo di convenzioni internazionali, si aggiunge alla lista un nuovo accordo, “siglato da L’Orientale tra aprile e giugno scorso con due Atenei, l’Università di Aix-Marseille e l’INALCO di Parigi, su proposta di quest’ultima”, informa la docente di Lingua e Letteratura Berbera. Il progetto, finalizzato all’assegnazione del cosiddetto ‘double degree’ (titolo che verrà riconosciuto in ambo i Paesi dopo la discussione della tesi) prevede perciò lo svolgimento di una parte della propria carriera universitaria – almeno un semestre – all’estero. Inoltre, potranno accedere all’opportunità “anche gli studenti iscritti al Triennio, purché abbiano inserito nel proprio piano di studi almeno due annualità di berbero”. Successivamente, “iscrivendosi alla Magistrale potranno fare richiesta del doppio titolo, dopo aver superato una selezione”, per poi partire al secondo anno di iscrizione. Quali sono gli step burocratici da adempiere? Bisogna dapprima fare domanda per l’Erasmus+, dopodiché partecipare all’ammissione presso una delle due Istituzioni ospitanti, che offre altresì notevoli vantaggi. Innanzitutto, “lo studente pagherà le tasse solo nell’Ateneo di appartenenza”. E poi sono previste ulteriori agevolazioni, tra cui “una borsa di studio finanziata dal programma italo-francese Vinci”. Per converso, anche Napoli l’anno prossimo accoglierà alcuni studenti incoming. È in questo scambio bilaterale di persone e conoscenze che risiede il valore aggiunto di un percorso “caratterizzato per l’alta qualità degli studi e per lo specifico valore aggiunto internazionale”, in cui si fondono “le risorse e le competenze di tre Università, approfittando di collaborazioni esistenti e incoraggiando la mobilità di studenti e docenti”. Quali pro derivano da un curriculum congiunto? Un grandissimo potenziale di spendibilità sul mercato del lavoro, senza contare la possibilità di rinforzare le proprie competenze linguistiche durante il soggiorno. Tuttavia, “l’obiettivo primario è la formazione di professionisti per la mediazione culturale, lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Maghreb e l’insegnamento”. Ci si potrebbe, a tal punto, chiedere: a che serve il berbero? Non tutti sanno che “tra gli immigrati in Italia, la comunità marocchina è una delle principali e i berberi sono la maggioranza”. Le possibilità occupazionali sono perciò da tenere sott’occhio, perché “da diversi anni si richiedono ruoli di mediazione tra le Istituzioni italiane (tribunali, camera di commercio, ufficio migranti, associazioni) e migranti di origine berbera”. Tra gli sbocchi, inoltre, “sussiste l’opportunità di insegnare in Francia la lingua berbera, dove quest’ultima è inserita come lingua facoltativa nelle scuole. Dal 1995 alle prove scritte di berbero all’esame di baccalauréat – ossia, la nostra maturità – si sono presentati circa 2.000 candidati ogni anno”. Nel Maghreb, invece, “il berbero (o tamazight/amazighe) è seconda ‘lingua ufficiale’ e lingua di studio obbligatoria nelle scuole primarie di tutte le città marocchine e algerine”. Un’ultima nota: il doppio titolo fornisce la preparazione adeguata anche “per chi volesse proseguire la ricerca in Dottorati e Master di secondo livello, sia in Italia che all’estero”.
Previous article
Next article
- Advertisement -





Articoli Correlati