La prima lode per Flavia arriva all’esame di Fisiologia

Flavia Grisolia è una studentessa ventenne iscritta al terzo anno di Farmacia. Quasi se ne giustifica: “sto un po’ più avanti perché ho fatto la primina”. La media è alta, più vicina al 30 che al 29, ma preferisce non renderla nota con esattezza perché le sembra un atto di presunzione. Alla voce esami arretrati, fino al 26 gennaio, c’era un solo nome: Fisiologia. Poi è passato nel ‘libretto dei ricordi’: “tra giugno e settembre non l’ho potuto dare per problemi personali. Ho deciso di sostenerlo per primo nella sessione in corso, così da completare gli esami dei primi due anni”. Non esattamente una passeggiata: “ero spaventatissima, perché in tanti me lo hanno presentato come un esame terribile. Quando sono arrivata e ho visto che in aula c’erano tutti colleghi più grandi di me, ho pensato che forse sarebbe stato meglio restare a casa”. Timore comprensibile se si pensa che sui tredici studenti della professoressa Carla Perrone Capano che si sono presentati allo scritto, solo in sei hanno superato la prima prova, accedendo all’orale. Di Flavia il voto più alto, un 29 scaturito da altrettante risposte corrette. Una la domanda lasciata in bianco. Per tutti gli altri, si è andati dal 24 a scendere. Trenta le domande a risposta multipla. 0,25 la penalizzazione per ogni errore: “mette in crisi molti studenti. Nel momento in cui non si è sicuri della risposta bisogna scegliere tra il tentare la sorte o meno”. La sua scelta di fronte ai dubbi: “mi sono buttata. Ho pensato che è meglio provare ad avere un punto in più piuttosto che accontentarsi di non avere penalizzazioni”. Quarantacinque, invece, i minuti a disposizione: “la prova non era affatto impossibile. Il programma di Fisiologia è molto ampio, spazia un po’ su tutto. Servono basi di anatomia, di biologia e altro, non è uno scherzo, ma le domande non sono molto specifiche. Se si riesce a stare al passo con le lezioni, non si hanno problemi”. Allo scritto ha fatto seguito l’orale. Ciliegina sulla torta la prima lode in carriera. Il segreto: “bisogna seguire il corso. È impensabile non frequentare. La docente vuole sapere le cose esattamente come le spiega lei, perciò non consiglio di studiare dai libri. Io ho registrato tutte le lezioni, le ho sbobinate e ho imparato dal suo materiale. I libri li ho utilizzati solo per approfondimenti. Non mi aspettavo quel voto. Avendo studiato solo dagli appunti, nutrivo qualche timore”. Altro consiglio, aggiornarsi: “le registrazioni degli anni scorsi non vanno bene, perché ogni anno la professoressa cambia qualcosa. Forse per questo diversi studenti di terzo e quarto anno ancora non lo hanno sostenuto”. Prosegue così il suo viaggio a Farmacia, un Corso di Laurea che “costituiva la mia prima scelta. Non ho mai preso in considerazione Medicina. Non penso che il mondo abbia bisogno solo di medici o di infermieri. I farmaci non cadono dal cielo. C’è un lavoro dietro. Io vorrei essere una di quelle persone che crea le risorse per la cura”. A farla appassionare a questi studi “la mia professoressa di Scienze al Liceo. Nessuno in famiglia ha percorso la mia stessa strada. I miei genitori insegnano entrambi Storia e Filosofia”. Arrivata quasi a metà percorso, può trarre un bilancio: “Farmacia secondo me è una delle realtà migliori della Federico II. La sede è tenuta molto bene. I professori sono un po’ particolari, ma non mettono in difficoltà”. Sugli insegnamenti fin qui affrontati: “mi è piaciuto Biochimica, perché ho intravisto il motivo per il quale sono qui. C’era chimica e biologia e riflessioni sulla patologia. Ho preferito di meno Anatomia, troppa memoria”. Con lei nell’Aula Sorrentino per l’esame di Fisiologia c’era Enrico Haesse, che, dopo aver superato lo scritto con 23, ha portato a casa un 26: “non mi aspettavo il voto finale. Quello dello scritto più o meno non si è allontanato dalle aspettative. Sono stato indeciso se sostenere o meno la seconda prova”. A convincerlo: “l’incoraggiamento di Flavia e l’aver visto che la professoressa è brava. Si tratta di un colloquio più che di un esame orale. Ci si sofferma su qualche errore commesso allo scritto per capire se in linea generale l’argomento specifico è stato compreso. Sono soddisfatto. Adesso mi aspetta Analisi dei medicinali”.
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